SEI UN CONSULENTE FINANZIARIO AUTONOMO? 
Scopri i vantaggi del nostro servizio
Chiama gratis 800 92 92 95 CONTATTACI

Compila il modulo per essere richiamato

Se sei interessato al nostro servizio lasciaci i tuoi dati. Un nostro operatore ti contatterà per fornirti gratuitamente e senza impegno tutte le informazioni relative a FondiOnline.it

Dati di contatto

Errore nella compilazione del campo
Errore nella compilazione del campo
Errore nella compilazione del campo
Errore nella compilazione del campo

Informazioni addizionali

Errore nella compilazione del campo
* Nota: i campi indicati con l'asterisco sono obbligatori

Privacy e condizioni di utilizzo

Usa: è il momento di riposizionare i portafogli?

L’economia statunitense va verso un atterraggio morbido o sta per cadere in recessione? Nell’incertezza, secondo gli esperti, la migliore strategia è quella difensiva. Attenzione ai settori che rimbalzano prima e a quelli che sono più resilienti all’inizio di una fase recessiva.

13/04/2023
portafoglio chiuso con un lucchetto
Possibile riposizionamento del portafoglio investimenti

Nel mercato si fa sempre più acceso – soprattutto dopo il recente sconquasso del settore bancario - il dibattito su dove stia andando l’economia statunitense: verso un atterraggio morbido o verso la recessione? Gli esperti di Schroders propendono per quest’ultima ipotesi sulla scorta della forte stretta del credito varata dalla Fed in poco tempo. A questo punto gli investitori si dovrebbero chiedere come riposizionare i loro portafogli per cercare riparo dall’imminente tempesta. Sebbene non ci siano garanzie sulle tempistiche della recessione, Tina Fong, strategist di Schroders, si aspetta che questa si verificherà nella seconda metà del 2023, il che potrebbe portare gli investitori a puntare soprattutto su asset difensivi nei primi mesi della recessione. Ma non dovrebbero ignorare, comunque, anche le opportunità che emergono quando il mercato si rivaluta e si prepara a passare alla fase successiva.

Capire il passato per anticipare il futuro

Pur sottolineando che ogni recessione ha una storia a sé e non c’è alcuna garanzia che questa si ripeta, Fong ritiene che sia comunque utile capire come si siano comportate le diverse asset class nelle recessioni passate. Queste sono state spesso segnate dal crollo della crescita e da un calo dell’inflazione, dinamiche che spingono i policymaker ad allentare la politica monetaria o fiscale, o entrambe. Di solito, gli investitori in questa fase cercano la sicurezza dei titoli di Stato e, in parte, dei bond private. Anche il dollaro viene percepito come bene rifugio, in particolare quando il resto del mondo è più debole dell’economia Usa. Al contrario, l’azionario e le commodity vengono colpite pesantemente dal crollo dell’attività economica: si tratta di una fisiologica reazione al calo dei consumi e degli investimenti e a un’accresciuta tendenza del risparmio precauzionale.

Lo spunto dell’azionario verso la fine di una recessione

C’è da segnalare due aspetti non secondari: negli ultimi 30 anni la performance degli asset di rischio è stata ancora peggiore durante le recessioni e, sebbene l’azionario Usa abbia quasi sempre toccato il fondo durante le recessioni, ha comunque registrato un forte rimbalzo verso la fine del periodo. Dietro questo rimbalzo c’è principalmente la combinazione di valutazioni a buon mercato e di aspettative di un futuro miglioramento dell’economia e, di riflesso, degli utili societari grazie all’allentamento della politica della Fed. Se da un lato gli investitori prendono atto degli scarsi rendimenti registrati durante le passate recessioni, dall’altro lato non dovrebbero trascurare la possibilità di sfruttare una rivalutazione del mercato. Ecco perché la strategist di Schroders ha esaminato come si sono comportati i settori azionari nelle recenti recessioni.

Trova il fondo in cui investire Cerca i fondi

Immobiliare e finanziario vedono per primi la fine del tunnel

Nei periodi recessivi i settori più difensivi Usa, come i beni di consumo e l’assistenza sanitaria, hanno registrato in media i rendimenti più alti. Questo perché, secondo Fong, gli investitori hanno cercato società che offrono una redditività superiore e bilanci solidi in periodi di stress. Per contro, i settori più ciclici, come finanziari e industriali, hanno tendenzialmente segnato le performance peggiori. C’è comunque da sottolineare che anche alcuni dei settori che hanno sottoperformato maggiormente durante le recessioni, come l’immobiliare e il finanziario, hanno registrato una forte ripresa verso la fine della recessione. Al contrario, alcuni settori difensivi - come i servizi di pubblica utilità - hanno tendenzialmente segnato forti guadagni all'inizio della recessione, ma perdite verso la fine della stessa fase del ciclo (in sintonia anche la dinamica dei sevizi di comunicazione).

La strategia difensiva è vincente, con un occhio alle small cap

Nelle passate recessioni l’approccio più difensivo è stato lo stile vincente con un’attenzione particolare per le società con bilanci solidi e flussi di cassa stabili. Negli ultimi 30 anni, ha rilevato la strategist, lo stile growth ha registrato guadagni più consistenti durante le recessioni, data la crescente predominanza dei titoli tecnologici. I peggiori risultati sono stati invece quelli delle small cap e titoli value. Lo stile value è colpito dal calo dei tassi in quanto è correlato positivamente col rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato. Sebbene le small cap abbiano in genere rendimenti negativi durante le recessioni, si rivalutano fortemente verso la fine. Sembra infatti che il mercato inizi a scontare la ripresa della redditività aziendale delle società più piccole, in quanto è probabile che beneficino di una politica monetaria più accomodante rispetto alle controparti più grandi.

La frenata delle commodity, per l’oro status di bene rifugio

Altro segmento da monitorare strettamente in concomitanza con una recessione è quello delle materie prime che, si solito, in questo periodo non brillano. In particolare, secondo l’analisi di Fong, i settori che registrano le performance peggiori sono l’energia e i metalli industriali, in quanto più sensibili alle variazioni della crescita. Discorso a parte per l’oro, il quale è stato ricercato in questa fase perché visto come bene rifugio. Allo stesso tempo, l’allentamento della politica monetaria e la riduzione dei tassi hanno di solito contribuito a sostenere i corsi dell’oro durante le recessioni, pur facendo la tara all’effetto calmierante esercitato dal contemporaneo rafforzamento del dollaro. A valle di questa analisi (o a monte) c’è da considerare che, nelle passate recessioni, non tengono conto della Cina, che nel frattempo è diventato il maggiore consumatore di materie prime del mondo.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

usa portafogli investitori schroders
Qualsiasi decisione di investimento che venga presa in relazione all'utilizzo di informazioni ed analisi presenti sul sito è di esclusiva responsabilità dell'investitore, che deve considerare i contenuti del sito come strumenti di informazione. Le informazioni, i dati e le opinioni fornite all’interno della sezione “news” di questo sito si basano su fonti ritenute affidabili ed in buona fede; in nessun caso, tuttavia, si potrà ritenere che Innofin SIM abbia rilasciato attestazioni o garanzie, esplicite o implicite, in merito alla loro attendibilità, completezza o correttezza. Lo scopo dei dati e delle informazioni divulgate attraverso la sezione “news” del sito è prettamente informativo; esse non rappresentano, in alcun modo, una sollecitazione all'investimento in strumenti finanziari.

Articoli correlati