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Borsa: durante una recessione meglio le small cap o le large cap?

In vista di una recessione facilmente domina l’emotività e, spesso, si pesa le large cap a scapito delle small cap. Tuttavia, lo storico sui ritorni degli investimenti dice il contrario. Da non trascurare che oggi i loro prezzi sono bassi e il loro rebound dei rating è sempre stato più rapido.

22/02/2023
icona di due carrelli della spesa sopra i palmi di mano, uno ribassista e uno rialzista
Small cap e large cap in vista di una recessione

Gli investitori rischiano di trovarsi in difficoltà mentre i mercati registrano ripetuti segnali di una recessione in arrivo: il loro dubbio consiste nel capire se sia il momento di spostare le allocazioni azionarie verso large cap più liquide. Se da un punto di vista emotivo questa strategia potrebbe sembrare logica, i dati sui ritorni degli investimenti suggeriscono tuttavia il contrario. È quanto emerge da una ricerca di Schroders (sui dati relativi alle numerose recessioni avvenute dalla fine degli anni ’80), secondo cui investire in small cap durante le recessioni ha generato rendimenti superiori. È comunque difficile individuare con precisione i punti di svolta quando le economie attraversano le quattro fasi: rallentamento, recessione, ripresa ed espansione.

La storia insegna

Per questo motivo, precisa Luke Biermann, fund manager global and international small cap della società d’investimenti, prendere la giusta decisione in questi momenti potrebbe essere complicato. La storia, spiega il gestore, ci fornisce infatti un lungo elenco di recessioni scongiurate, tra cui quella del 1995/96, quando gli Stati Uniti riuscirono ad assicurarsi un atterraggio morbido dopo un ciclo di inasprimento dei tassi, o come quella dello scorso inverno in Europa, dove la frenata è stata molto più moderata di quanto temuto. La combinazione delle informazioni raccolte dal modello Schroders Global Wae (SGW) e National Bureau of Economic Research (NBER) suggerisce, come sottolinea l’esperto, di rimanere sulle small cap in questo momento.

Il perché delle quotazioni a buon mercato

Anche perché, rileva Biermann, le valutazioni delle small cap sono a un livello di convenienza relativa rispetto alle large cap: caso storicamente raro e che nel tempo ha generato fasi a medio termine di sovraperformance. I timori di recessione, infatti, hanno finora colpito in modo sproporzionato le quotazioni delle small cap. Ciò può essere spiegato dal fatto che sono più sensibili al ciclo e meno liquide delle large cap, una caratteristica che spiega perché dobbiamo essere consapevoli dei fattori macro. In un certo senso, la qualità ampiamente superiore delle large cap consente loro di controllare meglio il proprio destino, dato che le loro dimensioni permettono una maggiore diversificazione dei ricavi, dei rischi operativi e un maggiore potere nelle supply chain.

Spesso vince l’emotività in vista di una recessione

Inoltre, in tempi di futura incertezza, gli investitori cercano più sicurezza e ridistribuiscono il capitale in aree con maggiore liquidità, dato che la priorità della sicurezza a breve termine può prevalere sulla ricerca di rendimenti a lungo. Con questa consapevolezza, il mercato tende a vendere le piccole imprese in fase di recessione a favore di titoli a grande capitalizzazione. Tuttavia, dice Biermann, le vendite spesso sono eccessive: una fuga di capitali dalle piccole società in vista di una recessione. Comunque, una volta in recessione, quando il mercato inizia a scontare la ripresa si assiste a una corsa degli investitori altrettanto vigorosa verso le small cap, prevedendo di trarre vantaggio dalla sensibilità degli utili di queste alla ripresa.

Il rebound dei rating è più rapido

Allo stesso tempo, gli aggiornamenti del rating delle valutazioni possono essere molto forti, in quanto la spirale di preoccupazioni per la liquidità durante la corsa alla sicurezza compromette le valutazioni delle small cap, portandole ben al di sotto di ciò che è giusto da un punto di vista puramente fondamentale. I dati dicono che la combinazione tra il recupero delle aspettative sugli utili, grazie a un contesto economico più favorevole, e l’aggiornamento del rating delle valutazioni, grazie alla rinnovata fiducia, continua anche nella fase di ripresa del ciclo economico. Di conseguenza, dal punto di vista degli investimenti, recessione e ripresa (R&R) dovrebbero essere considerate come un’unica fase, piuttosto che come due fasi distinte.

Le performance migliori nelle fasi di R&R

In sostanza, conclude Biermann, le small cap hanno registrato performance nettamente superiori nelle fasi di R&R in tutte le regioni analizzate. I risultati cui è arrivata Schroders sono in linea con la vasta ricerca accademica, secondo la quale le piccole società di alta qualità hanno sovraperformato in modo significativo le loro equivalenti large cap in tutte le condizioni economiche e in tutti i periodi di tempo. Inoltre, prestando attenzione alla qualità, si scopre che le small cap hanno sovraperformato in alcuni periodi sorprendenti, compreso il lungo periodo che ha preceduto il boom della tecnologia, dei media e delle telecomunicazioni (TMT) della fine degli anni ’90, quando, a prima vista, le large cap erano la scelta migliore. Questo, unito alla consapevolezza che l’economia mondiale trascorre circa la metà del tempo (40%) nella fase R&R, spinge – secondo il gestore - a privilegiare un’allocazione permanente sulle small cap.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

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