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Dieci temi guida per il 2017

22/11/2016

Dopo un anno in cui i timori per una crescita globale troppo debole si sono imposti nei mercati, gli esperti del team di Goldman Sachs non si aspettano che il 2017 possa essere un anno brillante, ma neanche disastroso.

Nel report curato dal team della casa d’investimenti Usa, intitolato ‘Una crescita più sostenuta, un rischio più elevato e rendimenti leggermente più alti’, si legge che è probabile che i rendimenti attesi restino bassi fino a quando gli investitori non abbandoneranno l’idea che la prospettiva di crescita resterà anemica.

Attenti ai bond

Secondo il team, gli investitori obbligazionari dovranno fare i conti con una risalita del rendimento del bund decennale fino allo 0,8% e del Treasury Usa di pari scadenza fino al 2,75%. In quanto alle valute, la previsione è per una parità tra euro e dollaro nel quarto trimestre dell’anno prossimo. Per quanto riguarda le azioni, le attese inglobano una potenziale rivalutazione del 6% per l’Eurostoxx 600 e di appena l’1% per lo S&P 500.

Un presidente atipico e imprevedibile

I mercati sono affamati di crescita e questo ha causato l’errore di valutazione fatto dalla maggior parte degli analisti che vedevano in Trump un serio rischio per la tenuta dei listini nel breve termine. Questo è chiaramente visibile nell’entusiasmo con cui hanno accolto il messaggio del neo presidente Usa Donald Trump. Tuttavia, il team della casa d’investimenti mette in guardia dalla natura ‘atipica e imprevedibile’ di Trump e dai rischi che l’attuale trend rialzista possa interrompersi alla prima curva a gomito che l’amministrazione repubblicana si troverà davanti.

La minaccia protezionismo

Una delle principali preoccupazioni dei mercati è l’inclinazione fortemente protezionista della politica di Trump. Il team crede che questo tipo di rischio sia sopravvalutato e che quella di Trump sarà una politica commerciale pragmatica, molto più pragmatica di quanto abbia fatto intendere nei suoi comizi.

Gli emergenti

Se c’è un asset danneggiato da Trump, quello è senza dubbio il mercato azionario degli emergenti, colpito duramente dai proclami protezionisti del repubblicano. Il report conferma che, indipendentemente dall’intensità che avranno, molte delle politiche repubblicano delineano uno scenario poco ottimista per le economie emergenti. Tuttavia, se tali politiche sfoceranno in inflazione e prezzi delle commodities al rialzo, alcuni paesi emergenti (Brasile, Russia e India) potrebbero trarre enormi benefici nel medio termine.

La debolezza dello yuan

In agosto del 2015 e agli inizi del 2016, l’avvio di un trend ribassista dello yuan ha provocato una serie di scosse telluriche nei mercati. Da allora, la svalutazione della divisa cinese è proseguita, tuttavia, il mercato ha saputo metabolizzarla con una tranquillità crescente. Il team sostiene che lo yuan continuerà a perdere terreno a causa dei deflussi di capitali e il rafforzamento del dollaro.

Banche centrali ancora protagoniste

Durante gli ultimi anni i programmi di stimolo voluti dalle banche centrali di quasi tutte le aree del pianeta hanno condizionato completamente i mercati. Per il 2017, in attesa delle novità che la Fed e la Bce annunceranno a dicembre 2016, gli occhi continueranno a essere puntati su di esse. Con i tassi ancora vicini ai minimi storici nei paesi industrializzati, il team crede che il focus si concentrerà sui costi del credito bancario a breve termine e  non più sul costo di finanziamento da sostenere per emettere titoli di stato a lunga scadenza.

Fatturato e utili delle corporate Usa

La debolezza della crescita a livello globale ha condizionato i fatturati e gli utili delle aziende, posizionandoli al di sotto delle attese. Secondo i curatori del report, il 2017 dovrebbe consentire alle corporate Usa di uscire da questa situazione.

Inflazione

Sul versante inflazione, il team si aspetta che la risalita dei prezzi delle commodities si traduca in un’accelerazione dell’inflazione in tutte le economie industrializzate a partire dal 2017. Dopo anni di deleverage e politiche monetarie accomodanti, l’inflazione tornerà a farsi sentire.

Energy companies, dal default alla rinascita?

La ripresa dei prezzi delle commodities dovrebbe consentire di riprendere fiato anche alle numerose società del settore energetico che erano finite sull’orlo dell’abisso a causa del crollo delle quotazioni.

Yellen alla riscossa

In materia di tassi, il mercato sconta un rialzo del costo del denaro negli Stati Uniti che dovrebbe portare il tasso ufficiale di sconto nel range 0,5%-0,75% a dicembre. Detto questo, la chiave di lettura si sposta alle potenziali decisioni della Fed nel 2017. Il team prevede tre interventi al rialzo da parte della Fed.

A cura di: Rocki Gialanella

Parole chiave:

tassi inflazione materie prime trump yellen
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