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Sempre e comunque It

22/08/2016

Agosto si è aperto molto bene per il comparto dell'It mondiale. L'indice Usa Nasdaq e il coreano Kospi  sono sui massimi di sempre. A un pelo dal record storico del 2011, anche il benchmark taiwanese.

Se esaminiamo il principale benchmark planetario, il Nasdaq composite, vediamo che è tornato ai massimi storici registrati l'anno scorso, ben oltre quota 5.200, mentre se ci spostiamo sul mercato asiatico si scopre che il Kospi coreano si è portato vicino al top del 2015, a sua volta a un pelo dal record storico del 2011; anche il benchmark taiwanese ha a sua volta compiuto una parabola simile.

Questi dati appaiono tanto più importanti in quanto rappresentano un punto di svolta rispetto a quello che era stato il leitmotiv di questo 2016: un parziale ritorno da una parte del value più martoriato, specialmente alcuni comparti ciclici, e dall'altra una fuga verso temi più difensivi a valutazioni elevate. Invece dalle ultime trimestrali, di cui abbiamo recentemente parlato, è emerso con prepotenza che al mondo attualmente non ci sono tanti temi growth in grado di fare concorrenza al complesso dell'information technology, nonostante la saturazione degli smartphone, il continuo calo dei pc e di conseguenza di una buona parte della componentistica, la maturazione della pubblicità sul mobile e l'erosione dei margini generato da nuovi player che si basano su architecture cloud.

Semplicemente troppo forti appaiono il fenomeno della digitalizzazione e la trasformazione dell'economia da essa generata in ogni interstizio del nostro vivere. Ad esempio nel secondo trimestre del 2016 le aziende It statunitensi hanno mostrato utili in crescita di oltre il 9%, con diverse sorprese positive. Va detto, però, che in quest'ultimo caso, come ad esempio per Apple, probabilmente hanno giocato a favore l'abbassamento delle stime, dopo un primo quarto di 2016 preoccupante.

L'elemento interessante in questa fase è che se si sta arrivando alla saturazione in alcuni segmenti protagonisti degli ultimi anni, interi nuovi orizzonti si stanno aprendo. Ad esempio diversi investitori istituzionali, fra cui di recente Credit Suisse, hanno iniziato a sovrappesare i titoli legati alla realtà virtuale e a quella aumentata, di cui il mostruoso successo di Pokemon Go lascia intravedere le potenzialità commerciali. Allo stesso tempo una crescita esplosiva è prevista per tutto ciò che è internet delle cose, tra cui spiccano la crescente robotizzazione del settore manifatturiero e gli smartphone del futuro, imbottiti di funzioni basate su modelli di intelligenza artificiale.

Se l'economia dovesse rimanere nelle condizioni attuali e la politica monetaria globale continuasse a pompare soldi con i ritmi attuali, è difficile pensare a una qualche asset class in grado di catturare più liquidità rispetto a questa, in particolar modo se si dovesse aggiungere nel prossimo biennio anche una ripresa ciclica da parte di aziende e consumatori. Certo le valutazioni non sono uno scherzo, in particolare per certi colossi della pubblicità e del commercio elettronico: il rischio, indubbiamente non lieve, è che, se si dovesse tornare in una fase di buio e pessimismo, i cali, o meglio i crolli, farebbero impallidire il resto del mercato.

A cura di: Rocki Gialanella

Parole chiave:

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