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Il linguaggio dei bond

15/09/2017

Tassi di interesse ai minimi storici e piano di stimoli messo a punto dalla Bce rendono complicata la ricerca di opportunità d’investimento. Breve excursus della terminologia base da conoscere per coloro che si muovono nel mercato dei bond.

Prezzo 

Il prezzo di emissione, denominato anche valore nominale, rappresenta il valore del bond al momento della sua emissione. Il prezzo di rimborso è quello che il sottoscrittore riceverà al momento della scadenza naturale del titolo (nella maggior parte dei casi coincide con il valore nominale).

Coupòn o cedola
In generale, ogni emissione di bond prevede una cedola prestabilita. La cedola è il pagamento periodico (trimestrale, semestrale etc) che l’emittente si impegna a versare ai sottoscrittori del bond. Tuttavia, esistono anche titoli zero coupon, meno frequenti e caratterizzati generalmente da scadenze brevi. In questo caso, gli interessi vengono versati alla scadenza del titolo, contemporaneamente all’operazione di rimborso del capitale (il denaro utilizzato per acquistare il bond).

Coupón variabile
L’investitore cassettista in bond è abituato a ricevere una cedola fissa, sia dai titoli di stato che da quelli societari. Tuttavia, negli ultimi anni è cresciuta l’offerta di titoli provvisti di cedola variabile: si pensi a quelli indicizzati all’inflazione p o a quelli che prevedono un coupon calcolato in base all’euribor.

Asta
Quando un emittente, sia esso uno Stato o un’impresa, lancia un bond, lo fa mediante un’asta caratterizzata da particolari condizioni. Le grandi emissioni corporative, per esempio, fissano un taglio minimo di 50.000 euro, penalizzando la partecipazione dei piccoli investitori. Quando si acquista un bond al momento dell’asta lo si fa sul mercato primario. L’investitore può procedere all’acquisto di questi bond anche sul mercato secondario, dove vengono negoziati successivamente all’emissione.

Rendimento
Quando si acquista un bond sul mercato secondario è importante consocere il rendimento offerto e ipotizzare la potenziale evoluzione del bond. Il rendimento si muove inversamente al prezzo: se aumenta il rendimento, calerà il prezzo del bond e l’investitore andrà incontro ad una perdita se dovesse decidere di vendere il titolo.

Scadenza
Generalmente, quando viene emesso un bond, l’emittente fissa una data di scadenza per il rimborso del capital investito.

Curva dei tassi
Ad una più lunga scadenza di un bond corrosponde, in condizioni nornali, maggior rendimento, ma anche in un livello di rischio più elevato perchè, con il passare del tempo, può intervenire un cambiamento della politica monetaria o del profilo di rischio della società. Quando il rendimento dei bond a lunga scadenza è più elevato di quelli a breve scadenza, si parla di una curva dei tassi normale. Quando la curva si inverte, i tassi a lunga sono più bassi di quelli a breve, si parla di curva invertita (è accaduto di recente con il debito Greco). Infine, una terza opzione è data dalla curva appiattita, con tassi a lunga e a breve scadenza sullo stesso livello, frutto di una situazione di estrema incertezza.

Debito senior
Non tutti i bond appartengono alla medesima categoria. E’ importante conoscere questa distinzione perchè, in caso di default, vi è una precisa scaletta nell’ordine seguito per I rimborsi. Il debito senior ha la priorità sugli altri.

Debito subordinato
Il debito subordinato offre rendimenti più elevati ma comporta maggiori rischi. In caso di difficoltà da parte dell’emittente, il rimborso di questi titoli è subordinato a quello dei titoli senior.

‘Cocos’
I Cocos sono titoli ibridi (a reddito fisso ma accompagnati dalla possibilità di trasformarsi in azioni). Si tratta di titoli emessi generalmente dale banche con la finalità di trasformarli in azioni nel caso abbiano bisogno di capitali.

Titoli perpetui
I perpetual bond sono titoli obbligazionari non accompagnati da indicazioni sulla scadenza del bond al momento dell’emissione. A fronte di questa incertezza (sarà l’emittente a fissare successivamente la data di scadenza del titolo), il sottoscrittore beneficerà di cedole sensibilmente più elevate della media.

Cartolarizzazioni
La banca o altra entità finanziaria raggruppa un portafoglio di attività (mutui e altri crediti) e li cartolarizza, vale a dire li trasforma in obbligazioni. Le risorse generate da quest’operazione vengono destinate ad onorare le promesse di pagamento fatte ai sottoscrittori.

Rating
L’investimento è un gioco inverso tra due variabili, il rendimento e la sicurezza. Quanto più sicura è una società, tanto più basso sarà l’interesse offerto dal suo debito. L’affidabilità creditizia viene misurata mediante i rating, giudizi formulati dalle agenize di rating (le tre più grandi sono Fitch, S&P e Moody’s. AAA). La tripla A rappresenta il più alto livello di affidabilità creditizia”; al di sotto del livello BBB si parla di junk bond. In base ai ratings, vengono definiti ‘High Yield’, quei bond provvisti di rendimenti elevati e scarsi livelli di sicurezza.

CDS
I CDS (credit default swaps) sono derivati finanziari che assicurano l’investitore dal rischio di un default dell’emittente del bond acquistato. Il prezzo dei CDs è tanto più elevato quanto più numerosi sono i dubbi e i timori sul mancato rimborso di un’emissione.

A cura di: Rocki Gialanella

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