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Migliorano le aspettative di crescita nel 2017

12/01/2017

La crescita economica globale è rimasta debole nel corso del 2016, per ragioni che sono state diverse a seconda delle diverse regioni del mondo. Ci sono state sicuramente alcune tematiche che a livello generale hanno condizionato in maniera importante il ciclo economico, tra le quali si possono individuare aggiustamenti strutturali in diversi paesi, come l’adozione di correttivi per ridurre gli eccessi di capacità produttiva, importanti eventi geopolitici (quali la Brexit, il colpo di stato in Turchia, la guerra civile in Siria), così come l'incertezza legata all'esito delle elezioni presidenziali americane e ai possibili cambiamenti nelle politiche degli Stati Uniti e di altre importanti economie mondiali. Nel terzo trimestre del 2016 la crescita globale si è attestata al 2,6% anno su anno, e complessivamente dovrebbe segnare un +2,5%, in linea con le previsioni di consensus raccolte da FocusEconomics.

Otto anni dopo la fase acuta della crisi finanziaria, i paesi sviluppati stanno ancora utilizzando in maniera massiccia il sostegno delle banche centrali, che con le loro politiche monetarie ultra espansive tentano di stimolare i consumi privati e gli investimenti. Di conseguenza, i tassi di interesse nel mondo sviluppato sono ai minimi storici, mentre diversi paesi stanno attuando politiche mai sperimentate prima nella speranza di risvegliare la domanda domestica. Anche se è evidente che questo tipo di intervento al momento sta sostenendo la crescita economica - causando però distorsioni in diversi mercati - è ancora difficile immaginare in quale modo queste economie riusciranno a fare a meno di tale importante supporto negli anni a venire. Negli Stati Uniti invece acquista sempre maggiore forza uno scenario di tassi di interesse in rialzo: nel suo ultimo meeting del 2016 la Fed ha aumentato i tassi, e sono aumentate le stime sul numero di interventi al rialzo nel 2017.

Tra le nazioni più ricche al mondo gli Usa sono indubbiamente nella posizione migliore, anche se con una crescita che nel 2016 si è attestata intorno all’1,5%, un dato non certo entusiasmante. Il neo-eletto presidente Donald Trump ha annunciato un piano di stimoli fiscali su larga scala, facendo al contempo marcia indietro su politiche potenzialmente destabilizzanti in materia di commercio e immigrazione. In Europa, nonostante l’economia abbia dato prova di una certa resilienza, sulle prospettive future continuano a pesare diversi rischi politici, l’aumento di una retorica anti-europeista in varie regioni, e la gestione politica della Brexit. Queste problematiche hanno al momento il sopravvento su temi come il futuro della Grecia, la crisi legata all’immigrazione e le difficoltà del settore bancario europeo, che al momento rimangono relegati in secondo piano.. Quanto al Giappone, Il destino del Sol Levante è quello che l’Europa sta cercando in tutti i modi di evitare: la crescita del Pil è stata anemica, intorno allo 0,5%.L’economia continua ad essere penalizzata da una contrazione della forza lavoro, un progressivo invecchiamento della popolazione e controlli molto stretti sull’immigrazione.

Guardando al futuro, nel 2017 dovremmo assistere ad un rafforzamento della crescita a livello globale, anche se l'incertezza legata a importanti questioni geopolitiche, gli appuntamenti elettorali in diversi paesi europei, i negoziati sulla Brexit, l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, così come la possibilità di un altro crollo del mercato cinese come quello a cui abbiamo assistito a inizio 2016, rappresentano dei rischi per questo scenario.

Dopo un modesto +2,5% nel 2016, gli analisti interpellati da FocusEconomics prevedono che la crescita economica globale segnerà un +2,9% nel 2017 e nei successivi due anni. Il miglioramento previsto si basa essenzialmente sull’assunzione che l’economia globale verrà sostenuta dalla continuazione della ripresa nel mondo sviluppato - supportata da politiche monetarie ancora accomodanti in alcuni paesi e da stimoli fiscali in altri - e da un’attività economica più robusta nella maggior parte dei mercati emergenti.

A cura di: Paola Sacerdote

Parole chiave:

crescita Usa Europa consensus
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