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Mario Draghi: l’uomo giusto, al momento giusto

L’arrivo di Mario Draghi al Governo è stato apprezzato dai mercati, il cui focus ora si sposta sui risultati che otterrà l’ex Presidente della Bce. Secondo gli analisti è l’uomo giusto al momento giusto per gestire al meglio i fondi Ue. Il Paese inoltre acquisirà autorevolezza a Bruxelles.

20/02/2021
Patchwork di parole dell'ambito economico-finanziario
Mario Draghi: l’uomo giusto, al momento giusto

Sono tempi difficili per tutti i Paesi, costretti ad affrontare la crisi sanitaria ed economica provocata dalla pandemia. Questa, però, è anche un’opportunità unica per l’Italia per investire nel proprio futuro, usando i 209 miliardi di euro messi a disposizione dall’Unione Europea (con Next Generation Eu/Recovery Fund). La sfida è quella di utilizzare in modo efficiente questi fondi, ma i precedenti del nostro Paese nello sfruttare il più possibile i fondi strutturali europei e gli investimenti pubblici in generale sono contrastanti. Tuttavia, la nascita del Governo guidato da Mario Draghi è più di una speranza e, secondo l’opinione diffusa tra gli analisti, potrebbe rappresentare il punto di svolta.

I mercati hanno già ‘prezzato’, ora il focus sui risultati

Già i mercati hanno ‘prezzato’ la maggior parte delle buone notizie: il focus ora è sui risultati. La Borsa in poche sedute ha infatti guadagnato oltre l’8% e lo spread del decennale rispetto al Bund è sceso sotto la soglia dei 100 pb. La strategia dei gestori sta cambiando in fredda: in aprile i gestori acquistavano BTP quando lo spread era superiore a 250 pb e ancora detengono titoli italiani, ma nelle ultime settimane il loro peso è stato ridotto drasticamente perché è sembrato più simmetrico in termini di pricing. David Riley, chief investment strategist di BlueBay AM, spiega il perchè di questo cambio di passo: sebbene ci si aspetti un’ulteriore compressione degli spread, sulle valutazioni attuali il profilo rischio rendimento è meno convincente.

La chiave: utilizzare i fondi Ue in modo efficiente

L’approccio del Governo nell’elaborare un piano e assicurarsi di spendere le risorse il prima possibile, ma anche nel modo più efficace possibile, sarà cruciale. Draghi potrebbe dover imporre riforme della Pubblica Amministrazione per assicurarsi che i fondi vengano investiti in maniera efficiente, ma misure di più ampio respiro sono improbabili per l’eterogeneità politica che sostiene il suo Governo. Nonostante questo, Riley ritiene che Draghi sia l’uomo giusto nel posto giusto al momento giusto per fare il massimo per l’Italia, in una fase cruciale per le opportunità offerte dai fondi Ue. In sintonia gli esperti di Morgan Stanley, secondo cui l'autorità, la stabilità e la competenza del nuovo Esecutivo rappresentano un fattore positivo importante, che aumenta la convinzione verso un utilizzo efficace dei fondi Ue.

Morgan Stanley: più peso in Europa per la riforma fiscale

Morgan Stanley stima la durata del Governo Draghi in 1-2 anni, grazie alla credibilità e a una solida maggioranza parlamentare. Il focus dell’Esecutivo sarà, in primo luogo, sul buon uso del Recovery Fund, in modo che le risorse aggiuntive (2% del Pil/anno per cinque anni) siano utilizzate bene, portando a una maggiore fiducia verso il superamento della previsione di crescita italiana precedente (4% nel 2021 e 5,3% nel 2022). In secondo luogo, sulla riforma fiscale dell’Eurozona, per rendere la valuta più sostenibile. Un governo italiano competente potrà fornire sostegno verso la creazione di un sistema di prestiti congiunti, nonché verso la riforma del Patto di Stabilità e Crescita, mentre la credibilità del track record di Draghi e i suoi contatti potranno aiutare a portare la questione in cima all'agenda politica.

Sotto i riflettori l’azionario italiano

Gli esperti ritengono che il Governo Draghi rappresenti un significativo e positivo catalizzatore per l’azionario italiano. Morgan Stanley si aspetta una sovraperformance del 10-15% guidata dal settore finanziario, mentre tra i titoli sovrappesati segnala Unicredit, Mediobanca, ENEL, Stellantis e Prysmian. Una ricerca di Bank of America spiega perché i titoli bancari italiani siano da consigliare: l’arrivo dell’ex Presidente della Bce ha comportato il deciso stringimento dello spread che, come conseguenza, ha ridotto il CoE (Cost of Equity, tasso di rendimento del capitale). Una dinamica che, in pratica, ha reso più competitivi gli istituti (considerato che hanno in pancia enormi quantitativi di bond governativi nostrani). Le stime di Morgan Stanley sull’andamento dello spread confermano tale lettura: vedono una diminuzione da 85 pb nella prima parte dell’anno e a 55 pb nel secondo semestre.

Moody’s: passata l’emergenza arriverà l’opposizione politica

Il Governo Draghi, stima Moody’s, avrà probabilmente un sostanziale successo iniziale, soprattutto per quanto riguarda l'uso efficace dei fondi Ue, grazie anche all'ampio sostegno politico. Tuttavia, gli stessi esperti mettono in guardia dal pericolo che mano che si attenuerà l'urgenza associata alla pandemia da coronavirus, è probabile che dovrà affrontare sfide nell'applicazione delle misure e opposizione politica ad alcune riforme macroeconomiche strutturali. Secondo l'agenzia di rating, infatti, le implicazioni di breve termine sul credito legate al cambio di Governo sono positive, ma sotto la leadership dell’ex Presidente della Bce, il piano che l'Italia presenterà a Bruxelles il 30 aprile per l'uso dei fondi Ue probabilmente includerà progetti di alta qualità sulle infrastrutture, che potenzialmente miglioreranno le prospettive di crescita del Paese.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

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