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Bond: investment grade e banche europee, tornano le occasioni

Dopo la crisi, il settore bancario europeo si è trasformato: più regolamentazione, ricavi più diversificati e redditività in forte aumento. Gli utili lordi attesi nel 2025 sono di circa 370 miliardi di euro, sostenuti da margini di interesse elevati. I loro corsi azionari sono ancora a sconto.

11/08/2025
uomo inserisce una moneta in un barattolo di vetro
Report sulle emissioni di bond delle banche europee

Nel panorama degli investimenti globali, il comparto investment grade torna a offrire interessanti opportunità. Dopo anni di rendimenti contenuti, i livelli attuali – pur non ai massimi storici – sono tra i più alti degli ultimi dieci anni. Lo sostiene Marc Stacey, senior portfolio manager, investment grade di RBC BlueBay, rivelando come solo per i titoli denominati in dollari si parla di rendimenti attorno al 5,3%, una soglia che sta attirando forti flussi di capitale. In un contesto segnato da incertezze geopolitiche e timori per la crescita economica, puntare su aziende solide, di grandi dimensioni e con bilanci robusti è una scelta prudente ma efficace. Proprio queste caratteristiche definiscono il profilo dei titoli investment grade, che offrono agli investitori una combinazione di sicurezza e rendimento.

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Quest’anno cedole per 400 miliardi di dollari

Si stima che nel 2025 i flussi generati dal pagamento delle cedole raggiungeranno i 400 miliardi di dollari. Un’entrata costante che sta sostenendo l’interesse verso questa asset class e che, secondo molti analisti, continuerà a garantire una certa stabilità tecnica al comparto nei prossimi anni.

Un altro settore che si sta rivelando molto interessante è quello bancario europeo. Dopo una lunga fase di ristrutturazione seguita alla crisi finanziaria globale, questi istituti hanno cambiato volto. Da realtà fragili e sovraindebitate si sono trasformate in strutture più solide, regolamentate e orientate alla gestione prudente, quasi simili a utility per stabilità e affidabilità. Le loro fonti di ricavo si sono diversificate, passando da attività rischiose a un modello fondato su margini di interesse, commissioni e consulenza.

Netto miglioramento della redditività nel settore bancario

Infatti, sottolinea l’esperto a questo riguardo, attualmente il settore bancario europeo appare molto più sicuro rispetto al passato, sia dal punto di vista dei fondamentali sia da quello delle valutazioni di mercato. Dal 2020 la redditività delle banche europee è infatti aumentata di oltre il 70%. Con i tassi che si sono spinti fino al 4% e una probabile stabilizzazione attorno al 2% entro la fine del 2025, si prevede che gli utili lordi delle banche raggiungeranno i 370 miliardi di euro, con margini di crescita anche per gli anni successivi. Il 60% dei ricavi del settore arriva oggi da margini di interesse netti, che restano su livelli elevati grazie alla differenza tra il costo del denaro preso in prestito e quello prestato alla clientela finale.

Le valutazioni di Borsa sono a sconto

Altro punto a favore sono le valutazioni di Borsa, che attualmente sono ancora basse rispetto ai valori storici. A riprova è il rapporto prezzo/utili (P/E) che si aggira intorno a 8, mentre la media di lungo periodo dal 1995 è di circa 10. C’è quindi, secondo le stime dell’esperto, un potenziale di rialzo del 25% solo per tornare alla media storica. Inoltre, gli istituti di credito dispongono oggi di livelli record di capitale: il coefficiente CET1, indicatore chiave di solidità, è infatti vicino al 16%, con una dotazione patrimoniale di circa 1.600 miliardi di euro – oltre mille miliardi in più rispetto al periodo della crisi. La qualità degli attivi è buona: i crediti in sofferenza sono scesi al 2%, mentre il rendimento sul capitale proprio ha superato il 13%.

Rendimenti paragonabili a quelli delle azioni

Di riflesso, forti di questi presupposti, anche se la situazione economica dovesse peggiorare leggermente, ad esempio per effetto dell’invecchiamento demografico o di un lieve aumento della disoccupazione, le banche hanno margini sufficienti per assorbire criticità senza gravi conseguenze. Anche per chi cerca strumenti obbligazionari, il settore bancario offre occasioni interessanti. I titoli AT1 – bond subordinati emessi dalle banche – offrono rendimenti intorno all’8%. Si tratta di strumenti che, pur essendo più rischiosi del debito senior, hanno rendimenti competitivi e sono emessi da istituti ben gestiti e fortemente capitalizzati. In certi casi, i rendimenti sono paragonabili a quelli delle azioni, ma con un profilo di rischio potenzialmente più contenuto.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

bond investment grade settore bancario
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