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IA: il boom ha fondamentali solidi, non è una bolla

Lo sviluppo dei chip alimenta la crescita di lungo periodo: soluzioni come gli FPGA di Lattice, i semiconduttori di Infineon e i wafer di TSMC (previsti in aumento di cinque volte entro il 2028) sono essenziali per gestire i carichi di dati. ASML e Intel completano una filiera tecnologica in evoluzione.

17/10/2025
uomo d'affari vicino a tablet dal quale esce l'icona dell'intelligenza artificiale
Analisi sul mercato dell'IA

Il settore dell’intelligenza artificiale (IA) continua a catturare l’interesse degli investitori, ma questa volta - a differenza di quanto è successo con la bolla delle dot-com (aziende legate a internet e all’high tech) - non si tratta di una moda passeggera. I fondamentali di questa ‘onda’ sono solidi e la crescita è reale. In particolare, spiega Dom Rizzo, portfolio manager, global technology equity strategy di T. Rowe Price, la domanda di potenza di calcolo, necessaria per far funzionare algoritmi sempre più complessi, è in costante aumento, spingendo aziende come Nvidia, AMD, Broadcom e Marvell in prima linea. E il ritorno per gli investitori è decisamente premiante, con un orizzonte sul medio e lungo periodo che rimane ricco di opportunità in più campi.

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L’allettante mercato delle GPU

Solo Nvidia, spiega il gestore, potrebbe conquistare fino a 370 miliardi di dollari nel mercato delle GPU (Graphics Processing Unit), destinato a raggiungere i 500 miliardi entro il 2028, grazie a utili e flussi di cassa robusti. Anche AMD e Broadcom stanno beneficiando della crescita dei carichi di lavoro legati all’IA. Per dare la misura dell’atmosfera che si respira sui mercati, basti solo pensare che l’intesa che permette ai dipendenti di vendere azioni di OpenAI ha fatto lievitare la valutazione della società a 500 miliardi. Assieme alle società direttamente legate a questa tecnologia corrono anche i settori dell’indotto che la sostengono: dai produttori di energia, alle imprese attive nell’elettronica e nelle apparecchiature di rete.

Il rapido sviluppo dei chip avanzati

Con l’evoluzione dell’IA, la flessibilità dei sistemi è diventata cruciale. A questo riguardo, come rileva ancora Rizzo, i microchip programmabili come gli FPGA di Lattice e i semiconduttori di potenza di Infineon stanno guadagnando terreno, permettendo ai data center di adattarsi rapidamente alle nuove esigenze. Queste tecnologie sono ormai indispensabili per supportare l’enorme mole di dati che le aziende devono gestire. Sono inoltre infrastrutture la cui crescita è destinata a durare nel tempo. Dal lato della produzione, giocano un ruolo chiave anche TSMC, ASML e Intel. Si prevede, per esempio, che la produzione di wafer legati all’IA di TSMC quintuplicherà entro il 2028, mentre gli strumenti di litografia di ASML restano essenziali per realizzare chip avanzati. Nel mentre, la recente rinascita di Intel porta ulteriore competitività, stimolando innovazione e sviluppo.

L’AI non è solo hardware

Ma l’AI non è solo hardware: anche questa nuova tecnologia applicata alle aziende sta crescendo rapidamente. In questo ambito si disgiungono in particolare alcuni big. Palantir lavora a stretto contatto con i clienti per risolvere problemi complessi legati ai dati, con team di ingegneri dedicati. Oracle sta ampliando le proprie infrastrutture per supportare clienti di alto profilo come OpenAI, mentre hyperscaler come Google, Amazon e Microsoft continuano a stimolare indirettamente la domanda di soluzioni AI.

Settore IA: quotazioni ancora interessanti

Sulla scorta di questo scenario, le prospettive sui mercati per le valutazioni di queste aziende appaiono interessanti. Il multiplo di Nvidia, per esempio, è sceso da 40 a circa 26 volte gli utili, lasciando spazio a una crescita ulteriore. La maggior parte dei grandi nomi tecnologici viene scambiata a 25-30 volte gli utili, sostenuta da una crescita annua del 10-15%, ben al di sopra della media di mercato. Gli hardware leader sono considerati equamente valutati, mentre alcuni nomi software come Palantir potrebbero essere perfettamente valutati. Non si tratta dunque - secondo Rizzo - di una bolla: il settore dell’IA è in espansione su larga scala, con spazio per molti vincitori. Le opportunità sono enormi, i fondamentali sono solidi e la crescita sembra destinata a continuare per anni.

A cura di: Fernando Mancini

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