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Borsa: i tre cambiamenti che alimentano l’ottimismo

Gli esperti sono ottimisti in merito a una prospettiva economica meno cupa, per tre motivi: perché in Europa il costo del gas è rimasto basso, perché è ripartita l’economia cinese con la fine della politica zero Covid e perché i prezzi dei beni negli Usa si sono stabilizzati.

09/03/2023
broker in azione davanti a tre schermi con grafici e numeri
Analisi sulle prospettive del mercato azionario

L’orizzonte che fa da sfondo ai mercati azionari globali si sta rasserenando. Gli investitori sono meno preoccupati soprattutto per tre fattori: perché, a febbraio, in Europa (l’area che ha più patito l’emergenza energetica) il costo del gas naturale è rimasto basso, perché la Cina ha revocato la propria politica Zero-Covid (tornando ad aprire le attività) e, infine, perché i prezzi dei beni negli Stati Uniti (la locomotiva da cui dipende buona parte dell’economia mondiale) si sono stabilizzati. Sono i presupposti per un ritorno verso una fase di nuova normalità? A questa domanda cerca di rispondere Jeremy Richardson, equities portfolio manager di RBC BlueBay Asset Management, che si dice ottimista in merito a una prospettiva economica meno cupa anche se – avverte – permangono l’incertezza sul breve termine e la volatilità.

Il picco dell’inflazione è alle spalle

I timori per l’inflazione sono ormai alle spalle, considerato che negli Usa il picco è passato e sembra che, da qui in avanti, ci si possa piuttosto preoccupare delle prospettive dell’economia in generale. Il gestore, tornando indietro di qualche mese, ricorda che il consensus fosse che ci sarebbe stato il rischio concreto di una recessione significativa in caso di prolungamento del rialzo dei tassi (di una sorta di recessione in stile 1981 in Europa e in stile 2001 Oltreoceano). Da allora, sembra che il consensus si sia spostato verso una prospettiva molto più favorevole e Richardson crede ora che il catalizzatore di questo fenomeno sia stato il cambiamento dei tre elementi citati. Il quanto al primo, è stato un inverno molto mite in Europa e, di conseguenza, i prezzi del gas naturale sono oggi più bassi rispetto a prima dell’invasione dell’Ucraina.

La riapertura in Cina e il calo dei prezzi al consumo

Il secondo fattore è l’inaspettato ritiro delle politiche Zero-Covid in Cina. Ci si aspettava che, qualora fosse stata presa tale decisione, sarebbe stata attuata solo in primavera-estate, quando circolano meno malattie respiratorie. Pechino ha invece anticipato i tempi, dando modo alla propria economia di tornare a essere la locomotiva mondiale. Il terzo elemento sono i prezzi dei beni, soprattutto negli Usa, che si sono stabilizzati o sono calati in alcuni casi. I prezzi delle auto usate, ad esempio, sono più bassi di qualche mese fa: è molto significativo perché, dice Richardson, il mercato del lavoro Usa è ancora piuttosto rigido, segnalando che la sicurezza occupazionale è buona e i salari sono in aumento. Se a questo si aggiunge il calo dei prezzi dei beni, le prospettive per i consumi delle famiglie non sono poi così negative.

Le prospettive sono diventate più favorevoli

Nel complesso le prospettive si sono quindi spostate: non si parla più di un atterraggio duro ma di uno morbido e, in alcuni casi, anche di un atterraggio nullo che consentirebbe alle grandi economie di evitare la recessione. Nessuno può dire con precisione cosa accadrà ma, secondo il gestore, rispetto alla posizione difensiva in cui sono finiti i mercati azionari alla fine del 2022, queste prospettive sono più favorevoli (come testimonia la forte ripresa dei mercati azionari globali vista dall’inizio dell’anno). Intanto i mercati entrano nel vivo della stagione degli utili. Le aspettative di RBC BlueBay AM erano di vedere risultati misti, non dissimili dal terzo trimestre, poiché non sembrava che la traiettoria dei profitti si fosse spostata di molto. E finora i primi risultati sembrano confermarlo.

Verso una nuova normalità

A questo punto, ammette Richardson, non dovrebbe sorprendere vedere alcune revisioni delle stime sugli utili e, comunque, l’andamento del mercato dipenderà in larga misura dalla volatilità che ci si può aspettare di ottenere a seguito di queste stime nel breve termine. In generale è stato registrato un certo entusiasmo da parte degli investitori per i titoli non statunitensi, in particolare europei, aiutati dal calo dei prezzi del gas e dell’energia in Europa, che di fatto rappresenta un taglio delle tasse per i consumatori e l’industria. Guardando al medio-lungo termine, ora il dibattito si sta concentrando sui fondamentali e questo può essere un progresso. Insomma, per Richardson ci troviamo in una situazione piuttosto costruttiva in cui il mercato sta iniziando a muoversi in direzione di una nuova normalità.

A cura di: Fernando Mancini

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