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Risparmio: raccolta negativa a luglio, cala propensione al rischio

Luglio pesante per l’industria del risparmio. Gli investitori si spostano su strumenti più conservativi come l’obbligazionario, mentre la raccolta dell’azionario è diminuita. Ancora uscite nette su bilanciati, flessibili e monetari. I fondi di diritto italiano mantengono una raccolta positiva.

27/09/2023
Maialino salvadanaio in primo piano
Mappa sulla raccolta di luglio

Gli investitori stanno diventando sempre più prudenti, in simbiosi con il cambiamento dell’atmosfera che si inizia a respirare sui mercati finanziari mondiali. La propensione al rischio, rispetto a quanto visto in primavera, sta progressivamente diminuendo. Lo si evince dai dati preliminari di luglio dell’industria del risparmio gestito che, nel mese di riferimento, ha proseguito la tendenza che ha caratterizzato gli ultimi mesi. La raccolta è negativa, che si contrappone all’aumento delle masse complessive, queste ultime supportate, ancora, dall’effetto mercato positivo. Nel dettaglio, la raccolta netta è stata pari a -3,82 miliardi (equivalente allo 0,16% del patrimonio totale), mentre le masse sono salite a 2.286 miliardi di euro dai 2.277 di fine giugno, grazie a un effetto performance calcolato dall’Ufficio Studi Assogestioni in +0,5%.

L’effetto mercato salva il patrimonio dei fondi aperti

Anche per quanto riguarda i soli fondi aperti si replica la stessa dinamica considerato che, sempre nel mese di luglio, questi hanno accusato uscite nette per 2,9 miliardi di euro, a fronte di un incremento del relativo patrimonio a 1.120 miliardi di euro dai 1.114 miliardi del mese precedente (+0,54%). Una performance positiva che, secondo quanto viene precisato nella mappa mensile redatta da Assogestioni, è riconducibile a un effetto mercato pari all’1%. Da rilevare però che la fuga degli investitori dai fondi aperti si è nel frattempo allargata ulteriormente: il saldo dei primi sette mesi somma uscite per un totale di circa 9,9 miliardi di euro. Praticamente dimezzate le sottoscrizioni nette per i fondi chiusi, passate in luglio a +159 milioni dai 314 milioni di giugno (da gennaio a luglio si sommano afflussi per 1,78 miliardi).

Nelle gestioni di portafoglio tiene la componente retail

Le gestioni di portafoglio archiviano il mese con deflussi complessivi per 2,75 miliardi dopo i -2,33 miliardi di giugno, che portano il dato gennaio-luglio a -8,11 miliardi. A luglio scrivono un segno negativo anche le gestioni di portafoglio, con una radicale inversione di tendenza rispetto al mese precedente: 1,07 miliardi di deflussi a fronte di sottoscrizioni nette per 1,15 miliardi di giugno (che portano il saldo negativo dei primi sette mesi a -14,81 miliardi). Mentre la componente retail migliora la performance della raccolta netta (a +481 milioni dai +161 milioni di giugno, per un totale di +2,64 miliardi da gennaio), quella dei mandati istituzionali registra 1,55 miliardi di fuoriuscite, confermandosi una delle voci strutturalmente più volatili (-17,45 miliardi dall’inizio dell’anno).

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Bene l’obbligazionario, in negativo la raccolta dell’azionario

Quello dei fondi a lungo termine è il settore del risparmio che sconta la maggiore cautela degli investitori, accresciuta sull’aumento dei segnali del rallentamento economico, dei tassi d’interesse e, in particolare, anche dei tentennamenti dell’economia cinese. Di riflesso, cala la percentuale degli strumenti più speculativi e sale la quota di quelli a carattere conservativo. Lo spaccato della categoria a maggiore componente retail evidenzia infatti il continuo interesse degli investitori per i fondi obbligazionari che, nel mese di riferimento, hanno raccolto +1,97 miliardi di euro (+2,58 miliardi in giugno), cifra che porta l’ammontare di sottoscrizioni da gennaio a +13,61 miliardi. Inversione di tendenza invece per i prodotti azionari (-417 milioni dopo i +837 del mese precedente, per un totale da gennaio di +2,8 miliardi).

Ancora fuga dai bilanciati e dai flessibili

Su un terreno negativo la raccolta netta scritta in luglio dai fondi bilanciati (-1,3 miliardi, dopo 1,3 miliardi, per un totale dei primi sette mesi di -8,8 miliardi), dai fondi flessibili (rispettivamente -2 miliardi, -2,1 miliardi e -13,4 miliardi di euro) e dai fondi monetari (-1,6 miliardi, -2,54 miliardi e -3,95 miliardi). Per quanto riguarda i fondi di diritto italiano, questi chiudono il mese di riferimento con una raccolta netta positiva crollata a 61 milioni di euro (+722 milioni in giugno, per un totale da gennaio di +2,77 miliardi). Per contro, è ancora pesantemente in negativo la raccolta dei fondi di diritto estero, chi chiudono il mese di luglio con uscite per 2,97 miliardi di euro (-3,36 miliardi nel mese precedente), che portano il saldo maturato dall’inizio dell’anno a -12,66 miliardi di euro.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

assogestioni raccolta netta risparmio
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