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Auto: boom di furti parziali alimenta il mercato nero
I ricambi rubati alimentano un mercato nero nazionale e internazionale. Tra i pezzi più ambiti: telecamere di bordo, paraurti, monitor, fanali, cerchi in lega, catalizzatori e fari LED/laser e centraline. Serve più protezione per le tecniche sempre più sofisticate utilizzate dalla criminalità.
La tecnologia sta cambiando faccia al mercato dell’auto e, allo stesso tempo, i malviventi si stanno adeguando in fretta alle innovazioni. Oggi, infatti, i ladri non prendono di mira soltanto l’auto ‘intera’ ma – per un mix di fattori – sono attratti da particolari pezzi di ricambio. Insomma, riparare le vetture costa sempre di più e allora ecco che prende sempre più corpo l’offerta del mercato nero. È quanto emerge dalla recente ricerca di LoJack Italia, secondo cui nel nostro Paese si registra un vero e proprio boom del fenomeno dei furti parziali di automobili: la sottrazione di singoli pezzi/componenti dai veicoli parcheggiati. A essere colpite non sono solo le auto di alta gamma, ma anche le utilitarie, con danni che superano anche i 5mila euro per vettura. Una nota positiva che spicca dal report è il numero di auto rubate e recuperate: nei primi sei mesi del 2025 ne sono state recuperate 1.032, per un valore complessivo di ben 33,4 milioni di euro.
Per proteggere la propria auto dai tentativi di furto, totali o parziali, si rimanda alla lettura delle guida dedicata alla polizza furto e incendio su Segugio.it.
Furti delle componenti auto: un fenomeno in crescita
Tornando ai furti parziali, che impattano sul ricorso da parte degli automobilisti alle officine, nel 2024 si sono registrati quasi 14mila interventi di riparazione per danni causati da questo fenomeno o da tentativi di furto, con un aumento del 3,5% rispetto all’anno precedente. Questo particolare reato, chiamato dagli specialisti del settore anche ‘cannibalizzazione’, colpisce in modo particolare le vetture tra i 4 e i 6 anni di età, ma non risparmia nemmeno i modelli più recenti. I malviventi smontano e rivendono i pezzi sul mercato nero dei ricambi, attivo non solo in Italia ma anche a livello internazionale, soprattutto in Nord Africa, Emirati Arabi e Sud Africa. Le vetture prese di mira sono soprattutto quelle più diffuse o con componenti di valore elevato.
Sono Fiat Panda, 500, Punto, Lancia Ypsilon, Jeep Renegade, Audi, Smart, Alfa Romeo, Ford, Peugeot, Renault, Toyota, Citroën, Lexus, Range Rover e Vw. Nel Sud Italia spiccano i furti parziali su 500 e Panda, a Nord preferiscono modelli Toyota, Lexus e Range Rover.
Le regioni più a rischio per furti di pezzi di ricambio dell'auto
Dall’analisi del fenomeno riportato dallo studio di LoJack emerge infatti che i ladri di parti di un’auto colpiscono in modo diverso a seconda dell’area regionale in cui ‘lavorano’. Nel dettaglio, oggi la Lombardia risulta la regione più colpita, con il 40% dei casi, seguita a distanza da altre due regioni: Lazio (27%) e Campania (18%). Però, c’è da considerare che le città di Roma e Milano - da sole - concentrano circa il 28% dei danneggiamenti totali registrati nel Paese ogni anno. Inoltre, si deve rilevare che un’area particolarmente critica resta quella tra Manfredonia e Cerignola - in Puglia, dove esistono vere e proprie officine dedicate allo smontaggio dei veicoli rubati.
Il listino prezzi delle componenti auto più rubate
Il business dei furti parziali si concentra sulle componenti più richieste e, in alcuni casi, tra quelle più care. Nel dettaglio, tra le componenti più ambite dai ladri ci sono le telecamere di bordo, i paraurti (45-800 euro), i monitor (180-920 euro), i fanali (fino a 2.500 euro). Di questo gruppo rientrano anche i cerchi in lega (450-1.500 euro) e catalizzatori che sono ricchi di metalli preziosi come platino e palladio, che alimentano un altro tipo di mercato sempre illegale. Molto ricercati sul mercato nero anche i fari LED e laser, che possono superare i 5mila euro di valore, oltre a motori, centraline, portiere e pneumatici.
Ladri d'auto: tecniche sempre più sofisticate
Dietro questi furti si nascondono organizzazioni criminali ben strutturate, che agiscono su commissione in base alle richieste. Un ladro esperto, secondo l’analisi, può smontare un pezzo in meno di due minuti, utilizzando tecnologie avanzate per disattivare i sistemi di sicurezza o connettersi alla rete elettronica dell’auto (CAN bus). Le vetture vengono poi portate in capannoni clandestini, smontate in poche ore e i pezzi rivenduti all’estero. Un mercato nero che in Italia è molto fiorente, con oltre 136mila veicoli rubati ogni anno nel Paese. Ecco perché, per fronteggiare ladri sempre più tecnologici, è fondamentale che un’auto venga dotata di sistemi di protezione e localizzazione che possano prevenire i furti o facilitarne il recupero.
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