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BCE: crescita stabile ma restano incertezze globali

Nel terzo trimestre il Pil dell’Eurozona cresce dello 0,2 per cento, trainato dai servizi, mentre la manifattura soffre per dazi, incertezze globali e rafforzamento dell’euro. Il reddito reale in aumento sostiene i consumi delle famiglie. Inflazione sotto controllo e focus su riforme e digitale.

20/11/2025
sede della banca centrale europea
Analisi sul report della BCE

L’economia mondiale ha mostrato nel secondo trimestre una buona tenuta e dovrebbe restare stabile, seppur con ritmi contenuti, per il resto dell’anno, grazie alla riduzione dei rischi al ribasso proprio sulla crescita globale. È quanto scrive la BCE nel suo Bollettino economico n.7, evidenziando, inoltre, che il commercio internazionale ha superato le attese nei mesi estivi. Tuttavia, con le politiche commerciali ancora incerte a livello globale, lo scambio di beni e servizi potrebbe rallentare nel terzo trimestre, man mano che svaniscono gli effetti degli ordinativi anticipati e diventano più evidenti gli impatti dei dazi. La BCE conferma intanto la propria politica prudente, con tassi invariati e strumenti calibrati per garantire la stabilità dei prezzi.

Per un maggiore approfondimento sugli effetti della politica BCE su reddito e necessità delle famiglie, si consiglia la lettura della news dedicata su PrestitiOnline.it.

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Economia Eurozona: l’ombra dei dazi sulle prospettive di medio termine

Secondo la BCE, l’economia dell’Eurozona resta solida, trainata soprattutto dai servizi e dai consumi, supportata da un’inflazione che sta vicina all’obiettivo del 2% a medio termine e da un mercato del lavoro robusto, bilanci aziendali solidi e precedenti tagli dei tassi BCE. Tuttavia, avverte, le incertezze globali e le tensioni commerciali continueranno a condizionare le prospettive dell’area nel medio termine. Con questi presupposti e prospettive, nella riunione del 30 ottobre, la BCE ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse di riferimento: quelli sui depositi al 2%, quelli sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,15% e quelli sulle operazioni di rifinanziamento marginali al 2,4%.

Eurozona: crescita economica, trainata dal settore dei servizi

L’economia dell’Eurozona, secondo i dati dell’Eurostat, nel terzo trimestre è cresciuta dello 0,2%. A fare da locomotiva è stato principalmente il settore dei servizi, spinto dal turismo e dall’espansione dei servizi digitali. Molte aziende stanno infatti modernizzando le proprie infrastrutture e integrando la tecnologia dell’intelligenza artificiale. Andamento negativo invece per il settore manifatturiero, che è stato frenato dall’aumento dei dazi, dall’incertezza internazionale e dal rafforzamento dell’euro. Nel breve periodo, secondo la BCE, il divario tra domanda interna e estera potrebbe persistere, ma l’aumento dei redditi reali dovrebbe sostenere i consumi delle famiglie, che continuano a risparmiare una quota significativa del proprio reddito.

Eurozona: inflazione e mercato del lavoro

A settembre l’inflazione si è attestata sul 2,2%, leggermente sopra il 2% di agosto, a causa dell’energia, mentre i prezzi dei beni alimentari sono diminuiti. L’inflazione di fondo è salita invece al 2,4%, segno di una stabilità coerente col target BCE. La disoccupazione resta su livelli bassi, al 6,3%, e la crescita dei salari rimane moderata, favorendo il controllo dei costi e la stabilità dei prezzi nel medio termine. La BCE conferma di avere un approccio guidato dai dati: ogni decisione sarà presa in base all’andamento dei prezzi, ai rischi economici e finanziari e alla trasmissione della politica monetaria. Nel frattempo, i programmi di acquisto di titoli continuano a ridursi, senza reinvestire il capitale rimborsato, con una strategia prevedibile e controllata.

L’Eurotower, nel bollettino, sottolinea l’importanza di rafforzare l’economia dell’area attraverso politiche di bilancio e riforme strutturali che stimolino produttività e competitività. In particolare, ritiene prioritario anche l’integrazione dei mercati dei capitali e il completamento dell’unione bancaria. Sul fronte digitale, la Banca Centrale ha inoltre ricordato di avere deciso di proseguire nella fase successiva del progetto euro digitale, preparando la moneta per un’eventuale emissione e rafforzando la sovranità digitale europea. Ipotizzando, se la normativa sarà approvata nel corso del prossimo anno, l’inizio di un progetto pilota già nel 2027, con la possibile emissione nel 2029.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

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