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Finanza alternativa: segnali di ripresa per le PMI italiane
Le piattaforme fintech di invoice trading e altri strumenti digitali continuano a crescere, offrendo soluzioni rapide per le PMI. Il crowdfunding invece cala del 14 per cento, penalizzato dalla nuova regolamentazione europea e dai ritardi nei ritorni attesi. In calo le società quotate all’EGM.
La finanza alternativa (esplosa negli anni più recenti, quando il credito bancario è diventato più costoso o difficile da ottenere) continua a rafforzarsi e si conferma una leva importante per le piccole e medie imprese italiane. Uno studio del Politecnico di Milano, presentato al Finance Day Italia 2025 organizzato da Innexta, assieme a Unioncamere e la Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, mostra un settore in miglioramento dopo due anni difficili segnati dalle tensioni globali e dalle incertezze economiche. Anche l’orizzonte 2026 è favorevole. Dalla ricerca (aggiornata a giugno) emerge che, nonostante il costo del capitale aumentato dal 2022 e la volatilità mondiale, l’interesse degli investitori resta alto e i volumi mostrano segnali di recupero.
La ripartenza è già iniziata dal private debt e dai minibond
Lo studio prende in esame soprattutto sei aree: private debt e minibond, crowdfunding, invoice trading e fintech, token e crypto-asset, private equity e venture capital, quotazioni in Borsa. Il comparto del private debt torna a crescere, dopo le difficoltà del 2024. I minibond emessi dalle PMI italiane nel 2024 hanno toccato 592 milioni di euro, in calo dai 710 milioni del 2023. Ma, nei primi sei mesi di quest’anno c’è stata una nuova accelerazione: 54 emissioni per un totale di 333 milioni, +65% annuo. In ripresa anche il direct lending, con volumi più alti sia nella raccolta sia negli investimenti. Nel capitale di rischio, il primo semestre mostra una sostanziale stabilità: 454 milioni di euro investiti in 236 operazioni di venture capital, secondo i dati AIFI. Più debole il growth capital, che continua a rallentare. In controtendenza l’attività dei business angel, che nel 2024 hanno investito 74,5 milioni di euro, quasi il doppio rispetto all’anno precedente.
Fintech in crescita, crowdfunding ancora in difficoltà
Le piattaforme fintech per la cessione delle fatture confermano la loro importanza per le PMI, con volumi quest’anno in aumento rispetto al 2024. Bene anche altri strumenti digitali come trade finance e revenue-based financing che - secondo la ricerca del Politecnico - sono sempre più utilizzati dalle imprese in cerca di soluzioni rapide e flessibili. Nota negativa invece per quanto riguarda il crowdfunding, che continua a frenare. Negli ultimi dodici mesi la raccolta è diminuita del 14%, da 302 a 261 milioni di euro. Nel primo semestre i capitali raccolti si sono fermati a circa 120 milioni, contro i 140 milioni dello stesso periodo del 2024, con il real estate che resta il settore più attivo. La categoria risente sia della nuova regolamentazione europea ECSP sia dei ritardi nei rendimenti attesi dagli investitori.
Quotazioni in calo sull’EGM
Il mercato Euronext Growth Milan registra, per la prima volta, un calo nel numero di società quotate: 205 a giugno di quest’anno. In diminuzione anche la raccolta: nei primi sei mesi dell’anno sono arrivate in Borsa solo sei nuove imprese, che hanno incassato 21 milioni di euro, contro i 72 milioni generati dalle IPO nel primo semestre 2024. Il mercato, ha commentato il professor Giancarlo Giudici del Politecnico di Milano, sta cambiando: alcuni modelli mostrano i loro limiti, altri si stanno rafforzando. Ora la sfida è attrarre la liquidità ferma nei conti bancari. Adesso, gli ha fatto eco Danilo Maiocchi, direttore generale di Innexta, la priorità è migliorare la formazione degli imprenditori perché, ha sottolineato, ‘molte PMI non conoscono le opportunità della finanza complementare. Colmare questo divario è fondamentale per sostenere la crescita del sistema produttivo italiano’.
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