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I dodici obiettivi di Theresa May

18/01/2017

Analizziamo in breve i target che il primo ministro britannico ha illustrato a un’ampia delegazione di ambasciatori europei. A marzo sarà implementata l’uscita del Regno Unito dall’Ue

Puntare a offrire il massimo livello di certezza possibile ai cittadini e alle imprese durante il processo che porterà alla Brexit. La trasformazione implicherà il passaggio dalle direttive europee che sono ancora in vigore nel Regno Unito alle leggi britanniche.

Recuperare la sovranità del Regno Unito nel processo di definizione e supervisione delle future norme che andranno a sostituire quelle europee. Questo comporta l’abbandono della giurisdizione del Tribunale di Giustizia Europeo.

Mantenere l’unità tra le quattro nazioni che formano il Regno Unito: Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord.

Mantenere in vita la libertà di movimento di beni e persone tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda.

Controllare l’immigrazione dal Vecchio Continente. Stando alle parole pronunciate dalla May, il Regno Unito resterà aperto alle persone di ‘talento e brillanti’, ma imporrà dei limiti al numero complessivo di persone che intendano trasferirsi in Gran Bretagna per motivi di studio o lavoro.

Preservare i diritti di 3.3 milioni di europei che vivono stabilmente nel Regno Unito e degli 1.5 milioni di britannici che risiedono negli altri paesi europei.

Abbandonare il mercato unico europeo per non liberarsi dall’obbligo di apportare risorse al bilancio dell’Unione Europea e non dover accettare l’obbligo della libertà di movimenti di beni e persone che implica la permanenza in tale unione. Il primo ministro britannico ha comunicato che intende sostituire la partecipazione del Regno Unito all’UE con la firma di un trattato bilaterale di libero scambio tra le due aree.

Stipulare nuovi accordi commerciali con paesi localizzati in altri continenti come gli Stati Uniti, l’Australia e l’India. Questo implicherebbe l’abbandono dell’Unione doganale europea (che obbliga a negoziare congiuntamente i trattati commerciali con gli altri paesi).

Trasformare il Regno Unito nel paese più interessante per l’innovazione e la scienza. In questo segmento, il Governo britannico è disposto a continuare il finanziamento di alcuni progetti già intrapresi con l’UE.

Rafforzare la collaborazione con l’UE nella lotta al crimine e al terrorismo. 

Rendere esecutiva la Brexit in maniera ordinata. Questo significa accettare un inevitabile periodo di transizione dopo l’uscita dall’UE.

Nelle intenzioni della May, l’attivazione della Brexit avverrà il prossimo mese di marzo. Il periodo di negoziazioni durerebbe due anni e l’intero processo si concluderebbe a marzo del 2019. La May ha precisato che l’accordo che sarà raggiunto con l’Ue dovrà essere sottoposto al voto delle due Camere del Parlamento britannico.

La sterlina, che ha ceduto in media più del 15% (la svalutazione ha raggiunto il 18% nel cross con il dollaro statunitense e poco più del 10% contro la divisa unica europea). rispetto alle divise dei principali partners commerciali del Regno Unito da giugno a oggi, ha reagito con un rialzo alle parole del primo ministro.  Nel cross con il dollaro Usa si è passati in poche ore da 1.20 a 1.23 (il rimbalzo giornaliero più consistente registrato dal 2008).

A cura di: Rocki Gialanella

Parole chiave:

ue unione doganale accordi bilaterali sterlina berxit
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