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Fondi: fine d’anno col botto, patrimonio gestito record nel 2019

La fine dell'anno è stata segnata dal botto dell'’industria del risparmio gestito, segnando un record assoluto: 2.288 miliardi. Un risultato che, sulla base dei dati preliminari forniti da Assogestioni, porta a 73,5 miliardi il saldo delle sottoscrizioni da inizio anno.

06/02/2020
grafico con orso e toro in primo piano
Il botto del risparmio gestito

L’industria del risparmio gestito ha registrato nel finale d’anno una decisa accelerazione: a dicembre, infatti, la raccolta netta è risultata positiva per 10,3 miliardi di euro, cifra che si confronta con i +3,6 miliardi registrati a novembre.

Il 2019 è così stato archiviato con un nuovo record assoluto per il patrimonio gestito: 2.288 miliardi, pari a un incremento dello 0,33% dai 2.280,4 dell’anno precedente. Un risultato che, sulla base dei dati preliminari forniti da Assogestioni (nell’ambito della sua tradizionale mappa mensile del settore), porta a 73,5 miliardi il saldo delle sottoscrizioni da inizio anno.

Le gestioni di portafoglio fanno da traino

Il ruolo di locomotiva nel mese di dicembre è stato ricoperto principalmente dalle gestioni di portafoglio, ma su un terreno positivo hanno chiuso anche le gestioni collettive. Nel dettaglio, le gestioni di portafoglio hanno consolidato una raccolta netta di +6,45 miliardi (2,1 miliardi), alimentate dai 6 miliardi dei mandati istituzionali (+1,78 miliardi), che hanno portato a 65,7 miliardi il saldo 2019. Di rilievo, osserva Assogestioni, le movimentazioni positive segnate nel segmento da Intesa Sanpaolo e Poste. Le retail hanno invece registrato flussi netti per 447 milioni (+307 milioni) a un totale da inizio anno di +919 milioni.

I fondi aperti accelerano il passo

Per quanto riguarda le gestioni collettive, il saldo della raccolta di dicembre è stata pari a +3,8 miliardi (+1,6 miliardi), per un saldo complessivo da gennaio di +6,87 miliardi. I fondi aperti hanno totalizzato +3,2 miliardi, in crescita da +1,2 miliardi di novembre, a un totale sull'anno di +3,8 miliardi. Da rilevare il sostenuto passo di marcia dei fondi chiusi, che hanno registrato in dicembre sottoscrizioni nette per complessivi 576 milioni (dopo i 313 milioni di novembre), che hanno portato il saldo da inizio gennaio a 3,1 miliardi. Per i fondi chiusi il saldo ammonta a +576 milioni, dopo +313 milioni, a complessivi +3,1 miliardi nel 2019.

La preferenza va ancora agli obbligazionari

A dicembre tutte le tipologie dei fondi aperti di lungo termine hanno chiuso con una raccolta netta positiva, anche se, ancora una volta, a testimoniare un comportamento ancora all’insegna della prudenza, la preferenza degli investitori si è diretta sugli obbligazionari. Il comparto degli obbligazionari ha chiuso il mese con una raccolta netta di +2,3 miliardi (dopo +942 milioni), a un totale sull’anno di +13,6 miliardi. Positivo anche i saldo degli azionari: +560 milioni (dopo +643 milioni a novembre), anche se il bilancio delle movimentazioni sull’anno è negativo per quasi 3,4 miliardi.

Profondo rosso per i fondi flessibili

I bilanciati hanno aggiunto altri 416 milioni (+697 milioni) per chiudere l’anno a +4,7 miliardi. La vivacità dell’ultimo scorcio dell’anno (+226 milioni a dicembre e +246 milioni a novembre) non salva invece i fondi flessibili dal profondo rosso (-11 miliardi) con cui chiudono l’anno. Ancora deflussi per i fondi monetari: -205 milioni (dopo -1,1 miliardi) che assottigliano il saldo 2019 a +979 milioni. I fondi di diritto italiano registrano una raccolta netta di –519 milioni (-360 milioni) e un totale da gennaio di -11,4 miliardi. Raccolta positiva per i fondi di diritto estero: +3,7 miliardi (+1,6 miliardi), a +15,1 miliardi nell’intero 2019.

La leadership è ancora del gruppo Intesa Sanpaolo

Dicembre conferma la leadership del gruppo Intesa Sanpaolo, con flussi per oltre 6,8 miliardi, quasi interamente grazie a Eurizon (+6,1 miliardi). Su questa performance è intervenuto Massimo Mazzini, responsabile marketing e sviluppo commerciale della società, spiegando che “la raccolta è stata importante in particolare sui fondi caratterizzati dall’accumulo graduale sul mercato azionario, che consente all’investitore di frazionare nel tempo l’investimento nei mercati e di non preoccuparsi del timing di entrata, pensiamo che sia una delle possibili soluzioni per investire l’eccesso di liquidità presente nei portafogli”.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

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