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Export: l’Italia cresce sui mercati esteri, +2,1% nel semestre
La Germania si conferma primo partner, che ha importato prodotti per 38 miliardi di euro, il 2,6 per cento in più. Bene anche l’interscambio con Spagna e Usa. Si rafforzano mercati ad alto potenziale come Emirati Arabi Uniti, Marocco e Brasile, insieme a rialzi importanti in Norvegia e Svizzera.

L’export italiano rafforza la posizione nonostante il difficile contesto internazionale attuale. Il suo andamento positivo, secondo quanto emerge dal report di Promos Italia - l’agenzia nazionale del sistema camerale - è favorito dall’effetto traino esercitato dai mercati tradizionali e - ancora più interessante - da nuovi sbocchi che sono in fase di consolidamento. Da un lato, ci sono partner storici, come ad esempio Germania, Spagna e Stati Uniti che continuano a garantire volumi importanti e una base solida per il Made in Italy. Dall’altro lato, stanno emergendo destinazioni meno consuete ma ad alto potenziale, come - tra gli altri - Emirati Arabi Uniti, Marocco e Brasile, che negli ultimi mesi hanno registrato tassi di crescita a doppia cifra.
Export italiano a 323 miliardi, +2,1% nel semestre
Le esportazioni del Belpaese si confermano dunque il motore della nostra economia. In dettaglio, nei primi sei mesi di quest’anno le imprese italiane hanno venduto all’estero merci per 323 miliardi di euro, pari a una crescita del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2024. Nello stesso periodo, anche le importazioni hanno segnato un rialzo del 4,6%, per un totale di circa 300 miliardi. Nel complesso, il commercio internazionale del nostro Paese ha toccato quota 622 miliardi, con un aumento medio del 3,3%. Sono numeri che - come sottolinea un’analisi di Promos Italia sui dati Istat Coeweb - confermano la tenuta del Made in Italy anche in un contesto globale non semplice, segnato da un quadro macro globale a tinte fosche, dai conflitti in corso e dai problemi commerciali.
Lombardia regina dell’export, ma la Toscana corre più veloce
Non sorprende che la Lombardia (che esporta di più in termini assoluti nel manifatturiero) resti la locomotiva dell’export italiano: nei primi sei mesi ha mosso merci per complessivi 176 miliardi, con 85 miliardi di export (+2,8%). Subito dietro si piazzano Veneto (73 miliardi di interscambio, 40 di export) ed Emilia-Romagna (68 miliardi, 42 di export). Tuttavia, la migliore performance è della Toscana, che ha stupito mettendo a segno una crescita record: +18,6% negli scambi complessivi (62 miliardi) e +12% nell’export, salito a 35 miliardi. Nel dettaglio, il Veneto è leader nella meccanica strumentale, nei mobili, nei preziosi e nel tessile. La Toscana e l’Emilia-Romagna vantano principalmente una radicata presenza nell’agroalimentare.
Commercio internazionale: Milano resta prima, Firenze conquista la ribalta
Per quanto riguarda le singole province, Milano è ancora in testa con 74 miliardi di euro di scambi, di cui 30 miliardi di export (+3,7%). Ma il vero exploit - ancora una volta - è quello di Firenze, che con 29 miliardi di euro di interscambio e ben 16 miliardi di export cresce addirittura del 39%, scalando la classifica nazionale. Brillante anche la tendenza registrata a Torino (27 miliardi di scambi, 13 di export) e a Roma, che con 21 miliardi di euro di scambi segna un export in crescita del 22%. A trainare il commercio estero del nostro Paese - secondo l’analisi di Promos Italia - ci sono anche realtà industriali solide come Verona, Bergamo, Brescia, Vicenza, Bologna, Napoli e Monza, tutte con un interscambio superiore ai 15 miliardi di euro.
Germania partner storico, Emirati e Marocco nuove frontiere
Sul fronte mercati, la Germania si conferma primo partner con 38 miliardi di export (+2,6%), seguita da Spagna (20 miliardi, +12%) e Usa (36 miliardi, +8%). Ma le prospettive più interessanti sono i nuovi sbocchi: in sei mesi l’Italia ha esportato quasi 5 miliardi negli Emirati Arabi Uniti (+18%), 1,5 miliardi in Marocco (+7%) e 3 miliardi in Brasile (+6%). In forte aumento anche l’export verso Norvegia (+17%) e Svizzera (+13%). Giovanni Da Pozzo, presidente di Promos, sottolinea che per il sistema produttivo italiano l’export resta una leva strategica, che acquisisce maggiore valore viste le difficoltà internazionali. Le nostre imprese, soprattutto le piccole e medie, dimostrano - aggiunge - una straordinaria capacità di innovazione e adattamento.