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Risparmio: investitori si riposizionano su asset prudenti

Investitori più cauti alla luce del difficile quadro geopolitico ed economico. Portafoglio sempre più diversificato per diluire i rischi. Nel secondo trimestre, rende noto Assoreti, il patrimonio delle reti risultava calato del 4,7 per cento congiunturale e dell’1,7 per cento annuo.

26/08/2022
Gruppo di salvadanai dorati
Andamento del patrimonio delle reti

Il risparmio paga il difficile momento attraversato dai mercati finanziari, segnatamente con una riduzione del patrimonio, una marcata correzione della valorizzazione della componente azionaria e un aumento (apparentemente temporaneo) della liquidità. Segnali che tradiscono una maggiore propensione alla prudenza da parte dei risparmiatori. Il mese di giugno, secondo la nota diffusa da Assoreti, si è chiuso con una valorizzazione dei prodotti finanziari e dei servizi di investimento distribuiti dagli intermediari associati, tramite l’attività dei propri consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, di 731,9 miliardi.

-4,7% la valorizzazione delle reti nel secondo trimestre

L’instabilità dei mercati finanziari, spiega l’associazione di categoria, ha determinato la flessione del patrimonio che ha caratterizzato gli ultimi tre mesi (-4,7% trimestrale) e, di riflesso, anche il dato nel confronto con lo stesso mese dello scorso anno (-1,7% su base tendenziale). Il patrimonio complessivo dei prodotti del risparmio gestito, in particolare, si attesta a 502,5 miliardi di euro, con una riduzione congiunturale del 5,8%. In contrazione anche la componente finanziaria del risparmio amministrato (-4,6% trimestrale), pari a 102 miliardi di euro, e di liquidità (-0,4% trimestrale) che si attesta a 127,4 miliardi.

Il difficile quadro geopolitico ed economico

Il trimestre a giugno, ha affermato il presidente di Assoreti, Paolo Molesini, è stato condizionato dalla grande tensione dei mercati finanziari, sotto la spinta di un contesto geopolitico ed economico che resta critico. Nonostante queste difficoltà, ha aggiunto, le reti hanno continuato a gestire attivamente le risorse affidate dai clienti: tra aprile e giugno gli investimenti netti in soluzioni gestite ammontano a 3,9 miliardi e quelli in azioni a 1,7 miliardi, mentre sono 2,7 i miliardi destinati ai titoli di Stato e 2,2 miliardi di euro quelli investiti in obbligazioni, il tutto con un saldo negativo per la liquidità.

Alla ricerca di una migliore diversificazione

Si è trattato di un ribilanciamento delle posizioni detenute in portafoglio, nell’ottica – secondo Molesini - della migliore diversificazione degli investimenti. Nel risparmio gestito il patrimonio degli Oicr, sottoscritti direttamente, è pari a 222,8 miliardi: -7,5% congiunturale, per un’incidenza sul portafoglio che scende al 30,4%. La valorizzazione complessiva delle gestioni collettive aperte domiciliate all’estero è di 195,9 miliardi (-7,8% trimestrale), quella dei fondi aperti di diritto italiano è di 21,5 miliardi (-7,8%), mentre i fondi chiusi mobiliari realizzano un ulteriore passo avanti con una crescita dell’8,8%, raggiungendo una valorizzazione complessiva pari a 5 miliardi.

Sale il contribuito delle reti

Il patrimonio dei prodotti assicurativi e previdenziali scende a 201,6 miliardi (-3,8%), con un’incidenza del 27,5% sul portafoglio totale. Il calo coinvolge le unit linked (-6,3%) e in misura più contenuta i prodotti multiramo (-1%), mentre resta stabile quella delle polizze vita tradizionali. La contrazione interessa anche le gestioni individuali con un patrimonio pari a 78 miliardi (-5,6%) e un peso in portafoglio al 10,7%. A giugno il contributo totale delle reti al patrimonio investito in OICR aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è di 407,6 miliardi, con un’incidenza sul patrimonio totale investito in fondi (1.114,7 miliardi, dato provvisorio) che sale di 0,8 punti al 36,6%.

Risparmio amministrato, la liquidità sale al 17,4%

Il riposizionamento degli investitori è più evidente nell’ambito del risparmio amministrato, dove il peso della componente titoli in portafoglio si è confermata stabile: al 13,9%. Al contrario è diminuita la valorizzazione dei titoli azionari (-13,4% su base trimestrale), come conseguenza della flessione accusata nel periodo dalle Borse. Contestualmente è aumentata quella dei titoli di Stato (+8,9% rispetto al primo trimestre) e dei titoli obbligazioni (+10,4% su base trimestrale). L’incidenza della liquidità sale temporaneamente al 17,4%.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

assoreti risparmio asset
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