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Mercati: agli italiani piace investire green

Gli investitori italiani sono più sensibili alla sostenibilità ambientale della media europea. Il 57,4 per cento considera positivamente l’idea di investire in prodotti finanziari e in imprese sostenibili, ma temono il greenwashing. Nel Nord-Ovest e tra i laureati la maggiore convinzione.

08/12/2022
pianta potata a forma di casa
Gli italiani e gli investimenti sostenibili

Gli italiani sono molto più green della media europea e mostrano una crescente sensibilità verso il tema della sostenibilità anche nell'orientare i loro investimenti. Per farlo, ritengono che sia imprescindibile affidarsi a un consulente finanziario, anche perché non nascondono di temere il greenwashing e – di riflesso - ritengono necessario un ente terzo certificatore. Questa foto sorprendente emerge dal Rapporto Assogestioni-Censis, che monitora il comportamento e le scelte dei risparmiatori. In sintesi, il Paese crede che la svolta ambientalista sia possibile e anche redditizia. Guardando al futuro, con un orizzonte al 2050, il 71% degli italiani (contro una media Ue del 48%) è infatti convinto che energia, prodotti e servizi sostenibili saranno disponibili a prezzi convenienti per tutti, incluse le persone meno abbienti.

La forte correlazione tra sostenibilità e occupazione

Stacchiamo la media Ue anche in altre classifiche. Ad esempio, per il 68% degli italiani (più della media europea, pari al 57%) le politiche per far fronte al cambiamento climatico e a favore della sostenibilità ambientale consentiranno di creare nuovi posti di lavoro in misura maggiore di quanti se ne distruggeranno. E il nostro ottimismo prosegue anche sugli effetti positivi a cascata che potrà avere la sostenibilità: per il 71% dei nostri cittadini (il 61% nella media Ue) si potrà infatti creare nuova occupazione di qualità in termini di retribuzioni e sicurezza dei luoghi di lavoro. Ecco perché, provati dalla successione di eventi atmosferici avversi che li ha interessati, gli italiani ora guardano con sempre più interesse e positivamente alle tecnologie green e alle opportunità economiche della transizione ecologica.

Nel Nord-Ovest e tra i laureati la maggiore convinzione

C’è anche la convinzione che gli strumenti finanziari legati al mondo green siano diventati più attrattivi, soprattutto in prospettiva. La nuova attenzione alla sostenibilità, secondo la ricerca Assogestioni-Censis, incide infatti positivamente anche sulle strategie dei risparmiatori, stimolati a reagire alla corsa dell’inflazione riallocando l’ingente accumulo di contante (soprattutto dopo la pandemia). Il 57,4% dei risparmiatori italiani considera positivamente l’idea di investire in prodotti finanziari e in imprese sostenibili. Maggiormente convinti, in particolare, sono i residenti nel Nord-Ovest (61,7%), i laureati (67,9%) e le persone con redditi alti (76,6%). Si tratta di un’apertura che candida gli investimenti green a occupare un posto rilevante nella competizione per attrarre risorse da riallocare.

La consulenza acquisisce più peso

In tale contesto il ruolo della consulenza finanziaria acquisisce maggiore peso, col 57,5% degli italiani che ritiene indispensabile l’assistenza professionale nella scelta dei propri investimenti da indirizzare su imprese, settori e progetti sostenibili. Convinti di avere bisogno di una consulenza fidata e competente in tempi di forte incertezza, lo sono ancora di più quando si parla di mercato green. La loro diffidenza è rivelata dal fatto che ben l’89,8% vorrebbe che ci fossero istituzioni o enti certificatori terzi per garantire che gli investimenti green siano davvero in linea con gli obiettivi e i criteri annunciati dai proponenti. Questo, secondo il report, consentirebbe di concretizzare le intenzioni dichiarate dai risparmiatori sugli investimenti green, perché permetterebbe di superare la confusione che c’è sul tema.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

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