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Borsa: 4 aree interessanti per gli investitori value

L’azionario in calo, come lo abbiamo visto nel 2022, offre agli investitori interessanti opportunità per rientrare sul mercato. Quattro aree hanno suscitato l’interesse degli esperti: Gran Bretagna, banche e società industriali tedesche, Cina e ciclici Usa e giapponesi, high tech.

02/02/2023
grafici colorati
Le quattro aree in cui investire nel 2023

I mercati azionari hanno preso fiato dopo il ruzzolone accusato nel 2022 (con l’indice MSCI World che ha chiuso a -18%): dopo avere toccato il minimo in ottobre, nella fase finale dell’anno sono emerse opportunità in diversi settori. I mercati in calo in genere offrono agli ‘stockpicker’, le società di gestione degli investimenti, l'occasione di andare a caccia di situazioni che potrebbero essere rimaste ingiustamente intrappolate nel sell-off generale. Sulla base di tale considerazione Tom Biddle (investment product analyst) e Simon Adler (fund manager, equity value) di Schroders hanno individuato quattro aree interessanti per gli investitori value. Non si tratta di un elenco esaustivo ma queste aree, ammettono, sono quelle che oggi suscitano il loro interesse.

UK: valori bassi per venditori al dettaglio e costruttori edili

Sotto i riflettori le mid-cap d’Oltremanica, in particolare i venditori al dettaglio e i costruttori edili, oggetto nel 2022 di forti vendite. La sensibilità economica di queste aziende ha fatto sì che il timore di recessione condizionasse gli investitori e che le loro quotazioni scendessero molto. Per i costruttori è probabile che la redditività a breve sia messa a dura prova, ma la maggior parte delle imprese del settore ha bilanci molto solidi dopo anni di alti rendimenti e questo dovrebbe aiutarle a superare le difficoltà. Guardando all'intero mercato britannico, sembra che nella maggior parte dei settori ci sia uno sconto aggiuntivo per l'acquisto di società britanniche rispetto alle loro controparti europee o statunitensi.

Europa: banche e gruppi industriali tedeschi

Se l'Europa nel complesso sembra valutata in modo interessante, esistono opportunità ancora maggiori al suo interno. Un esempio sono le banche europee, che in media scambiano con multipli ben al di sotto della loro media ventennale. Le banche di tutto il mondo registrano una crescita significativa: aumentano gli utili e, grazie alla reale solidità dei bilanci, restituiscono capitale agli azionisti. Inoltre, non godono del favore della maggior parte degli investitori e questo è un aspetto che piace molto agli esperti di Schroders, che continuano a detenere alcune delle banche più interessanti. Nella seconda parte del 2022 sono entrate nello screening di Schroders anche alcune industrie tedesche. A causa della dipendenza dall'energia russa, dell'incertezza, del calo degli ordini e dei problemi alle supply chain, in Germania il settore industriale ha accusato cali azionari più consistenti che altrove. Ciononostante, i due esperti ritengono di trovare ancora imprese con mercati finali strutturalmente in crescita, che per un decennio hanno registrato ogni anno una significativa crescita dei ricavi, con bilanci ben capitalizzati, ma che ancora scambiano con un ampio sconto rispetto alle stime di fair value.

Mercati emergenti: la Cina

L’attenzione di Schroders per quanto riguarda le potenzialità dei mercati emergenti si concentra prevalentemente sulla Cina. Le restrizioni normative, le preoccupazioni politiche, il crollo del mercato immobiliare, il prolungamento della politica zero-COVID e l'indebolimento dei dati sul PIL hanno portato molti investitori a fuggire dalle aziende continentali in Cina. Questo ha fatto sì - osservano Biddle e Adler - che l’azionario cinese scendesse molto rispetto alle vette toccate nel 2019/2020 al punto che, spiegano, dallo screening di Schroders è emersa un'abbondanza di aziende cinesi in un'ampia gamma di settori da sottoporre all'esame dei gestori di portafogli value dei mercati emergenti. Al di fuori della Cina, comunque, anche i titoli finanziari sono valutati in modo interessante, in particolare in Kenya e Argentina.

Mercati globali: Cina, ciclici Usa e giapponesi, high tech

La Cina è stata un'area di ricerca fondamentale anche per i gestori di portafogli value globali di Schroders. Altrove, una serie di titoli ciclici statunitensi e giapponesi comincia ad apparire come molto convenienti, soprattutto nel settore della memoria e dei semiconduttori. Queste imprese sono molto cicliche, ma probabilmente cresceranno nel tempo, realizzeranno rendimenti interessanti sul capitale e avranno bilanci ragionevoli. Infine, un settore che, come molti investitori sapranno, nell'ultimo anno ha fatto costantemente fatica è quello delle large cap high tech statunitensi. L'aumento dei tassi, insieme ad alcuni fattori idiosincratici, ha visto i prezzi delle azioni di alcuni di questi ex beniamini della crescita scendere molto nel corso dell’anno. Alcuni di questi titoli stanno iniziando ad avvicinarsi a livelli che hanno suscitato l'interesse del team e, pertanto, gli esperti di Schroders hanno in programma di tenerli monitorati nel 2023.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

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