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Fondi: maggio, raccolta in negativo ma brilla l’azionario

Raccolta netta negativa per 1,27 miliardi per l’industria del risparmio in maggio. Per i fondi aperti prima battuta di arresto da marzo 2020. Nonostante la volatilità dei mercati, la guerra e l’inflazione sono ancora sugli scudi i fondi azionari. Fuga dai bond per il prospettato rialzo dei tassi.

05/07/2022
denaro accantonato germoglia
Raccolta in maggio dell'industria del risparmio gestito

L’industria del risparmio gestito registra un altro mese col segno negativo a causa della volatilità dei mercati, dell’instabilità del quadro geopolitico ed economico globale e della brusca inversione di rotta delle politiche monetarie delle principali Banche centrali mondiali. In maggio, secondo la rilevazione di Assogestioni, la raccolta netta è infatti risultata negativa per 1,27 miliardi di euro, che si confronta con la contrazione di 1,98 miliardi accusata nel mese di aprile. Il saldo positivo maturato da inizio gennaio scende di conseguenza a 7,67 miliardi di euro. Nel periodo considerato, il patrimonio gestito è ulteriormente diminuito, fino a 2.395 miliardi (da 2.427 miliardi), per l’effetto combinato della raccolta e della flessione dei mercati, che l’Ufficio studi di Assogestioni quantifica in circa -1,2%.

Fondi aperti, prima battuta di arresto da marzo 2020

L’andamento del mese è stato alquanto contrastato, con gli investitori ancora concentrati sull’azionario nonostante l’estrema volatilità denunciata dai mercati finanziari, mentre è lievitata la loro fuga dai fondi obbligazionari. Nell’ambito delle gestioni collettive, inoltre, i fondi aperti che hanno accusato una raccolta netta negativa (pari a -370 milioni) per la prima volta da marzo 2020, per un saldo netto da inizio anno di +13,96 miliardi. Per contro, c’è stata una buona tenuta dei fondi chiusi, con i relativi flussi netti aumentati a 330 milioni (dopo +185 milioni nel mese precedente), per un consolidato da gennaio che ammonta a 1,74 miliardi. Complessivamente le gestioni collettive chiudono il mese con uscite nette per 40 milioni di euro (+1,74 miliardi in aprile), per un saldo da gennaio di +15,7 miliardi.

Ancora pesanti le gestioni di portafoglio

Le gestioni di portafoglio hanno archiviato maggio con un rallentamento dei deflussi a -1,23 miliardi di euro (-3,73 miliardi nel mese precedente), che portano le uscite registrate nei primi cinque mesi dell’anno a -8 miliardi di euro. Nel mese considerato, le sottoscrizioni positive nette della componente retail sono praticamente dimezzate, a 335 milioni dai 623 milioni di aprile, per un saldo da gennaio che si è portato a 4,6 miliardi. Uscite in calo anche per gli istituzionali, ammontate in maggio a -1,57 miliardi (-4,35 miliardi in aprile), che amplificano la fuga accusata da gennaio a -12,63 miliardi. Le gestioni collettive coprono il 53,1% delle masse gestite (52,9% in aprile), a fronte del 46,9% delle gestioni di portafoglio.

La fuga dai bond e la preferenza per la Borsa

Nei fondi aperti, nonostante la correzione descritta dalle Borse, in maggio la raccolta netta dei fondi azionari è positiva per 2,53 miliardi (+2,25 miliardi di aprile), che porta a +14,02 miliardi il saldo maturato da inizio anno. Per contro, il brusco cambio di rotta delle principali Banche centrali ha accentuato la fuga da un asset molto correlato al movimento dei tassi, l’obbligazionario: qui le uscite sono ammontate a -3,3 miliardi (-2,54 miliardi in aprile), per un saldo da gennaio di -11,25 miliardi. Torna in negativo la raccolta sui flessibili (-394 milioni dopo +278 milioni), si dimezza quella sui bilanciati (+608 milioni da +1,16 miliardi) e crolla quella sui monetari (a +190 milioni da +413 milioni). Di segno negativo la raccolta sia dei fondi di diritto estero (-191 milioni) sia di quello italiano (-179 milioni).

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

assogestioni raccolta netta maggio azionario
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