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Una nuova asset class per l’Msci Em

22/06/2017

L’Msci ha finalmente dato il via libera all’inserimento nei suoi indici del secondo più grande mercato azionario del mondo, grazie alla migliorata accessibilità proveniente dai programmi Hong Kong e Shanghai/ Shenzhen Connect

Inizialmente tale iniziativa riguarderà pochi titoli, selezionati e l’impatto di questa modifica all’indice MSCI EM sarà dunque limitato nel breve termine, in quanto il peso delle azioni di classe A negli indici rimarrà marginale e sarà esteso in maniera graduale.

Da diversi anni è al vaglio la possibilità di includere le azioni cinesi di classe A all’interno dell’indice MSCI Emerging Markets. In passato, l’inclusione delle azioni di classe A era stata rimandata prevalentemente a causa dell’impatto che questo cambiamento avrebbe generato nell’immediato sugli strumenti passivi che replicano l’indice, in attesa che la Cina risolvesse alcuni ostacoli tecnici e implementasse il programma di stock connect.

Secondo Raymond Ma, Gestore di FF China Consumer Fund, la tanto attesa inclusione delle A-share nell’indice MSCI Emerging Markets è una novità positiva, poiché offre una flessibilità di gran lunga maggiore per gli investimenti nell’universo delle A-share. In particolare, l’ammissione di questi titoli nell’indice ha una forte valenza simbolica, in quanto sancisce un miglioramento significativo dell’accessibilità al mercato delle A-share per gli investitori esteri.

Il gestore prevede già a partire da adesso un aumento dell’attenzione verso i mercati cinesi da parte degli investitori globali. L’inclusione delle A-share sosterrà indubbiamente il sentiment nonché la liquidità del mercato, favorendo un maggiore afflusso di capitali a medio-lungo termine. Le differenze di valutazione tra le A-share e le controparti H-share dovrebbero tendenzialmente diminuire. In generale, sembrano destinati a sovraperformare i titoli blue chip e large cap nei mercati delle A-share

Per Sean Taylor di Deutsche Asset Management, nel breve termine, l’inclusione nell’indice MSCI Emerging markets avrà inizialmente un effetto limitato sulla quantità di capitali esteri che confluiranno nel mercato cinese. In primo luogo, le azioni avranno un peso solo dello 0,73% dell’indice globale MSCI mercati emergenti, con un flusso di capitale stimato di 14 miliardi di dollari tra gestione attiva e passiva. In secondo luogo, l’inclusione inizierà solo nel maggio 2018 e nell’agosto 2018. Nel breve termine, il mercato delle azioni di categoria A è soggetto al rischio di una stretta di liquidità dovuta alla riduzione della leva finanziaria, a un sistema bancario ombra più lento e ad una crescita più bassa dell’M2. Ci aspettiamo che le H share e le società cinesi quotate negli US dominino l’interesse degli investitori.

Secondo le valutazioni di Taylor, a medio termine, la decisione di MSCI dovrebbe migliorare l’interesse degli investitori e la fiducia nel mercato delle azioni di categoria A. Questi titoli sono attualmente negoziati nel Connect Program, il che significa un accesso al mercato delle azioni A cinesi molto più allargato da parte degli investitori globali. Ciò ha anche eliminato la preoccupazione del rimpatrio di capitali. È una pietra miliare importante per una rappresentazione in futuro più significativa delle azioni A nell’indice e una maggiore rilevanza delle azioni cinesi nel portafoglio degli investitori globali “.

Mark Mobius, Executive Chairman di Templeton Emerging Markets Group, ha commentato la notizia affermando che l’annuncio non è una grande sorpresa dato che l’inserimento delle China A Shares sarà attuato l’anno prossimo. Mobius ritiene che non ci saranno ripercussioni significative sul mercato in generale né a breve né a medio termine poiché gli investitori avranno il tempo di adeguare i loro portafogli di investimento visto che la nuova ponderazione sarà effettuata gradualmente per un certo numero di anni.

Tuttavia, il money manager invita alla cautela soprattutto nel caso in cui le ponderazioni delle azioni di Hong Kong e Cina aumentano così tanto che dominano l’indice e altri paesi non ottengono l’attenzione che meritano.

In termini di settori favoriti, Mobius continua a favorire le azioni orientate al consumo e le società tecnologiche (internet, in particolare) in Cina.
Dato l’iter che ci guiderà verso l’inserimento, crediamo che la Cina possa aprirsi di più in termini di allentamento graduale relativamente al suo controllo forex, ha concluso Mobius.

A cura di: Rocki Gialanella

Parole chiave:

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