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Nomisma/Lockdown: l’Italia apprezza blocco nazionale

10/04/2020

Più pazienti, più responsabili nei confronti dell’ambiente e fiduciosi sull’efficacia dei provvedimenti presi dalle autorità nella lotta contro il Coronavirus. È questa, in sintesi, la foto degli italiani scattata dall’Osservatorio/Lockdown di Nomisma, che ha rilevato come l’isolamento dettato dall’emergenza sanitaria abbia modificato nel profondo le abitudini dei cittadini, che si sono trovati a dover stravolgere la routine e modificare lo stile di vita. Siamo diventati anche più altruisti e più realistici: ammettiamo che il momento è piuttosto critico e la cui fine è spostata di qualche mese, a maggio se non addirittura a giugno.

Sono peggiorati l’umore e la forma fisica

Nelle ultime tre settimane, secondo l’Osservatorio, bel il 52% degli italiani dice che la loro condizione psicologica e mentale è peggiorata: solo il 14% ammette di essere stato di buon umore, mentre il 43% ha vissuto alti e bassi dettati dalla situazione di incertezza e dall’isolamento. Il 41% è preoccupato soprattutto per la salute dei propri cari più che per la propria (22%). Il vivere in spazi ridotti e rispettare le restrizioni di movimento decise dal Governo alimenta i timori per quanto riguarda la forma fisica (per un italiano su due). Non di meno, il 43% degli italiani teme una flessione per il benessere economico della propria famiglia.

Il cuore italiano è sempre solidale

Un aspetto sorprendente è l’ulteriore conferma del senso di solidarietà del Belpaese. “Nonostante gli effetti che l’emergenza sanitaria ha generato e sta generando sulle diverse sfere della quotidianità, gli italiani – riporta la ricerca - non perdono l’attitudine alla solidarietà”.
Durante le ultime tre settimane il 20% si è infatti prodigato in forme di solidarietà (donazioni, aiuto degli ultimi) che prima non era solito promuovere, attivismo che continua permanere anche in fase di ‘reclusione’ ad un ulteriore 60%. Gli italiani, inoltre, sono disposti a fare sacrifici collettivi per contenere l’epidemia da Coronavirus.

79% degli italiani molto critici nei confronti dell’Ue 

Prevale il giudizio favorevole per le misure adottate dal Governo per fronteggiare la crisi sanitaria: sono adeguate, ma in ritardo rispetto all’emergenza, per 6 italiani su 10. Il 74% ritiene giusto il lockdown, seppur sostengano che doveva essere imposto prima e in modo più stringente. Sistema Sanitario Nazionale e Protezione Civile sono le istituzioni in cui ripongono più fiducia e gradimento: i giudizi pienamente positivi sono al 75%. Più critica la valutazione sulle Regioni (i soddisfatti sono al 47%). Durissima la loro opinione rispetto alle azioni decise in sede Ue: il 79% attribuisce, infatti, giudizi “gravemente insufficienti”.

Aumentati gli chef e l’interesse per il made in Italy

Le restrizioni hanno modificato anche quello che mettiamo nel carrello della spesa. Rilevante l’ascesa di farine e lieviti: durante la quarantena, di fatto, è aumento il numero di italiani chef, anche se il 36% ha dichiarato che una volta finito il lockdown è pronto a ritornare alla routine. Si sono registrati picchi anche per categorie che aiutano a mantenere gli stock in dispensa, come scatolame e prodotti a lunga conservazione (31%) e surgelati (27%). La crisi ha aumentato l’interesse per il made in Italy, per i prodotti locali e ha fatto lievitare l’attenzione per temi come la salute e il benessere: il 49% degli italiani basa le scelte di acquisto dei prodotti alimentari su questi attributi.

Più internet e negozi di vicinato

La quarantena ha cambiato anche le modalità di acquisto: è cresciuta del 10% la quota di chi ha fatto spesa online, direttamente dai produttori ordinando tramite app o sul sito del supermercato. Il timore di contatti e assembramenti, unita alla necessità di uscire e spostarsi il meno possibile, ha portato gli italiani a privilegiare più di prima i negozi di vicinato (nelle ultime 3 settimane, la quota di utilizzatori è passata da 40% a 54%). Al contrario scendono ipermercati (dal 67% al 48%). Il calo sembra transitorio: gli italiani hanno intenzione di riprendere presto a frequentare gli stessi negozi del pre-lockdown.

E dopo? Una corsa dai propri cari e risposte a economia e sanità

Quando finirà la ‘reclusione’ da Coronavirus gli italiani hanno in programma di fare sport, viaggiare (1 su tre), mangiare fuori casa (definito importante per il 43%). Al momento tengono i piedi per terra: per il 41% si ricomincerà con la normalità (ma ancora con mascherine e distanziamento sociale) non prima di maggio inoltrato, traguardo che per un altro 27% sarà possibile solo a partire da giugno. Non appena l’emergenza sarà finita per prima cosa gli italiani riabbracceranno i propri cari: è il desiderio più forte per il 49% delle famiglie.

Questi gli obiettivi più immediati e personali, ma sul tavolo ci saranno importanti problemi da risolvere. Per l’85% degli italiani l’economia è la priorità da affrontare una volta che la crisi. Al secondo posto, per il 70%, c’è il ripensamento della sanità pubblica, messa sotto stress dalla pandemia Covid-19.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

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