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Banca d’Italia: cresce il ruolo dell’Arbitrato Bancario
Il sistema ABF si distingue per semplicità, costi contenuti, tempi rapidi ed efficacia: oltre 15 milioni di euro riconosciuti nel 2024, di cui quasi 10 già rimborsati. Nel 2025 aumentano i ricorsi su conti e segnalazioni in centrale rischi, segno di maggiore consapevolezza da parte dei cittadini.

Tra conti correnti bloccati, truffe online e reclami contro gli istituti di credito, l’Arbitro Bancario non è più solo una novità, ma sta assumendo un punto di riferimento sempre più solido in un sistema che cambia velocemente. È quanto emerge dalla relazione in materia presentata da Banca d’Italia. Insomma, mentre gli investitori imparano a muoversi in un mercato più ampio e complesso, i cittadini comuni - grazie a questa figura - possono contare su strumenti efficaci per far valere i propri diritti nel mondo bancario. Anche in questo caso, e non solo per quanto riguarda gli investimenti finanziari, la parola chiave è ‘‘diversificazione’’. Chi ha problemi con la propria banca o con una finanziaria, infatti, ha oggi più strumenti a disposizione per tutelarsi. Uno su tutti? Proprio l’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), sempre più centrale nel risolvere controversie senza finire in tribunale.
Arbitro Bancario Finanziario: giudice civile semplificato
Gli italiani hanno dovuto prendere atto che negli ultimi anni il mondo finanziario è diventato sempre più complesso. Tra carte di credito, bonifici istantanei e app bancarie, non è raro incappare in disguidi o - peggio ancora - in truffe digitali. E quando il problema coinvolge la banca, spesso la vittima si sente piccola e disarmata. Ma non tutti sanno che esiste una strada più semplice, rapida e alla portata di tutti: l’Arbitro Bancario Finanziario, una sorta di ‘‘giudice civile semplificato’’, promosso da Banca d’Italia. Nel 2024 - secondo la relazione di Via Nazionale - sono stati quasi 14mila i ricorsi presentati all’ABF da cittadini e imprese. E anche se il numero complessivo è leggermente in calo rispetto al 2023, resta molto alta la richiesta di giustizia soprattutto su temi delicati come le truffe informatiche, il blocco dei conti correnti o le questioni ereditarie.
Arbitrato bancario: una giustizia semplice, economica ed efficace
Tra i casi più segnalati ci sono le operazioni fraudolente non autorizzate – spesso causate da phishing, smishing e spoofing – che rappresentano circa un terzo del totale. Anche se rispetto al volume complessivo delle transazioni digitali sono poche, per chi ci finisce in mezzo sono un vero incubo. Ma c’è una buona notizia: nel 43% dei casi, l’ABF ha dato ragione al cliente. In un altro 18% si è arrivati ad un accordo prima della sentenza, evitando lungaggini e spese. Il modo per attivare l’ABF è facile: basta accedere a un portale online, compilare la domanda e versare una quota di 20 euro (rimborsata anche se si ha solo parzialmente ragione). I tempi sono ragionevoli: nel 97% dei casi la risposta arriva entro 180 giorni (114 di media). Nel 2024, sono stati riconosciuti oltre 15 milioni di euro ai clienti, quasi 10 dei quali già rimborsati.
Cosa ancora più importante: nel 96% dei casi, le banche e le finanziarie hanno rispettato la decisione dell’Arbitrato, a dimostrazione che il sistema funziona e viene preso sul serio.
Cittadini più consapevoli e attenti in materia finanziaria
Nel primo trimestre del 2025, i ricorsi sono leggermente calati, soprattutto per quanto riguarda la cessione del quinto – una materia molto tecnica che resta comunque tra le più litigiose. Ma crescono i casi legati a conti correnti, bonifici e segnalazioni in centrale rischi (SIC), a conferma che i cittadini stanno diventando più consapevoli e attenti. Anche sul fronte tecnologico l’ABF si sta aggiornando. È in fase di implementazione AbefTech, un sistema che utilizza l’intelligenza artificiale per facilitare il lavoro dei collegi e individuare precedenti utili su casi simili. Le decisioni, però, resteranno sempre nelle mani delle persone: nessuna sentenza verrà affidata agli algoritmi.
Arbitro Finanziario: un sistema che funziona e piace
Un sondaggio tra i ricorrenti ha confermato un alto livello di soddisfazione per l’Arbitrato Finanziario: quasi tutti hanno letto la decisione ricevuta e un’ampia maggioranza (il 70%) l’ha trovata chiara e comprensibile. L’accesso alla procedura è stato inoltre giudicato semplice e molti hanno apprezzato la possibilità di ricevere un parere autorevole senza dover spendere una fortuna in avvocati. Da uno spaccato della tipologia dei ricorrenti, emerge che questi si distinguono per un buon livello di competenze digitali e finanziarie: il 93% infatti usa regolarmente l’home banking, oltre il 75% effettua bonifici online e il 49 per cento ha utilizzato carte o bancomat almeno una volta alla settimana. La maggior parte di loro si è rivolta all’ABF per la sua imparzialità e per la concretezza delle sue decisioni, spesso rispettate dagli intermediari.
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