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Bce: il virus inciderà anche sul primo trimestre 2021

Le misure restrittive adottate dai Paesi per contenere i contagi della seconda ondata della pandemia impatteranno negativamente sul ritmo della ripresa economica nel corso del primo trimestre 2021. Lo prevede la Bce, che nella prima riunione del nuovo anno ha confermato i tassi di interesse.

01/02/2021
Il segno dell'euro fuori dalla sede centrale della Bce
Bce: il virus inciderà anche sul primo trimestre 2021

Lo scenario macroeconomico europeo con cui si è aperto il 2021 non invita all’entusiasmo. I più recenti dati indicano infatti che la ripresa dei contagi e la conseguente introduzione delle misure di contenimento (in alcuni casi anche di lockdown) hanno determinato nel quarto trimestre dello scorso anno una probabile contrazione del Pil e, probabilmente, queste condizioni negative continueranno a pesare anche sul primo trimestre del 2021. La fotografia è della Presidente della Bce, Christine Lagarde, la quale ha ricordato che l'outlook è comunque in larga misura in linea con le previsioni che lo staff della stessa Bce ha pubblicato nello scorso dicembre.

Mercati parzialmente delusi dalle parole di Lagarde

Rispetto all’altra parte dell’Atlantico, dove i mercati hanno avviato una specie di luna di miele con la nuova Amministrazione, in Europa il clima sembra più cupo per via di un quadro politico in sommovimento e di una distribuzione dei vaccini più lenta del previsto. In questo contesto, ha notato Mark Dowding, Cio di BlueBay, i mercati sono stati delusi da Lagarde la quale – al termine del meeting periodico – ha avuto toni apparentemente meno rassicuranti di quanto auspicato, suggerendo la possibilità che gli acquisti del PEPP non vengano utilizzati nella loro interezza se la situazione evolverà lungo una traiettoria più ottimistica.

L’economia dell’Eurozona ancora al rallentatore

Anche se questa chiave di lettura ha fatto aumentare lievemente i rendimenti dei Bund, secondo gli esperti non bisogna dare molta rilevanza a questo movimento. L’outlook economico per l’Eurozona continua infatti ad apparire sostanzialmente più debole di quello degli Stati Uniti e con l’inflazione bloccata al di sotto del target, non sembra che ci sia margine perché la Bce rimuova i suoi stimoli in tempi brevi. Dunque la politica monetaria super espansiva è destinata a durare. Uno scenario che lascia pensare che lo spread tra i rendimenti USA e tedeschi sia destinato ad aumentare con il passare del tempo, anche se non nel breve.

La politica monetaria resterà accomodante

Nella prima riunione del 2021, la Bce ha confermato l'orientamento accomodante della politica monetaria. Nell’occasione ha lasciato immutati i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, su quelle di rifinanziamento marginale e sui depositi rispettivamente allo 0%, allo 0,25% e al -0,50%. Il Consiglio prevede che i saggi di riferimento si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché le prospettive di inflazione convergeranno su un livello sufficientemente prossimo, ma inferiore, al 2% nel suo orizzonte di proiezione e tale convergenza non si rifletterà sull’inflazione di fondo.

Proseguirà con gli acquisti PEPP, con alcuni distinguo

Per quanto riguarda le altri armi dell’Eurotower, il Consiglio direttivo proseguirà gli acquisti nell'ambito del PEPP con una dotazione totale di 1.850 miliardi di euro almeno sino a fine marzo 2022 e, in ogni caso, finché non riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus. Questi acquisti, precisa, saranno condotti per preservare condizioni di finanziamento favorevoli nel periodo di pandemia. Se le condizioni di finanziamento favorevoli possono essere mantenute mediante flussi di acquisti di attività che non esauriscano la dotazione nell'orizzonte degli acquisti netti PEPP, non sarà necessario utilizzare appieno la dotazione.

L’Eurotower assicurerà rifinanziamento a favore del credito

Nell’ambito del Qe gli acquisti proseguiranno al ritmo mensile di 20 miliardi di euro. Il Consiglio direttivo continuerà a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà ad innalzare i tassi. Infine, la Bce continuerà a fornire abbondante liquidità attraverso le sue operazioni di rifinanziamento. In particolare, la terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine resta per le banche una fonte di finanziamento interessante, a sostegno del credito bancario alle imprese e alle famiglie.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

bce pil tassi
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