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Disagio sociale: l'indice Mic migliora a dicembre

La percezione del disagio sociale è migliorata a dicembre, di riflesso alla lieve frenata dei prezzi al consumo e alla stabilità del mercato del lavoro. L’indice Mic, correggendo a 17,2 punti, è tornato sui livelli dello scorso agosto. Attesa per gli effetti del rallentamento della crescita.

17/02/2023
grafico e monete impilate
Disagio sociale e indice Mic in miglioramento a dicembre

Il lieve ripiegamento registrato dall’inflazione nell’ultimo scorcio del 2022, di riflesso al parziale rientro dei prezzi nel comparto energetico (soprattutto in quello del gas), ha permesso in dicembre un miglioramento della percezione del disagio sociale nel Paese. Nonostante questo, la situazione resta poco serena: si teme infatti per le conseguenze che avrà il rallentamento accusato in questi mesi dalla crescita economica, così come il complicato quadro geopolitico internazionale (alla guerra in Ucraina si è aggiunto il deterioramento dei rapporti tra Stati Uniti e Cina). Nel dettaglio, il MIC di dicembre - l’indicatore nella formulazione attuale (che sottostima la disoccupazione estesa in considerazione dell’impossibilità di enucleare il numero di scoraggiati e sottoccupati) - si è attestato su un valore stimato di 17,2, in diminuzione di due decimi di punto sul mese precedente. Si tratta del livello più basso dallo scorso agosto (16,9).

L’indicatore torna a 16,9 punti

Il ridimensionamento dell’area del disagio sociale è la sintesi, precisa una nota di Confcommercio, di un rallentamento del tasso di crescita dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza di acquisto e di una stabilizzazione della disoccupazione. Nella media del 2022 il Mic si è attestato a 16,9, valore più contenuto rispetto al biennio precedente (caratterizzato, ricordiamo, dalle fasi più acute del Covid-19), con una tendenza all’incremento nel secondo semestre. Tale evoluzione è da imputarsi esclusivamente alla decisa ripresa della componente inflativa. Guardando al futuro, secondo l’analisi che accompagna l’indicatore, il deterioramento del quadro economico, che al momento non ha ancora avuto effetti sul mercato del lavoro, e le incertezze che caratterizzano il processo di rientro dei prezzi potrebbero contribuire a mantenere, anche nei primi mesi di quest’anno, l’area del disagio sociale su valori storicamente elevati.

Sostanziale tenuta del mercato del lavoro

Lo scorso dicembre, infatti, il mercato del lavoro ha mostrato una sostanziale tenuta: il numero di occupati è aumentato di 37mila unità su novembre, mentre il numero di persone in cerca di lavoro è rimasto sostanzialmente invariato (+2mila unità in termini congiunturali). Queste dinamiche hanno comportato una stabilità del tasso di disoccupazione ufficiale (al 7,8% per il secondo mese consecutivo), associato a una riduzione del numero di inattivi (-54mila unità su novembre). Nello stesso mese – secondo i dati elaborati da Confcommercio - le ore autorizzate di CIG sono state oltre 43,6 milioni, a cui si sommano circa 2,6 milioni di ore per assegni erogati dai fondi di solidarietà. In termini di ore di CIG effettivamente utilizzate, destagionalizzate e ricondotte a Ula, si stima che questo corrisponda a circa 63mila unità lavorative standard. Il combinarsi di queste dinamiche ha confermato il tasso di disoccupazione esteso all’8,7% (invariato rispetto a novembre).

Lieve calo dell’inflazione

Per quanto riguarda l’inflazione, lo scorso dicembre i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto hanno mostrato una variazione tendenziale dell’8,5%, in ribasso rispetto all’8,8% del mese precedente. Un ribasso che si preannuncia come estemporaneo. Le prime stime di gennaio indicano infatti un incremento (+9%), a segnalare le difficoltà nel processo di rientro delle tensioni. Non mancano, effettivamente, elementi che inducono alla prudenza. La core inflation è in crescita, la trasmissione da monte a valle dello shock energetico e dei prezzi di alcune materie prime non si è esaurita. Le ripercussioni negative sulla domanda potrebbero accentuare la fragilità del quadro economico, con un rallentamento dell’economia nei primi mesi dell’anno e, come accennato, un nuovo deterioramento del mercato del lavoro.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

disagio sociale confcommercio mic
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