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A febbraio cresce la fiducia

27/02/2018

Dall’ultimo report dell’Istat emerge che a febbraio l’indice del clima di fiducia dei consumatori risulta sostanzialmente stabile a quota 115,6. La componente economica e quella futura sono in lieve diminuzione, mentre la componente personale e quella corrente registrano un aumento.

I giudizi dei consumatori sulla situazione economica del paese sono in miglioramento per il terzo mese consecutivo, mentre le aspettative evidenziano un calo. In lieve peggioramento le opinioni dei consumatori circa l’andamento della disoccupazione. Per quanto riguarda le opinioni degli intervistati circa l’andamento dei prezzi al consumo si segnala un calo sia della quota di coloro che giudicano i prezzi aumentati negli ultimi dodici mesi sia, in misura più marcata, di quella di coloro che prevedono un aumento in futuro.

A febbraio 2018 l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Istat economic sentiment indicator), che sintetizza le serie dei saldi (destagionalizzate e standardizzate) che compongono il clima di fiducia delle imprese manifatturiere, delle costruzioni, dei servizi e del commercio al dettaglio, aumenta passando da 105,6 a 108,7. Nel dettaglio, l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese manifatturiere aumenta da 109,9 a 110,6. Migliorano i giudizi sugli ordini, il cui saldo registra un massimo da giugno 2007, mentre risultano meno favorevoli le attese di produzione; sono giudicate in decumulo le scorte di magazzino.

Analizzando i principali raggruppamenti d’industria, l’indice del clima di fiducia sale rispettivamente da 105,4 a 106,1 nei beni di consumo, da 106,8 a 107,8 nei beni intermedi, ma scende da 118,0 a 117,5 nei beni strumentali. I giudizi sugli ordini migliorano nei beni di consumo e in quelli intermedi (in quest’ultimo caso, il saldo si posiziona sui livelli di aprile 2007), rimangono stabili nei beni strumentali; le attese di produzione migliorano nei beni di consumo, ma scendono nei beni intermedi e in quelli strumentali. Il saldo riguardo ai giudizi sulle scorte di magazzino è in diminuzione in tutti e tre i comparti rilevati.

L’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione è in aumento a febbraio per il secondo mese consecutivo passando da 129,2 a 132,0: l’indice mantiene un trend positivo collocandosi sul livello dello scorso novembre; tra le componenti dell’indicatore, migliorano decisamente le attese sull’occupazione presso l’azienda il cui saldo torna positivo per la prima volta dal 2007; i giudizi sugli ordini e i piani di costruzione sono invece in peggioramento per il terzo mese consecutivo segnalando il persistere dell’incertezza nella ripresa della domanda nel settore. A livello di comparto, il clima migliora in tutte e tre le disaggregazioni rilevate: nella costruzione di edifici passa da 120,0 a 120,2, nell’ingegneria civile sale da 111,0 a 114,2 e nei lavori di costruzione specializzati aumenta da 138,5 a 142,4. Guardando alle componenti dei climi di fiducia, si segnala un diffuso miglioramento delle attese sull’occupazione il cui saldo torna positivo per la prima volta dal 2007 nei lavori di costruzione specializzati; invece, i giudizi sugli ordini emergono in miglioramento solo nell’ingegneria civile.

Nel commercio al dettaglio il clima di fiducia si conferma in peggioramento, passando da 108,3 a 105,5. Tra le componenti dell’indice, risulta in diminuzione sia il saldo dei giudizi sulle vendite correnti sia quello sulle aspettative sulle vendite future; emerge pressoché stabile sui valori dello scorso mese, infine, il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino. Il clima di fiducia peggiora da 110,0 a 107,0 nella grande distribuzione e da 106,1 a 104,2 in quella tradizionale. In entrambi i circuiti distributivi appaiono in diminuzione sia il saldo dei giudizi sia quello delle aspettative sulle vendite. Quanto alle scorte di magazzino, il saldo della variabile diminuisce nella grande distribuzione e resta sostanzialmente stabile sui valori dello scorso mese in quella tradizionale.

A cura di: Massimiliano D'Amico

Parole chiave:

istat fiducia imprese consumi
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