SEI UN CONSULENTE FINANZIARIO AUTONOMO? 
Scopri i vantaggi del nostro servizio
Chiama gratis 800 92 92 95 CONTATTACI

Compila il modulo per essere richiamato

Se sei interessato al nostro servizio lasciaci i tuoi dati. Un nostro operatore ti contatterà per fornirti gratuitamente e senza impegno tutte le informazioni relative a FondiOnline.it

Dati di contatto

Errore nella compilazione del campo
Errore nella compilazione del campo
Errore nella compilazione del campo
Errore nella compilazione del campo

Informazioni addizionali

Errore nella compilazione del campo
* Nota: i campi indicati con l'asterisco sono obbligatori

Privacy e condizioni di utilizzo

Transizione energetica: una sfida anche per i gruppi petroliferi

Gli investitori interessati all’ESG dovrebbero guardare sia all’intera catena del valore, sia alle major petrolifere, che sono destinate ad avere un ruolo di rilievo nella transizione energetica perché si stanno riorientando verso le fonti rinnovabili e sono le sole a poter gestire l’idrogeno.

31/05/2023
simboli energia green
Ruolo dei gruppi petroliferi nella transizione energetica

Gli investitori più accorti, spinti dall’accresciuta sensibilità del mondo verso le problematiche ambientali, non possono puntare solo sulle imprese pure player e trascurare le company che, storicamente, hanno avuto un modello di business incentrato sul carbonio. Infatti, secondo molti broker, è anche qui che risiedono interessanti opportunità perché la transizione energetica, paradossalmente, sta richiamando grandi investimenti anche da parte delle major petrolifere, le quali hanno tutta l’intenzione di cambiare pelle in funzione della svolta green che sta prendendo l’economia globale e, anche, del portafoglio degli investitori.

Il risveglio degli asset ESG

Nonostante la corsa verso la sostenibilità abbia subito una netta frenata con la guerra, l’impennata dell’inflazione che ne è seguita e il conseguente aumento dei tassi (che hanno minacciato approvvigionamenti e produzione di materiali), la voglia degli investitori per gli asset ESG sta tornando. Schroders al tema della transizione energetica ha dedicato l’evento ‘Recharge – Energia in azione’, dove lo scienziato del CNR Nicola Armaroli, ha fatto il punto della situazione, parlando di cosa sia necessario fare per ridurre il consumo di petrolio e di gas, per sostituirli con fonti rinnovabili, abbassando le emissioni globali.

Le rinnovabili sempre più competitive

La buona notizia, secondo Armaroli, è che la Terra non è a corto di energia, iniziando da quella solare. La cattiva è che bruciamo ancora troppo per muoverci, scaldarci e produrre energia. La via d’uscita principale è l’elettrificazione: i motori elettrici sono più efficienti di quelli a combustione e le tecnologie rinnovabili sul mercato già esistono e sono le più competitive sotto ogni aspetto, dai costi ai tempi. Rispetto alle fonti tradizionali, aggiunge, le rinnovabili richiedono meno quantità di materiali ma hanno una complessità maggiore, ed evidenziano la necessità di cooperazione internazionale, perché nessun Paese possiede tutti gli ingredienti per completare il processo di transizione.

Trova il fondo in cui investire Cerca i fondi

Ruolo di primo piano per i giganti dell’Oil&Gas

Anche per questo motivo i combustibili fossili sono destinati a rimanere e, con loro, anche le major petrolifere. Ma, secondo lo scienziato, proprio i giganti dell’Oil&Gas tradizionale svolgeranno un ruolo di primo piano nella transizione energetica. Queste società, ha spiegato, sono infatti parte della soluzione e non solo parte del problema perché stanno iniziando a reindirizzare una grande quantità di investimenti verso le rinnovabili. Il ruolo delle major petrolifere nella transizione è ancora più importante se si considera che sono le uniche società che potranno produrre, conservare, trasportare e usare l’idrogeno, oggi considerato il combustibile del futuro per l’industria pesante.

Per gli investimenti bisogna guardare all’intera catena del valore

Uno sguardo al mercato, considerando che il finanziamento della transizione energetica, necessaria per ridurre le emissioni globali del 33% dai livelli del 2010 entro il 2030 (per limitare l’aumento delle temperature a 2°C), attualmente offre visibilità sul fronte della crescita attesa e valutazioni attraenti lungo tutta la catena del valore. Lo stima Mark Lacey, head of global resource equities e gestore del fondo Schroder ISF Global Energy Transition, secondo cui l’elettrificazione sta già guidando la transizione, grazie agli incentivi governativi e per la maggiore consapevolezza dei problemi ambientali, ma soprattutto perché - per la prima volta dopo molto tempo - i costi sono scesi, eolico e solare sono molto più economici e per questo assistiamo ad un picco di accelerazione delle tecnologie. E quando si parla di investimenti, ha aggiunto, parliamo dell’intera catena del valore: non solo pannelli solari e pale eoliche, ma anche di trasmissione e distribuzione con l’ammodernamento della rete e lo stoccaggio.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

transizione energetica schroders idrogeno
Qualsiasi decisione di investimento che venga presa in relazione all'utilizzo di informazioni ed analisi presenti sul sito è di esclusiva responsabilità dell'investitore, che deve considerare i contenuti del sito come strumenti di informazione. Le informazioni, i dati e le opinioni fornite all’interno della sezione “news” di questo sito si basano su fonti ritenute affidabili ed in buona fede; in nessun caso, tuttavia, si potrà ritenere che Innofin SIM abbia rilasciato attestazioni o garanzie, esplicite o implicite, in merito alla loro attendibilità, completezza o correttezza. Lo scopo dei dati e delle informazioni divulgate attraverso la sezione “news” del sito è prettamente informativo; esse non rappresentano, in alcun modo, una sollecitazione all'investimento in strumenti finanziari.

Articoli correlati