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Bce: la ripresa è iniziata, ma le incertezze sono tante

La Bce, sottolineando che le prospettive economiche sono caratterizzate da elevata incertezza e soggette a rischi al ribasso, ha deciso di mantenere invariato l’orientamento complessivo della politica monetaria e di riconfermare per intero l’insieme delle misure di politica monetaria già in essere.

06/08/2020

“Al di là delle turbative derivanti dalla pandemia di coronavirus, con la graduale sospensione delle misure di contenimento la crescita dell'area dell'euro sta segnando una ripresa, sostenuta da condizioni di finanziamento favorevoli, dalle politiche di bilancio dell'area e dalla ripresa dell'attività mondiale. Tuttavia, l'incertezza si mantiene estremamente elevata, il che rende molto difficile prevedere la verosimile portata e durata della ripresa”. Così la Bce fotografa la situazione congiunturale dell’Eurozona nel tradizionale bollettino economico mensile.

Necessario ampio stimolo monetario

Nel report, la Banca Centrale conferma che, siccome “le prospettive economiche sono caratterizzate da elevata incertezza e soggette a rischi al ribasso”, il Consiglio direttivo ha deciso “di mantenere invariato l’orientamento complessivo della politica monetaria e di riconfermare per intero l’insieme delle misure di politica monetaria già in essere”. Per questo, ritiene che sia necessario un “ampio grado di stimolo monetario”, al fine di dare maggiore impulso alla ripresa economica, ma senza dimenticare la stabilità dei prezzi sul medio termine.

I tassi di interesse rimarranno bassi

L’Istituto dice quindi chiaramente che “manterrà invariati i tassi di interesse di riferimento”, sottolineando di prevedere che “essi si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché le prospettive di inflazione non convergeranno saldamente su un livello sufficientemente prossimo, ma inferiore al 2% nell’orizzonte di proiezione”. Su questo fronte ci sono margini di garanzia. La stessa Bce, infatti, ricorda la stima flash Eurostat dell’inflazione dell’Eurozona misurata sullo IAPC salita dallo 0,1% di maggio allo 0,3% di giugno, “rispecchiando in prevalenza una dinamica meno negativa della componente energetica”.

Il programma PEPP proseguirà, almeno fino al giugno 2021

Il Consiglio direttivo proseguirà “almeno fino alla fine di giugno 2021 e, in ogni caso, finché non riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus”, gli acquisti nell’ambito del programma PEPP con una dotazione finanziaria totale di 1.350 miliardi di euro. Tali acquisti concorreranno ad allentare l’orientamento complessivo della politica monetaria, contribuendo così a compensare lo spostamento verso il basso, connesso alla pandemia, del profilo previsto per l’inflazione. Gli acquisti, precisa la Bce, “continueranno ad essere effettuati in maniera flessibile nel corso del tempo” al fine di “contrastare efficacemente i rischi per l’ordinata trasmissione della politica monetaria”.

I consumi riprendono, ma con cautela

Il bollettino rileva che a maggio e giugno (dopo i minimi toccati in aprile) è stato registrato un miglioramento dell'attività nel manifatturiero e nei servizi e questo ha generato “ulteriore fiducia nel fatto che la ripresa proseguirà nel terzo trimestre”. Sono emersi anche “segnali di una ripresa dei consumi e si è osservato anche un significativo recupero della produzione industriale”. Allo stesso tempo, osserva però la Bce, “la debolezza del mercato del lavoro e il risparmio precauzionale delle famiglie pesano sulla spesa per consumi”. Inoltre “la fragilità delle prospettive per le imprese e l’elevata incertezza deprimono gli investimenti, mentre la debolezza dell’economia mondiale frena la domanda estera di beni e servizi dell’area dell’euro”.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

bce tassi inflazione politica monetaria
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