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Brasile, si spera nelle elezioni per scongiurare la crisi del debito

05/10/2018

Se il Brasile riuscirà a tenere sotto controllo il proprio debito, il paese potrebbe presto tornare ad attrarre l'interesse degli investitori valutari. Al momento, tuttavia, la fiducia degli investitori nella volontà di riforma del Brasile è diminuita.

Sul Brasile incombe una crisi del debito – il rapporto tra debito e Pil supera l’80% e, nonostante gli sforzi fatti per un consolidamento della fiscalità, il deficit di bilancio nominale sarà probabilmente superiore al 7% nel 2018 (disavanzo primario del 2,4% del Pil). 

Questa situazione richiede un’urgente riforma delle pensioni e un impegno per ulteriori controlli sulla spesa per assicurarsi che il rapporto debito/PIL si stabilizzi.

Nei sondaggi Bolsonaro è dato come vincente nel primo turno, mentre nel secondo turno potrebbe trionfare Haddad e diventare presidente.

Questo riflette in parte l’elevato rejection rate di Bolsonaro (da cui si sono allontanate larghe fette di elettorato a causa delle sue opinioni controverse su alcune questioni sociali) e il fatto che la base elettorale del PT rimanga resiliente, nonostante l’esistenza di un forte sentimento anti-PT presso gli elettori di centro e destra in seguito agli scandali riguardo la corruzione e a una cattiva gestione economica.

Storicamente, i sondaggi in Brasile sono molto volatili: nel 2014 il candidato di centro-destra del PSDB ha guadagnato 20 punti percentuali in due settimane prima del primo round. Quindi le sorprese sono ancora possibili.

Per quanto riguarda Bolsonaro, la maggior parte dell’attenzione dei media si è comprensibilmente concentrata sulle sue posizioni illiberali su alcune questioni sociali. Tuttavia, le sue idee di politica economica sono molto più moderate. Come portavoce per le questioni finanziarie ha nominato Paolo Guedes, uomo relativamente apprezzato dai mercati, il quale ha rassicurato gli investitori dando i giusti segnali.

Al contrario, non c’è stato un approfondimento sui dettagli della politica economica di Haddad o del PT (né nomine credibili) e anche un nostro confronto diretto con i membri del suo team non ha fornito informazioni convincenti. La mancanza di chiarezza ci rende scettici sulla loro capacità e volontà di realizzare le opportune correzioni fiscali, timori giustificati anche dagli eccessi fiscali realizzati in passato dal partito.

Il team di Investec ritiene che un’eventuale vittoria di Haddad condurrebbe il Paese molto più vicino a una crisi del debito nel 2019-20, vista la mancanza di impegno per l’urgente riforma pensionistica e l’aver fatto marcia indietro su altri aspetti del consolidamento fiscale.

A fronte dell’incertezza attuale Investec preferisce  mantenere un’allocazione neutrale nel complesso. Le opportunità migliori si presentano altrove nel panorama degli investimenti.

Gli investitori stranieri hanno costruito una considerevole esposizione short sulla valuta brasiliana (BRL) e questo ha portato ad un rally nei giorni passati, quando hanno provato a tornare a una posizione neutrale nonostante una crescente probabilità di vittoria di Haddad.

Anche se per il momento non vi sono indicazioni di un miglioramento significativo per l'economia brasiliana (le previsioni di crescita del PIL nei prossimi anni sono di poco superiori al 2%), resta da vedere come si evolverà lo scenario globale. Ad esempio, nel quadro della guerra commerciale, una crescita della Cina superiore alle attese potrebbe supportare il prezzo delle materie prime, favorendo un effetto positivo sull'economia brasiliana.  Negli ultimi anni, infine, il Brasile è riuscito a ridurre il disavanzo delle partite correnti e anche l'inflazione è tornata ad un livello non preoccupante dopo diversi anni.

A cura di: Rocki Gialanella

Parole chiave:

brasile bolsonaro haddad real
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