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Misery Index: settembre migliore ma dubbi su prospettive

In settembre, stando alle rilevazioni di Confcommercio, l’indice che misura il disagio sociale in Italia è migliorato a 19,5 punti, di 1,4 punti rispetto al mese precedente. Le prospettive sono però per un suo rapido deterioramento a causa dei nuovi contagi da coronavirus.

10/11/2020

Il disagio sociale ha continuato a scendere anche in settembre, ancora sull’onda del recupero registrato dalle attività economiche dopo il lockdown e del clima più sereno che ha caratterizzato gli italiani durante il periodo estivo. Infatti, il relativo indice Misery Index di Confcommercio (Mic) nel mese di riferimento si è attestato su un valore stimato di 19,5, in ridimensionamento di 1,4 punti rispetto ad agosto. Si tratta del quarto miglioramento mensile consecutivo dell’indicatore dal picco di maggio, quando il Paese è venuto fuori dall’emergenza sanitaria. Il trend positivo rischia di interrompersi a causa della nuova fiammata dei contagi.

L’incognita dei nuovi contagi

Infatti, secondo la stessa Confcommercio, il graduale ritorno a una situazione meno emergenziale (che ha favorito il miglioramento della percezione del disagio sociale) rischia di interrompersi già in ottobre. L’emergere della seconda ondata pandemica, con i conseguenti provvedimenti restrittivi, si inserisce infatti in un contesto caratterizzato dal mancato recupero delle perdite reddituali e occupazionali scaturite dal lockdown di marzo e aprile. Soprattutto l’indice dell’associazione è puntato verso il comparto dei servizi, in particolare di quelli del settore turistico e, in generale, verso quelli legati alla fruizione del tempo libero.

Confcommercio, molte attività e posti di lavoro a rischio

L’innescarsi di nuove interruzioni di attività su un tessuto economico particolarmente fragile come quello attuale potrebbe, secondo l’analisi, dare origine a situazioni ancora più negative di quelle determinatasi in primavera – quando abbiamo visto l’indice MIC schizzare in rapida sequenza ai 30,7 punti di maggio dai 16,7 punti segnati in febbraio, quando ancora la gravità del virus non era stata del tutto compresa. Senza un risultato positivo delle nuove misure di contenimento decise dal Governo diventa quindi più concreto il pericolo – stima Confcommercio - per molte attività e posti di lavoro, di non sopravvivere.

Il tasso di disoccupazione scende al 9,6%

Il Mic si basa su due componenti: l’inflazione e il mercato del lavoro. A settembre il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 9,6%, in diminuzione di un decimo di punto su agosto, attestandosi sui minimi da tre mesi. Il dato riflette la stabilità dei livelli occupazionali associata a un modesto calo del numero di persone in cerca di lavoro (-22mila in termini congiunturali). Tuttavia i moderati miglioramenti ‘estivi’ non hanno permesso il recupero dei livelli occupazionali d’inizio anno: la situazione rimane difficile sia per il lavoro autonomo sia per il lavoro a tempo determinato (al cui interno ci sono molti ‘stagionali’).

Inflazione mensile negativa per il terzo mese consecutivo

Includendo parte dei sottoccupati tra i disoccupati, il tasso di disoccupazione risulta più elevato di 1,2 punti (10,8%). Per quanto concerne gli scoraggiati, nel mese si rileva una stabilità su base mensile. A settembre sono state autorizzate oltre 150 milioni di ore di CIG, a cui se ne sommano altre 104 milioni per assegni erogati da fondi di solidarietà. Del totale, il 94% aveva causale Covid-19, in linea con i mesi precedenti. A settembre i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto sono diminuiti dello 0,1% annuo, permanendo la variazione congiunturale in territorio negativo per il terzo mese consecutivo.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

inflazione disoccupazione confcommercio
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