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Mercati: orizzonte positivo grazie a vaccini e stimoli fiscali

Il risultato delle elezioni presidenziali Usa, l’arrivo dei vaccini e gli effetti degli stimoli fiscali adottati in vari Paesi contribuiscono a rasserenare le prospettive, di breve periodo, dei mercati finanziari. Sul fronte azionario in recupero i titoli penalizzati dal Covid.

11/12/2020

Orizzonte tinto di rosa per i mercati, rasserenati dall’annunciato arrivo dei vaccini anti coronavirus e dagli stimoli promessi dai Governi per fare fronte alla crisi economica, che rappresenta la più grave minaccia nel breve periodo. L’attenzione è rivolta ancora agli Stati Uniti che, dopo il risultato delle elezioni già apprezzato dai mercati, si apprestano a varare una manovra fiscale, più o meno corposa (dipende dalla composizione del Congresso), in grado di dare slancio alla principale economia mondiale. Gli investitori guardano comunque già più in là e stanno rapidamente componendo i loro portafogli con caratteristiche sempre più pro-cicliche.

Il rallentamento da ‘seconda ondata’ è temporaneo

In altre parole i risparmiatori credono di più in una ripresa dell’economia, mentre ritengono temporaneo il rallentamento subito dalla congiuntura a causa delle restrizioni decise prima in Europa e poi negli Usa, per contenere la seconda ondata del virus. In particolare, secondo la chiave di lettura degli esperti di Eurizon, nello scenario centrale, a inizio 2021, domina l’avvio della somministrazione dei vaccini, e questo permetterà alle economie di riaprirsi al loro interno e, più avanti, tra di loro. Danno dunque poco peso alle contestazioni di Donald Trump, che potrà ritardarne i tempi, ma non cambiare l’esito delle urne.

Politica di Biden meno unilaterale

Da Joe Biden ci si attende una politica estera meno unilaterale e un maggiore sostegno ai redditi medio-bassi rispetto alla politica del suo predecessore, centrata sui tagli alle tasse sulle società. Il ritorno di un’economia Usa più aperta, sposta l’attenzione verso i Paesi emergenti dell’Asia, Cina in primis, che sembrano oggi quelli con i fondamentali migliori: efficace contenimento del virus, stimoli alla domanda interna e, in prospettiva, potenziale beneficio dalla riaccelerazione globale. Anche per l’Europa le prospettive appaiono favorevoli, ma la lentezza con cui procede il Recovery Fund ritarda l’adozione di nuove misure di stimolo.

Borse interessanti nel medio termine

Le Borse sono tornate interessanti in un’ottica di medio termine, considerando la probabile ripresa degli utili nel 2021 a fronte di un flusso cedolare obbligazionario ridotto a zero. C’è però da tenere in considerazione, avvertono in Eurizon, che con orizzonte temporale più breve, il forte recupero dai minimi di marzo e un contesto di volatilità ancora piuttosto elevata, potrebbero rallentare il movimento verso l’alto. Il reddito fisso ha di riflesso perso appeal: il flusso cedolare negativo per Bund tedeschi e sotto l’inflazione per i Treasury Usa rendono poco interessanti questi titoli in una fase di ripresa globale.

In recupero i titoli penalizzati dal Covid-19

L’azionario nell’ultimo mese è stato caratterizzato da importanti rotazioni geografiche e settoriali, proprio nell’attesa di una ripresa economica. Le Borse europee, che avevano accumulato forte ritardo, hanno registrato l’andamento migliore. Tra i comparti è da segnalare un forte recupero di quelli che erano stati più penalizzati dalla pandemia quali energia, finanziari, industriali. Il settore tecnologico è risultato invariato. Il dollaro si conferma stabile, dopo il calo che durava da aprile. Un efficace contenimento del virus e l’atteso stimolo alla domanda interna possono invece essere di sostegno alle valute dei Paesi emergenti.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

orizzonte coronavirus mercati
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