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Export AI: interesse alto, ma imprese italiane con poche strategie

Strumenti come chatbot, traduzioni automatiche e analisi dei dati vengono impiegati per migliorare l’esperienza dei clienti e la comunicazione multilingua. Le priorità d’uso riguardano la traduzione e localizzazione dei contenuti, la creazione di materiali multilingua e la segmentazione dei mercati.

09/10/2025
computer che mostra nel suo schermo una lampadina che rappresenta l'intelligenza artificiale
Ricerca sull'export di AI da parte delle aziende italiane

L’intelligenza artificiale entra sempre più nelle strategie di internazionalizzazione delle imprese italiane, ma la strada verso un’adozione strutturata è ancora lunga. È quanto emerge da una recente indagine di Promos Italia, secondo cui il 58% delle imprese dichiara un atteggiamento favorevole all’utilizzo dell’AI, mentre un ulteriore 25% si dice ‘molto favorevole’. In sintesi, la disponibilità culturale sembra ampia, ma resta limitato il livello di pianificazione: soltanto una impresa su tre (30%) ha infatti già elaborato una strategia chiara, quasi la metà (45%) è ancora in fase di valutazione e oltre un quarto (27%) non ha per ora alcuna intenzione di introdurla. La ricerca conferma, ha detto il presidente dell’agenzia, Giandomenico Auricchio Da Pozzo, che le imprese guardano sì con crescente interesse a questa tecnologia, come leva strategia per rafforzare la propria presenza sui mercati globali, ma vanno aiutate per un utilizzo efficace e consapevole.

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AI per generare contatti e analizzare i mercati

Uno dei principali ambiti di applicazione riguarda la lead generation, ossia la generazione di nuovi contatti commerciali. Attualmente il 25% delle aziende utilizza strumenti basati sull’AI per individuare potenziali clienti, mentre un ulteriore 57% manifesta interesse verso queste soluzioni. I benefici più attesi sono una migliore qualità dei contatti generati (32%) e la riduzione dei tempi di identificazione dei clienti (31%). Sul fronte dell’analisi dei mercati esteri, il 30% delle imprese dichiara di utilizzare già strumenti di intelligenza artificiale, spesso però ancora in fase di sperimentazione. Un numero consistente di aziende (59%) ha comunque espresso la volontà di sviluppare questo tipo di applicazioni, riconoscendone il valore soprattutto in un contesto competitivo in rapida evoluzione.

Servizi al cliente e marketing internazionale

Anche il supporto al cliente internazionale sta diventando un terreno fertile per l’intelligenza artificiale. Chatbot, traduzioni automatiche e assistenti virtuali sono già utilizzati dal 27% delle imprese esportatrici, mentre il 18% li sta testando. Si tratta di strumenti che consentono di garantire un’assistenza più rapida, continua e multilingua, riducendo i costi operativi e migliorando l’esperienza dei partner esteri. In ambito marketing, le priorità d’uso si concentrano su attività pratiche e ad alto impatto: la traduzione e localizzazione di contenuti (41%), la creazione di contenuti multilingua (38%) e l’analisi e segmentazione dei mercati (37%). Questi dati evidenziano come l’AI sia percepita soprattutto come leva per comunicare in modo più efficace e personalizzato con clienti di diverse aree geografiche.

Le aree di maggiore applicabilità futura

Guardando avanti, le imprese vedono l’AI soprattutto come un alleato per la ricerca di partner commerciali (59%), per l’analisi dei mercati esteri (55%) e per il supporto nelle trattative internazionali (40%). In altre parole, questa tecnologia è considerata non solo uno strumento operativo, ma anche un potenziale fattore strategico per migliorare la competitività all’estero. Accanto alle opportunità, emergono anche timori significativi. Il 76% delle imprese intervistate esprime dubbi sull’affidabilità delle informazioni generate dall’AI. La paura principale riguarda la possibilità che i dati non siano pienamente attendibili, col rischio di decisioni errate su mercati complessi e molto variabili. Questo elemento sottolinea la necessità di sviluppare non soltanto strumenti, ma anche una cultura critica e consapevole dell’uso dell’intelligenza artificiale.

Il nuovo strumento: l’AI Test di Promos Italia

Per rispondere a queste esigenze, Promos ha messo a punto un nuovo strumento di supporto: l’AI Test, un questionario di autovalutazione che consente alle imprese di misurare il livello di integrazione dell’AI nei processi di internazionalizzazione. Il test assegna un punteggio da 1 a 5 in sei aree chiave – visione strategica, lead generation, attività commerciale, assistenza ai clienti, marketing internazionale, rischi e bias – e restituisce un profilo sintetico (Basic, Intermediate, Advanced). Ogni impresa ottiene così un grafico personalizzato che evidenzia punti di forza e aree da migliorare, accompagnato da una guida pratica con raccomandazioni e strumenti concreti. Al termine, le aziende hanno la possibilità di accedere al Piano Export Digitale, un documento strategico che propone azioni mirate per approcciare i mercati.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

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