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Ambiente: le scelte green degli italiani con un occhio ai costi

La maggioranza degli italiani ritiene che avere comportamenti più rispettosi dell’ambiente costi caro, ma ci sono tanti modi per perseguire la sostenibilità: dalla condivisione alla riparazione di un prodotto, dal mercato di seconda mano alla valutazione se un prodotto sia energivoro o meno.

25/10/2022
salvadanaio verde su calcolatrice
Ricerca sui comportamenti sostenibili degli italiani

Gli italiani, famosi per essere parsimoniosi e attenti nel gestire la propria vita, in questo periodo sono anche molto sensibili alle condizioni dell’ambiente. Non è solo opportunismo, di riflesso al difficile momento attraversato dal pianeta, tra crisi delle supply chain e carenza di prodotto, o l’inflazione elevata che li spinge a tagliare le spese superflue e ridurre gli sprechi. Mostrano, infatti, un interesse crescente verso un percorso che sia più sostenibile, ovvero che il loro comportamento abbia un impatto limitato sull’ambiente e che non sia energivoro. Ecco, allora, il loro interesse nel dare una seconda vita agli indumenti, nel preferire la riparazione e il mercato di seconda mano rispetto ad acquistare nuovi beni, per arrivare alla scelta di condividere prodotti e servizi che non servono quotidianamente.

Sempre più richieste d’informazione sui bonus green

Altroconsumo ha condotto un’indagine (nell’ambito del progetto RESSS - Rendiamo semplici le scelte più sostenibili - finanziato dal MiSE) sul grado di sostenibilità nella quotidianità degli italiani, finalizzato ad accompagnare il Paese nella transizione verso un’economia circolare. L’obiettivo è rendere sempre più facile compiere azioni ecologiche e rispettose dell’ambiente, informando anche sulle possibilità offerte da bonus e incentivi messi a disposizione dal Governo. A questo proposito, dallo scorso maggio, presso l’associazione sono pervenute oltre 5814 richieste di contatto da parte di consumatori interessati ad avere informazioni su bonus, ecobonus e incentivi. Perciò l’interesse delle famiglie italiane verso un mondo più green è grande e la ricerca (i cui risultati saranno presentati il prossimo 24 novembre) cerca si fornire risposte sullo stato di fatto.

Un italiano su due pensa che la sostenibilità sia cara

La metà dei cittadini ritiene che fare scelte green sia un lusso per pochi, ma non è così perché ciascuno può infatti adottare la via sostenibile, risparmiando, nel proprio piccolo. Dalla ricerca emerge che le donne sono più sensibili all’ambiente e che i fattori che influenzano le abitudini green si differenziano in base alla categoria di prodotto. Ad esempio, prima di acquistare un importante elettrodomestico l’82% degli intervistati valuta il consumo di energia come criterio sostenibile, quando invece si tratta di scegliere un prodotto hi-tech o un abbigliamento, rispettivamente il 53% e il 64% dei rispondenti è condizionato dalle promozioni del momento, mentre i mobili sono soprattutto scelti per il loro design (63%). In sostanza, una persona su due considera il prezzo degli articoli più sostenibili troppo elevato.

La barriera culturale è un freno non indifferente

A frenare la domanda non è solo l’erronea sensazione che il prodotto green sia più caro. Per molti italiani, infatti, c’è ancora una barriera culturale, per cui parole come condivisione, riparato o ricondizionato suonano stonate, e questo pregiudizio porta a stare alla larga da un’ampia offerta di prodotti e servizi che c’è sul mercato da tempo. La modalità alternativa all’acquisto più diffusa è il prestito, al contrario del noleggio, ancora poco diffuso: solo il 24% afferma di aver noleggiato un articolo almeno una volta al posto di comprarlo. Il 16% ha fatto ricorso, almeno una volta, al noleggio di un veicolo per trasportare un mobile o un grande elettrodomestico. Una percentuale minore (3%), dichiara di aver noleggiato altre categorie di prodotti, come abiti, accessori, attrezzi e utensili. Più diffuso l’utilizzo dell’usato.

Il successo del mercato di seconda mano

A proposito del mercato di seconda mano, ben il 70% afferma di aver venduto o acquistato almeno un prodotto usato tra quelli considerati nell’indagine (grandi elettrodomestici, hi-tech, mobili e abbigliamento). Più nel dettaglio, la percentuale di coloro che hanno acquistato è attorno al 56%. Sono soprattutto l’abbigliamento e il mobilio, a registrare le percentuali più elevate, rispettivamente il 38% e il 31%, acquisti fatti perlopiù nei mercatini dell’usato. I canali di acquisto di seconda mano dipendono in parte dalla categoria di prodotto: ad esempio, oltre un terzo di coloro con esperienza di acquisti di seconda mano compra articoli hi-tech su siti e app specializzati in vendite di seconda mano, mentre il 30% si serve di distributori di prodotti ricondizionati, ma in tanti si rivolgono anche ad amici e parenti.

La riparazione, alternativa all’acquisto del nuovo

Altro modo per risparmiare e allungare la vita di un prodotto è la riparazione. La maggior parte risulta informata su questo: il 70% sa che le istruzioni per manutenzione e riparazione devono essere a disposizione, il 60% sa di avere diritto di poter acquistare eventuali pezzi di ricambio. Nonostante ciò, quasi la metà ammette di non essere al corrente dei propri diritti a riguardo. Sulla garanzia di conformità c’è ancora confusione: il 46% pensa infatti che garantisca la durata minima di vita dei prodotti oltre a tutelare in caso di acquisto di prodotti difettosi o che non rispondono all’uso dichiarato. È necessario quindi un cambio delle abitudini nel quotidiano, anche solo agendo su piccole cose come: smettere di bere l’acqua minerale in bottiglia che, oltre ad offrire un risparmio economico di almeno 150 euro/anno, riduce l’impatto ambientale. Inoltre, possedere un’auto tutto l’anno conviene solo se davvero la si utilizza spesso.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

ambiente green italiani costi
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