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Misery Index: in ottobre diminuisce il disagio sociale

Il Misery Index di Confcommercio ha rilevato per il mese di ottobre un miglioramento nella percesione del livello di vita degli italiani, scaturito soprattutto dai segnali positivi arrivati dal mercato del lavoro e dalla contestuale stabilizzazione registrata dall’inflazione di fondo.

10/12/2019
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Misery Index di ottobre

La percezione del livello di vita degli italiani è migliorata leggermente nel mese di ottobre, grazie soprattutto ai segnali positivi arrivati dal mercato del lavoro e alla contestuale stabilizzazione registrata dall’inflazione di fondo. In pratica hanno valutato con maggiore affidabilità il flusso di reddito ricevuto e, di riflesso, una conseguente loro maggiore capacità di spesa. È quanto ci dice l’indice Mic (Misery Index Confcommercio), indicatore che fornisce una valutazione macroeconomica del disagio sociale, che, in ottobre, si è attestato su un valore stimato di 17,6 punti, in diminuzione rispetto al dato di settembre (17,8 punti).

 Spunto da componente disoccupazione e stabilità inflazione

Il miglioramento, secondo l’analisi di Confcommercio, è stato determinato dalla componente relativa alla disoccupazione in presenza di una stabilità dell’inflazione per i beni ed i servizi ad alta frequenza d’acquisto. L’indicatore scaturisce infatti dal calcolo di due componenti: il tasso di disoccupazione esteso e la variazione dei prezzi dei beni e dei servizi acquistati più spesso dai cittadini (fonte Istat): le dinamiche di prezzo di questo paniere influenzano in modo più diretto la percezione dell’inflazione da parte delle famiglie, correlandosi direttamente con le preoccupazioni (disagio) sul potere d’acquisto.

Ma il quadro economico resta un freno

Tuttavia, questo miglioramento dell’indice Mic potrebbe non essere costante, se non addirittura a rischio. La presenza, infatti, di un quadro macroeconomico scarsamente dinamico e i modesti progressi registrati sul versante della disoccupazione determinano, in prospettiva, molte incertezze sulla possibilità di una significativa riduzione dell’area del disagio sociale. Riduzione che peraltro è stata scarsamente percepita dalle famiglie, come segnala il perdurante indebolimento del clima di fiducia.

La fiducia dei consumatori è in calo

A novembre, mese successivo a cui di riferisce il Misery Index, infatti, l’indice che misura la fiducia dei consumatori italiani ha accusato un deciso calo, andando ad aggiornare il livello più basso dal luglio 2017 (a 108,5 punti). La dinamica negativa, stando al rapporto Istat, è stata determinata dal peggioramento di giudizi e attese sulla situazione economica italiana, nonché dall’aumento delle aspettative sulla disoccupazione. Il calo dell’indice di fiducia dei consumatori è la sintesi di andamenti negativi di tutte le sue componenti (il clima economico diminuisce da 127,2 a 116,3, il clima corrente cala da 107,9 a 106,8 e il clima futuro flette da 116,1 a 110,2), ad eccezione di quella personale, dove l’indice aumenta leggermente da 105,4 a 105,8. 

I dettagli su disoccupazione e andamento prezzi

Tornando ai dettagli dell’indice Mic, a ottobre il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 9,7%, in diminuzione di due decimi di punto rispetto a settembre. Includendo una parte dei sottoccupati (persone che lavorano part time, ma che vorrebbero lavorare un numero maggiore di ore) tra i disoccupati, fermo restando il complesso delle persone presenti sul mercato del lavoro, la situazione appare meno favorevole, con un tasso di disoccupazione pari all’11,5%. All’interno dei disoccupati la componente relativa ai sottoccupati è rimasta stabile in termini congiunturali e un moderato aumento rispetto a un anno fa.

A ottobre, in linea con quanto rilevato per quasi tutto il 2019, le ore autorizzate di Cig hanno registrato su base tendenziale un nuovo aumento: +35,3%. Nel complesso dei dieci mesi si rileva un incremento del 18,3% rispetto allo stesso periodo del 2018. In presenza di una percentuale di utilizzo delle ore richieste lievemente inferiore rispetto allo scorso anno, le ore di Cig effettivamente utilizzate destagionalizzate e ricondotte a Ula hanno evidenziato, sia in termini congiunturali sia su base annua, un aumento decisamente più contenuto. Dal lato degli scoraggiati a fronte di un’invarianza in termini congiunturali, nel confronto con lo stesso mese del 2018 c’è una diminuzione. Il combinarsi di queste dinamiche ha portato a un calo del tasso di disoccupazione esteso di un decimo di punto su base mensile, e di un punto nel confronto annuo. Nello stesso mese i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto sono aumentati dello 0,4% su base annua, valore analogo a quanto rilevato a settembre.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

confcommercio inflazione occupazione lavoro
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