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Auto UE: la crisi tra dazi, transizione e calo margini

La concorrenza cinese cresce, mettendo a rischio le quote di mercato dei gruppi automobilisti europei. Nonostante iniziative come jv nelle batterie e diversificazione, la redditività è sotto pressione. I margini delle case auto europee oscilleranno tra il 4 e il 12 per cento nei prossimi anni.

20/06/2025
pila di monete con modello di macchinina e calcolatrice
Report sulla crisi del settore automobilistico europeo

Le case automobilistiche europee stanno attraversando un periodo piuttosto complicato, con fattori esterni e interni che mettono alla prova la loro resilienza. Le difficoltà, secondo il rapporto di Scope Ratings, sono soprattutto tre: l’incertezza sui dazi, la transizione verso i veicoli elettrici e i margini di profitto sempre più stretti. L’attenzione, in particolare, si concentra sull’aumento dei dazi e nello specifico quelli imposti dagli Usa, che stanno influenzando negativamente i risultati del comparto. Le nuove tariffe doganali creano turbolenze nelle supply chain e colpiscono soprattutto i produttori che dipendono fortemente dall’export verso gli Stati Uniti (come è il caso del gruppo Stellantis). Mentre le case premium come BMW e Mercedes-Benz, che vantano una maggiore presenza oltreoceano, sono relativamente più protetti.

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La transizione ai veicoli elettrici: costi e sfide

Il passaggio all’elettrico è un altro fattore che sta influenzando pesantemente i bilanci. Sebbene le vendite di veicoli elettrici stiano crescendo, la transizione comporta costi elevati, sia per la ricerca e sviluppo di nuove tecnologie sia per l’adattamento delle linee produttive. Senza contare che i concorrenti asiatici, in particolare i produttori cinesi, stanno guadagnando terreno sul mercato globale, minacciando le quote di mercato degli europei, tradizionalmente forti in questo settore. Nonostante gli sforzi di molte aziende di diversificare l’offerta e ridurre i costi (come creare joint venture per le batterie), la redditività resta sotto pressione. A partire dal primo trimestre, molte case hanno visto una riduzione dei margini e una crescita dei ricavi stagnante o in calo. Per esempio, Stellantis, che possiede marchi come Chrysler, Jeep, Fiat e Peugeot, ha risentito dell’aumento dei dazi Usa e della debole domanda in Europa.

Mercato auto europeo: previsioni per il futuro in chiaroscuro

Gli analisti di Scope Ratings prevedono che i margini di profitto EBITDA (prima di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti) per il settore automobilistico europeo oscilleranno tra il 4% e il 12% fino al 2027. I produttori come Stellantis, che sono molto dipendenti dal mercato statunitense e hanno una limitata capacità produttiva, probabilmente vedranno margini più bassi, intorno al 4%. Al contrario, aziende come Volkswagen, che sono maggiormente diversificate a livello di prodotti e geografie, potrebbero registrare margini più alti. Anche Mercedes-Benz, che negli ultimi anni ha visto margini superiori al 15%, dovrà adattarsi a una riduzione dei profitti, con stime che indicano un margine tra l'8% e il 10% nel medio termine. Questo calo è dovuto a un mix di fattori, tra cui l’aumento dei costi legati all’elettrificazione e la crescente concorrenza nel segmento premium.

Case automobilistiche europee: diversificazione e liquidità

Nonostante le difficoltà attuali, molte case automobilistiche europee – secondo l’analisi – godono di bilanci solidi e di una buona liquidità, che rappresentano degli ammortizzatori cruciali per affrontare gli shock a breve e medio termine. La capacità di diversificare sia i mercati che le linee di produzione si sta rivelando sempre più importante per restare competitivi. Le case automobilistiche con una forte presenza nelle finanziarie captive, come Mercedes-Benz, BMW e Volkswagen, beneficiano di una maggiore generazione di liquidità interna. Inoltre, anche se le previsioni per il breve termine sono complesse, gli stessi analisti ritengono che i produttori automobilistici europei saranno in grado di mantenere una solida posizione finanziaria nel medio-lungo termine, con liquidità abbondante e flussi di cassa operativi liberi.

Settore auto europeo: futuro incerto, tra sfide e opportunità

In sintesi, secondo il report di Scope Ratings, il settore automobilistico europeo si trova di fronte a sfide significative, tra dazi, concorrenza globale e la necessità di investire nella transizione verso l’elettrico. Tuttavia, nonostante questo contesto, le aziende che possono vantare bilanci solidi e una strategia di diversificazione potranno meglio adattarsi ai cambiamenti in atto. Sebbene il contesto rimanga volatile e difficile, le prospettive per il settore a lungo termine dipenderanno dalla capacità delle stesse case automobilistiche di navigare attraverso questi ostacoli e di rispondere con successo alle esigenze di un mercato sempre più globale e sostenibile.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

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