SEI UN CONSULENTE FINANZIARIO AUTONOMO? 
Scopri i vantaggi del nostro servizio
Chiama gratis 800 92 92 95 CONTATTACI

Compila il modulo per essere richiamato

Se sei interessato al nostro servizio lasciaci i tuoi dati. Un nostro operatore ti contatterà per fornirti gratuitamente e senza impegno tutte le informazioni relative a FondiOnline.it

Dati di contatto

Errore nella compilazione del campo
Errore nella compilazione del campo
Errore nella compilazione del campo
Errore nella compilazione del campo

Informazioni addizionali

Errore nella compilazione del campo
* Nota: i campi indicati con l'asterisco sono obbligatori

Privacy e condizioni di utilizzo

Mercati: troppe scommesse su una Fed dovish

Negli Usa l'inflazione rimarrà intorno al 3 per cento, eliminando il timore di ulteriori strette monetarie; ma un eccesso di ottimismo dei mercati potrebbe ritardare il taglio dei tassi da parte della Fed. Lo yen è previsto come la valuta più forte mentre la sterlina britannica quella più debole.

05/01/2024
grafico con dollari ed euro
Prospettive dei mercati per il 2024

Nell’ultima parte di dicembre da parte di alcuni membri della Fed c’è stato il tentativo di smorzare le aspettative bullish del mercato per un taglio anticipato dei tassi d’interesse, maturate all’indomani dell’ultimo FOMC che si è tenuto nel 2023. In altre parole, hanno cercato – secondo Mark Dowding, fixed income CIO di RBC BlueBay AM – di dissipare l'idea che l'allentamento monetario potrebbe arrivare già alla fine del primo trimestre. Tuttavia, aggiunge, sulla scia delle esternazioni sorprendentemente dovish del Presidente, Jerome Powell, sembra che la maggior parte degli operatori di mercato sia propenso a celebrare l'atterraggio morbido dell'economia statunitense e a concludere che la Fed si muoverà seguendo i prezzi di mercato nei prossimi mesi.

Non è una vera svolta

Se c’è stato, da parte del numero uno della Fed, un brusco cambio rispetto al messaggio passato poche settimane prima è poco comprensibile. Infatti, sottolinea l’esperto, i recenti dati non lo spiegano, viste le stime del Pil del quarto trimestre attorno al 2,5%. Questo suggerisce che qualsiasi tentativo di giustificare le parole di Powell sembra basarsi sull’eccessivo ottimismo circa il calo dell'inflazione o sulla consapevolezza che la politica monetaria abbia un ritardo tale da chiedere una svolta prima che i dati deboli attesi dalla Fed si manifestino. Tale approccio, dice Dowding, è da considerarsi rischioso per un banchiere centrale.

Trova il fondo in cui investire Cerca i fondi

L’eccessivo ottimismo spingerebbe Powell al dietrofront

Anche perché, con i mercati azionari ai massimi storici e la disoccupazione vicina ai minimi assoluti, sarebbe un momento alquanto strano per intraprendere un percorso di allentamento monetario. Senza contare che, con le condizioni finanziarie più morbide degli ultimi 18 mesi e le spinte emotive in aumento, Dowding non si sorprenderebbe se le prospettive economiche per la crescita del primo trimestre rimanessero relativamente solide. In questo caso, potrebbero essere i dati a costringere i mercati a smorzare l'entusiasmo per il taglio dei tassi. Infatti, aggiunge, se il sentiment dovesse rimanere forte anche nel 2024 e se i prezzi dei mercati dovessero iniziare a diventare spumeggianti, non si può escludere un dietrofront della politica monetaria della Fed a fine gennaio.

Negli Usa maggiori rischi di recessione nel 2025

Sulla base di quanto è successo nel 2023, un anno relativamente costruttivo per gli asset rischiosi, e del quadro sostanzialmente positivo con cui si è chiuso, gli esperti di RBC BlueBay prevedono che la crescita statunitense rimarrà robusta all'inizio del 2024, ma ne prevedono un rallentamento nel corso dell'anno, con rischi di recessione maggiori nel 2025. Per quanto riguarda l’inflazione, sia negli Usa sia nell’Eurozona, si manterrà attorno al 3%, eliminando di riflesso la prospettiva di nuove possibili strette monetarie. Così, prevedono che entro la fine del 2024 la Federal Reserve e la Bce ridurranno i tassi di 50 punti base, mentre la BoJ seguirà una direzione opposta (saliranno allo 0,75%).

Yen valuta performante, per la sterlina la maglia nera

Il mercato negli ultimi mesi non sembra aver dato abbastanza peso ai fondamentali più deboli del Regno Unito, dove l’inflazione è attesa mantenersi vicina al 5%, sollevando timori di stagflazione e impedendo alla BoE di ridurre i tassi nel 2024. Il che significa che lo scenario indica una sottoperformance strutturale per quanto riguarda la sterlina e i gilt britannici. Al contrario lo yen sarà la valuta più performante. Nonostante le opportunità di rendimento, gli esperti prevedono che nel 2024 il credito supererà i Titoli di Stato in termini di carry, ma non ci sarà una significativa compressione degli spread. Tra le aree più esposte nel prossimo ciclo del credito sono attese i prestiti bancari e i private asset, per il deterioramento dei fondamentali.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

mercati fed dovish
Qualsiasi decisione di investimento che venga presa in relazione all'utilizzo di informazioni ed analisi presenti sul sito è di esclusiva responsabilità dell'investitore, che deve considerare i contenuti del sito come strumenti di informazione. Le informazioni, i dati e le opinioni fornite all’interno della sezione “news” di questo sito si basano su fonti ritenute affidabili ed in buona fede; in nessun caso, tuttavia, si potrà ritenere che Innofin SIM abbia rilasciato attestazioni o garanzie, esplicite o implicite, in merito alla loro attendibilità, completezza o correttezza. Lo scopo dei dati e delle informazioni divulgate attraverso la sezione “news” del sito è prettamente informativo; esse non rappresentano, in alcun modo, una sollecitazione all'investimento in strumenti finanziari.

Articoli correlati