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Bond: opportunità nei titoli di Stato, attenzione alla sterlina
Il Regno Unito potrebbe alzare le tasse per rispettare le norme fiscali, frenando la crescita e spingendo la BoE a politiche più accomodanti. La sterlina resta debole e potrebbe indebolirsi ulteriormente, col Governo che potrebbe considerarlo un effetto collaterale utile ai suoi piani fiscali.
Negli ultimi mesi, i mercati hanno mostrato una sorprendente stabilità. Nonostante le tensioni geopolitiche e alcuni momenti di incertezza, gli investitori hanno continuato a puntare sugli asset più rischiosi, come azioni e obbligazioni corporate. Così le Borse restano vicino ai massimi storici, gli spread creditizi sono ristretti e la volatilità dei titoli di Stato principali è ai minimi da fine 2021. Russel Matthews, senior portfolio manager di RBC BlueBay Asset Management, vede ancora potenziale nei titoli di Stato, ma invita alla prudenza. I mercati restano solidi grazie alla crescita americana, tuttavia - avverte - le alte valutazioni e i rischi politici rendono necessario un approccio selettivo, principalmente sulle curve dei rendimenti e sui movimenti valutari con particolare attenzione alla debolezza della sterlina.
Uno scenario di crescita e inflazione moderata
Questa solidità deriva soprattutto dalla forza dell’economia Usa, che continua a crescere senza segnali di recessione e dalla bassa inflazione. In particolare, secondo il gestore, l’inflazione oltreoceano si è comportata meglio del previsto, anche dopo l’introduzione dei dazi imposti dall’Amministrazione. Questo ha permesso il taglio dei tassi della FED in un contesto già favorevole. Matthews ritiene che la combinazione di crescita solida e inflazione contenuta continuerà anche nel 2026, creando un contesto ancora positivo per i mercati. Tuttavia, l’esperto avverte che molti segmenti appaiono ormai ‘costosi’ e che il posizionamento degli investitori è elevato, il che potrebbe limitare i margini di ulteriori rialzi. Restano inoltre diversi fattori di rischio legati alla politica interna Usa e alle tensioni geopolitiche globali.
Titoli di Stato: opportunità selettive sulle curve
Sul fronte obbligazionario, il gestore spiega che il team RBC BlueBay mantiene ‘livelli di rischio direzionale relativamente bassi’, preferendo strategie più mirate. In altre parole, le opportunità non si trovano tanto nei rendimenti medi dei titoli governativi, quanto nelle differenze tra le varie scadenze: le cosiddette ‘curve dei rendimenti’. Negli Stati Uniti, ad esempio, lo spread tra i titoli a 2 e 30 anni si aggira intorno ai 100 punti base e potrebbe ampliarsi, col rischio di un ‘irripidimento’ della curva. In Giappone la situazione è opposta: lo spread tra i titoli a 10 e 30 anni, oggi intorno ai 150 punti base, appare eccessivo e potrebbe ridursi verso quota 100. Il gestore mantiene inoltre una posizione ribassista sulla sterlina britannica, soprattutto nei confronti dell’euro e del dollaro.
Economia Regno Unito: volatilità in arrivo
Il gestore ha spiegato cosa c’è, in particolare, che fa da sfondo in negativo alla divisa britannica. Il Governo del Regno Unito, secondo Matthews, dovrà alzare le tasse per rispettare le proprie regole fiscali e questo rallenterà la crescita economica del Paese e costringerà la Banca d’Inghilterra ad adottare una politica più accomodante in modo più deciso, con effetti naturalmente negativi sulla sterlina. E questo proposito c’è da segnalare che, la scorsa settimana, la BoE ha mantenuto i tassi di interesse fermi al 4%, ma il voto interno del comitato – diviso con un margine ristretto di 5 a 4 – suggerisce che un taglio potrebbe arrivare già nella riunione in calendario il prossimo dicembre. Intanto, la sterlina ha mostrato una performance più debole del previsto. Secondo gli analisti di RBC BlueBay, non è escluso che il Governo britannico possa considerare una valuta più debole come un fattore positivo, utile a mitigare gli effetti dei propri piani fiscali restrittivi.