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Mercati: la geopolitica, jolly che condiziona le strategie

La necessità Usa di emettere debito a lungo termine induce cautela sui rendimenti, ma la parte più corta della curva potrebbe vedere performance positive se l’economia giustificherà tagli dei tassi. Nell’Eurozona, dopo il primo taglio Bce previsto per giugno, sono in dubbio ulteriori riduzioni.

 

12/06/2024
Broker al lavoro con una serie di grafici
Analisi di RBC BlueBay su situazione mercati e prospettive

Situazione di sospensione sui mercati finanziari, a causa di un quadro geopolitico sempre complicato (e i cui sviluppi potrebbero avere implicazioni profonde) e delle informazioni contraddittorie che giungono dagli Usa per quanto riguarda lo stato dell’economia e, soprattutto, della dinamica dei tassi d’interesse. La settimana scorsa, ha notato Mark Dowding, fixed income CIO di RBC BlueBay AM, i rendimenti sono saliti, mentre l’offerta di 44 miliardi di dollari di Treasury USA ha incontrato una domanda mediocre. Con la prospettiva del taglio dei tassi messa molto in secondo piano, i rendimenti sotto i tassi di liquidità non sembrano per ora offrire motivi validi per acquistare duration. I prossimi dati potrebbero cambiare il quadro se l'economia dovesse indebolirsi o se i dati sull'inflazione dovessero risultare più morbidi. Per il momento, tuttavia, l'economia continua ad apparire relativamente solida.

Tassi alti più a lungo

Lo dimostrano le proiezioni del modello Nowcast di Atlanta che prevedono +3,5% per il Pil del secondo trimestre e il rialzo dell'indice US Citi Economic Surprise, che ha invertito il trend negativo registrato tra fine aprile e inizio maggio. Per la Fed, il banchiere Neel Kashkari è sembrato rompere i ranghi suggerendo di essere più aperto all'idea di ulteriori rialzi. L’idea che però prevale tra i policymaker è che la soglia per questi aumenti sia alta, soprattutto in vista delle elezioni. Tuttavia, c’è la sensazione che gli investitori avranno a che fare con tassi alti più a lungo del previsto. In tale contesto, Dowding ammette di non avere una chiara visione sui rendimenti Usa, ma continua a prevedere un irripidimento della curva. In effetti, in settimana la pendenza della curva statunitense è aumentata tra le scadenze a 2 e 30 anni, con l'offerta di nuovo al centro dell'attenzione.

Cautela sulla curva a lungo termine

Una previsione che scaturisce dal sospetto che la necessità per Washington di emettere volumi maggiori di debito a più lunga scadenza determinerà un aumento del premio a termine. Negli ultimi due trimestri, per altro, abbiamo assistito a un aumento sostanziale delle emissioni di titoli a breve scadenza, mentre il deficit fiscale continua a far lievitare i livelli complessivi di debito. Tuttavia, Dowding ritiene che nei prossimi trimestri sarà necessario aumentare le dimensioni delle emissioni obbligazionarie a lungo termine e questo induce alla cautela nella valutazione dei rendimenti a lungo termine. Al contrario, aggiunge, con rendimenti a 2 anni a soli 30 punti base al di sotto dei tassi di liquidità, potremmo assistere a una performance relativamente positiva della parte più corta della curva, qualora i dati dovessero riportare i tagli dei tassi all'ordine del giorno nei prossimi mesi.

Bce verso un taglio dei tassi, il dopo è più incerto

Nell'Eurozona, i recenti dati sull’inflazione diffusi in Germania e Spagna rafforzano le attese per un taglio dei tassi, da parte della Bce. Tuttavia, con un'inflazione ancora a livelli materialmente sopra l'obiettivo del 2% e con segnali di ripresa dell'economia dell'Eurozona, secondo Dowding ulteriori tagli dei tassi sono ora messi in discussione. Inoltre, altra incognita potrebbe risiedere nel risultato delle imminenti elezioni europee. Si prevede che i partiti di destra otterranno buoni risultati e, complessivamente, il numero di seggi assegnati ai partiti di estrema destra potrebbe superare il totale del FPP di Von der Leyen. Tuttavia, questi partiti sono più concentrati sugli interessi nazionali e non hanno rappresentato un blocco coerente. 

Nel frattempo, Mario Draghi sta aspettando dietro le quinte e non fa mistero delle sue ambizioni: vuole che l'Ue abbracci un'agenda più espansiva dal punto di vista fiscale, che affronti le sfide della sicurezza globale, del cambiamento climatico e della competitività internazionale. Ciò potrebbe stimolare la crescita, ma rappresenta anche una potenziale spinta inflazionistica e, se questa è la direzione di marcia, è probabile che i rendimenti salgano nel medio termine.

GB, dopo le elezioni concentrarsi sui fondamentali

Anche nel Regno Unito le elezioni sono avvolte dall’incertezza, con i rischi fiscali e politici che possono rappresentare un rischio continuo per gli investitori in Gilt. In Giappone, i rendimenti dei JGB sono aumentati a seguito delle valutazioni più ottimistiche sull’economia del vicegovernatore della BoJ, Uchida. Con la pressione che rimane sullo yen, sembra che la Banca centrale si stia avvicinando all'idea di un ulteriore aggiustamento delle politiche nella riunione del Monetary Policy Committee di giugno. Una volta che le elezioni saranno passate e gli investitori si concentreranno sui fondamentali, riteniamo che con un'inflazione intorno al 4% in Sudafrica, Messico e Brasile e rendimenti obbligazionari a due cifre, vi sia un valore materiale in diverse curve dei mercati emergenti in valuta locale, anche se abbiamo una visione più cauta sulle valute emergenti.

Tuttavia, con un contesto economico relativamente solido, non si vede un ovvio catalizzatore per l'allargamento degli spread, a meno che l'inflazione non sia molto peggiore del previsto. Le elezioni Usa saranno influenzate dalla condanna di Donald Trump, ma l'impatto rimane incerto. La geopolitica tutta, comunque, con i conflitti in Ucraina e Gaza e le tensioni Nato-Russia, rimane una variabile significativa. Le questioni nel Mar Baltico hanno recentemente sollevato tensioni tra la Nato e la Russia, mentre la tensione a Taiwan continua a ribollire sotto la superficie.

 

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

mercati geopolitica strategie
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