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Effetto Trump sull'azionario Usa

15/12/2016

Nel mese di novembre l’industria degli Etp ha raccolto 56 miliardi di dollari, il miglior mese da due anni a questa parte, con una forte accelerazione dei flussi nei giorni immediatamente successivi alla sorprendente vittoria di Donald Trump nelle elezioni presidenziali americane.

Gli afflussi registrati nella settimana delle elezioni infatti hanno rappresentato oltre i tre quarti della raccolta complessiva di tutto il mese, e sono stati capeggiati dagli investimenti nel comparto azionario statunitense, mentre diversi indici americani raggiungevano nuovi massimi. Secondo i dati contenuti nel report “Etp Landscape” redatto da BlackRock la raccolta da inizio anno si è attestata a 321,2 miliardi dollari, superando il record di raccolta stabilito nei primi undici mesi del 2015.

I prodotti sull’azionario americano a grande capitalizzazione hanno generato flussi pari a 19,8 miliardi di dollari, seguiti dalle small cap statunitensi che hanno raccolto 10,5 miliardi. Anche i settori ciclici hanno performato bene, con i finanziari che hanno registrato flussi per 8,3 miliardi di dollari seguiti dagli industriali con 4,9 miliardi.

Gli exchange-traded product sulle small cap Usa hanno visto i maggiori afflussi mensili di sempre, con una raccolta che da inizio anno ha raggiunto i 18,3 miliardi di dollari. La popolarità di questa asset class va attribuita in larga parte alle speculazioni degli investitori riguardo alle politiche proposte dal futuro presidente Trump.

In particolare, l’ipotesi di un taglio delle imposte per le aziende potrebbe favorire le azioni delle small cap che tendenzialmente sono soggette a una tassazione più elevata rispetto alle grandi multinazionali. In secondo luogo, il fatto che le imprese locali più piccole generino pochi utili all’estero potrebbe essere un grande vantaggio se la retorica anti-commerciale di Trump si traducesse in politiche atte a stimolare un aumento dei consumi a livello domestico. Infine, le società finanziarie e le compagnie petrolifere, che rappresentano una quota importante negli indici delle small cap, sono quelle che potrebbero beneficiare maggiormente di una regolamentazione meno rigorosa.

Nel comparto del reddito fisso, i fondi sulle obbligazioni governative Usa indicizzate all’inflazione (i TIPS) hanno registrato un nuovo record di raccolta con 2,4 miliardi di dollari di afflussi netti, anticipando le pressioni inflazionistiche in corso. Di converso i Treasury tradizionali hanno registrato deflussi per 2 miliardi di dollari, penalizzati dal possibile rialzo dei tassi da parte della Fed prima di fine anno. Complessivamente comunque la raccolta del reddito fisso a livello globale ha continuato a mantenere un ritmo di crescita record, con flussi che da inizio anno si sono attestati a 108,6 miliardi di dollari.

Il bilancio del mese è negativo per gli Etp sul debito e sull’azionario dei mercati emergenti, che hanno registrato deflussi rispettivamente di 3,4 e 3,2 miliardi di dollari, penalizzati dal rafforzamento del dollaro americano avvenuto dopo le elezioni. Tuttavia i disinvestimenti hanno rallentato la corsa nel corso del mese, e tra i fondi azionari per singolo paese Messico e Russia, con una raccolta di 0,5 il primo e 0,3 miliardi di dollari il secondo, hanno visto i maggiori afflussi dell’anno.

Anche le commodity hanno chiuso il mese in rosso, con forti deflussi in particolare dai fondi legati all’oro, che hanno visto disinvestimenti per 4,5 miliardi di dollari sulla scorta delle aspettative di rialzo dei tassi e di un miglioramento delle prospettive di crescita a livello globale.

A cura di: Paola Sacerdote

Parole chiave:

etp azionario usa
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