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Banca d’Italia rivede al rialzo il Pil per il 2021

Banca d’Italia, alla luce dei dati raccolti recentemente e grazie al successo delle vaccinazioni e all’effetto locomotiva del ciclo globale, ha corretto a più 5,1 per cento le stime per il PIL di quest’anno. IL Paese, secondo l’Istituto, riconquisterà i precrisi nella seconda metà del 2022.

05/08/2021
Vari tipi di grafici accanto a un computer e un telefonino
Bollettino mensile di Banca d'Italia, rivista al rialzo stima PIL 2021

I progressi della campagna di vaccinazione e la crescita economica globale si sono accentuati nell’ultimo periodo, rafforzando la prospettiva di un ulteriore miglioramento del quadro anche se non in modo uniforme. È quanto riporta il Bollettino economico di luglio redatto da Banca d’Italia, dove rileva che il forte aumento dell’inflazione registrato negli Stati Uniti si è ripercosso sull’offerta rispetto al forte recupero segnato nel frattempo dalla domanda. Al momento queste tensioni non si sono estese in maniera significativa e per questo, sottolinea Via Nazionale, le politiche monetarie restano espansive in tutti i principali Paesi.

La Bce conferma una politica super-espansiva

Anche la Bce rimane al palo, perché considera che l’inflazione derivata dai rincari dei beni energetici sia temporanea. Per questo, a fronte di un quadro in generale miglioramento, ma ancora caratterizzato da incertezze (legate alla pandemia), ha ribadito che manterrà a lungo le attuali condizioni monetarie estremamente espansive, essenziali per sostenere l’economia e per assicurare il ritorno dell’inflazione su valori coerenti con la stabilità dei prezzi nel medio termine. Secondo la nuova strategia di politica, un’azione espansiva particolarmente incisiva e persistente è necessaria quando i tassi sono vicini al loro limite inferiore.

Il PIL italiano stimato a +5,1%

L’Italia approfitta al meglio del quadro generale, soprattutto nel corso del secondo trimestre, favorita dal successo delle vaccinazioni e dal graduale allentamento delle restrizioni. Allo slancio avrebbero contribuito anche l’industria, i servizi e gli investimenti. La crescita dell'economia del nostro Paese si è rafforzata a tal punto che Banca d'Italia ha corretto al rialzo, dopo appena un mese, la stima per il 2021: nel più recente report, infatti, indica il ritmo di espansione al 5,1% come media annuale. La crescita, inoltre, dovrebbe proseguire in modo sostenuto anche nel 2022, con un +4,4%, e nel 2023, con un +2,3%. 

Aumentano gli investimenti e l’occupazione

La ripresa, in particolare, è sospinta dagli investimenti. Secondo Via Nazionale, le imprese riferiscono che le condizioni per investire sono in netto miglioramento e i piani di accumulazione stanno accelerando nel corso dell’anno. Positivi anche i consumi, tornati a crescere nel secondo trimestre anche se resta elevata la propensione al risparmio, che risente ancora di motivi di carattere precauzionale. Un dato corroborato anche dall’aumento (dopo il calo del primo trimestre), in primavera, dell’occupazione e, nel dettaglio, dal parziale recupero di posizioni lavorative di giovani e donne nel bimestre maggio-giugno. 

Economia sui livelli pre-crisi nella seconda metà del 2022

Queste proiezioni, precisa Banca d’Italia, dipendono dalle ipotesi che si consolidi il miglioramento sanitario nazionale e globale, che prosegua il deciso sostegno della politica di bilancio - utilizzando sia risorse nazionali sia i fondi europei - e che si mantengano favorevoli le condizioni monetarie e finanziarie, come prefigurato dal Consiglio direttivo della Bce. Sulla base di queste ipotesi, prosegue il Bollettino, il Prodotto interno lordo del nostro Paese tornerebbe sui livelli precedenti la crisi pandemia nella seconda metà del prossimo anno.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

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