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SWG: ancora dubbi degli italiani sul vaccino

Parte la campagna di vaccinazione anti Covid ma molti italiani nutrono ancora dubbi sulla sicurezza del vaccino. Le critiche riflettono l’assenza di sufficiente informazione sulla sua sicurezza. Intanto i cittadini abbassano il voto sui servizi sanitari rispetto alla prima ondata.

11/01/2021
La parola Covid-19 scritta con il disegno del coronavirus
Ricerca SWG: ancora dubbi degli italiani sul vaccino

Il via alle vaccinazioni contro il coronavirus non tranquillizza gli italiani. Se da una parte l’idea di organizzare la campagna con i gazebo a forma di primula è apprezzata da una larga parte dei cittadini (63%), nel Paese ci sono diffuse perplessità su come il Governo stia gestendo il piano di immunizzazione (il 49% ha infatti opinioni negative al riguardo). Le critiche vengono motivate principalmente da una mancanza di informazioni certe sia sulla sicurezza del vaccino (47%), sia sui tempi di somministrazione all’intera popolazione (33%). È questo il quadro che emerge dall’ultimo Radar condotto da SWG nella settimana compresa tra il 14 e il 20 dicembre, dove ben il 24% ritiene che le dosi di vaccino prenotate dall’Italia non saranno sufficienti.

Uno su tre aspetterebbe gli effetti sugli altri concittadini

Il senso di confusione e incertezza che viene riscontrato nel Paese genera malumore e per questo rimane piuttosto elevata (34%) la quota dei cittadini che propenderebbe per non vaccinarsi (con il 21% che si dice disponibile solo se sarà obbligatorio). A fare da contraltare c’è il 47% che è del tutto disponibile, con due terzi (68%) che lo farebbero subito, mentre uno su tre vorrebbe aspettare gli effetti del vaccino sugli altri concittadini. Una larga maggioranza (57%), tuttavia, condivide l’ipotesi di misure restrittive a chi non vorrà vaccinarsi (divieti di spostamento, limitazioni nella fruizione di servizi), mentre le posizioni si dividono a metà sulla proposta che prevede eventuali spese mediche in caso di contagio per chi non si sottoponesse al vaccino.

Voto sui servizi sanitari peggiorato nella seconda ondata

Dopo la prima ondata del Covid-19 in primavera, gli italiani avevano valutato molto positivamente la performance dei servizi sanitari, ma ora i giudizi risultano decisamente più freddi. Il giudizio sulla prima ondata era di 7,1 punti, mentre in questo finale d’anno è di 6,4 punti. La sensazione del peggioramento si concentra sul piano strutturale del servizio: la carenza di personale sanitario e la scarsa capillarità delle strutture sul territorio. Ma cala sensibilmente anche la valutazione dei medici di famiglia, ora appena sulla sufficienza, mentre i mali del sistema derivano per il 47% dai troppi tagli alla spesa sanitaria.

Il modello italiano vince alla grande su quello Usa

Viene molto apprezzata, invece, la competenza dei medici (voto 7), e anche l’efficacia delle cure (6,6) e l’aspetto dei costi per il cittadino (6,5). Insufficienti le valutazioni, invece, per i tempi di attesa (4,7) e la qualità delle strutture (5,7). Ad ogni modo, pochi mettono in discussione il modello sanitario italiano (apprezzato dal 76%), quando messo al confronto con quello Usa. Il modello nostrano, finanziato attraverso le tasse, consente un accesso universalistico a basso costo da parte dei cittadini. 

Pochi credono in una crisi di Governo

La ricerca di SWG ha sondato anche l’opinione pubblica sulle prospettive del Governo: pochi credono a una crisi imminente, ma non sono molti nemmeno quelli che prevedono che l’attuale esecutivo arrivi fino in fondo alla legislatura. Si rilevano, infatti, forti dubbi anche tra l’elettorato delle liste della maggioranza, dove viene percepita una certa fragilità del Governo guidato da Conte, ma l’eventualità di un rimpasto è considerata una soluzione valida soltanto da un terzo degli italiani, gli altri sono contrari o non hanno le idee al riguardo. In ogni caso, il Presidente del Consiglio gode ancora di una stima piuttosto diffusa, soprattutto in qualità di buon mediatore (56%) e come figura adatta alla particolare fase che stiamo attraversando (45%).

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

coronavirus italiani swg vaccino
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