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Bce: ancora lancia in resta contro l’inflazione

Per marzo la Bce ha preannunciato un nuovo rialzo dei tassi al fine di contenere la corsa dei prezzi, agendo sulla domanda, e raffreddare le aspettative d’inflazione. L’Istituto ha segnalato condizioni sfavorevoli per l’economia dell’Eurozona a causa della guerra e della frenata globale.

02/03/2023
il segno dell'euro con sullo sfondo la sede della Bce
Bollettino mensile della Bce

La corsa dei prezzi nell’Eurozona continua a essere la principale preoccupazione della Bce. Per questo motivo il Consiglio direttivo continuerà ad aumentare i tassi in misura significativa a un ritmo costante e a mantenerli su livelli sufficientemente restrittivi, in modo da assicurare un ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo (2%) nel medio termine. È quanto riporta il tradizionale bollettino economico mensile dell’Istituto, anticipando che – dopo il rialzo dei saggi di riferimento (di 50 punti base) deciso nella riunione del 2 febbraio scorso – intende replicare la stessa mossa nella prossima riunione di politica monetaria in calendario a marzo, alla luce delle spinte inflazionistiche di fondo.

Nuova stretta a marzo, dopo le decisioni dipenderanno dai dati

Solo dopo una nuova ulteriore stretta del credito, ha confermato la stessa Presidente, Christine Lagarde, la Bce valuterà il percorso successivo della politica monetaria e, in ogni caso, le decisioni dipenderanno dai dati. Dietro le affermazioni c’è il solito target: con il mantenimento dei tassi su livelli restrittivi vuole porre un freno alla domanda, per far diminuire nel corso del tempo l’inflazione e, di riflesso, mettere al riparo dal rischio di un duraturo spostamento verso l’alto delle aspettative di inflazione. Intanto L’Eurotower annota le conseguenze della sua politica. Nel quarto trimestre 2022 l’economia dell’Eurozona è cresciuta dello 0,1% (preliminare Eurostat): sebbene sia superiore alle stime di dicembre degli esperti dell’Eurosistema, questo dato segnala un forte rallentamento dell’attività dalla metà del 2022, che secondo le attese della Bce nel breve periodo dovrebbe restare debole.

Condizioni sfavorevoli per la guerra e la frenata globale

Il complicato quadro globale contribuisce al rallentamento. La flebile attività economica mondiale e l’elevata incertezza geopolitica (soprattutto a causa – come riporta il bollettino - dell’aggressione ingiustificata della Russia all’Ucraina e alla sua popolazione) continuano a creare condizioni sfavorevoli alla crescita dell’Eurozona. Tali circostanze, unitamente all’elevata inflazione e alle condizioni di finanziamento più restrittive, frenano la spesa e la produzione, in particolare nel settore manifatturiero. Da rilevare che a livello mondiale le pressioni inflazionistiche persistenti stanno erodendo il reddito disponibile, mentre la dinamica del commercio mondiale ha continuato a moderarsi a novembre e gli indicatori anticipatori e le previsioni a brevissimo termine segnalano una contrazione nel quarto trimestre del 2022.

Top dell’inflazione già raggiunto, aumento dei salari

Nel bollettino di febbraio ci sono comunque anche alcune note positive. In primo luogo, secondo la Bce le pressioni sui prezzi restano sì elevate a livello mondiale, ma potrebbero aver già raggiunto il loro punto di massimo, giacché l’inflazione complessiva per l’OCSE nel suo insieme si è ulteriormente moderata nel mese di novembre. Inoltre, rileva che le strozzature dal lato dell’offerta si stanno gradualmente attenuando, che le forniture di gas sono divenute più stabili, che le imprese stanno ancora smaltendo i numerosi ordini inevasi e la fiducia migliora. Senza contare che il settore dei servizi mostra una buona tenuta, sostenuto dall’effetto delle riaperture e dal rafforzamento della domanda di attività ricreative. Anche l’aumento dei salari e la recente moderazione dei rincari dell’energia dovrebbero riuscire ad attenuare la perdita del potere di acquisto che in molti hanno avvertito per effetto dell’elevata inflazione. Quadro che sosterrà, a sua volta, i consumi. Nel complesso, secondo la Bce l’economia ha dimostrato maggiore capacità di tenuta rispetto alle attese e dovrebbe registrare una ripresa nei prossimi trimestri.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

bce inflazione tassi
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