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Risparmio: brillante chiusura di anno per la raccolta

Nonostante in dicembre la raccolta netta dell’industria del risparmio gestito sia stata positiva per 11,16 miliardi di euro, il patrimonio complessivo è diminuito a 2.215 miliardi a causa dell’andamento negativo dei mercati finanziari, quantificato in meno 2,5 per cento.

01/02/2023
Salvadanaio a forma di maialino
Mappa di dicembre dell'industria del risparmio gestito

L’industria del risparmio gestito chiude il 2022 con un brillante spunto di orgoglio, in risposta all’andamento sottotono che ha contrassegnato i mesi precedenti. Il propellente che ha permesso lo sprint, stando alla mappa mensile ‘disegnata’ da Assogestioni, è arrivato soprattutto dai mandati istituzionali e dai fondi aperti. Nel dettaglio, a dicembre la raccolta netta delle gestioni collettive è stata pari a 1,58 miliardi di euro (870 milioni in novembre), mentre quella delle gestioni di portafoglio è ammontata a 9,57 miliardi (contro deflussi netti per 602 milioni nel mese precedente). Il dato complessivo del mese è pari a +11,16 miliardi (contro gli appena 268 milioni di novembre), che portano a +19,76 miliardi le sottoscrizioni nette registrate nell’intero anno.

Il peso dei mercati riduce il patrimonio a 2.215 miliardi

A dicembre le masse ammontavano a 2.215,6 miliardi, in calo dai 2.260,6 miliardi di novembre a causa dell’avverso andamento dei mercati e della loro volatilità. Fattori che, secondo l’Ufficio Studi di Assogestioni, hanno avuto un impatto pari a -2,5%. La performance di dicembre, ha affermato Alessandro Rota, direttore Ufficio Studi dell’Associazione, è stata determinata quasi totalmente dai mandati istituzionali, i cui flussi seguono dinamiche su cui l’andamento dei mercati influisce in misura minore rispetto al retail. In attesa della lettura trimestrale definitiva, ha precisato, il segnale incoraggiante arriva dai fondi aperti, con gli azionari che continuano a catalizzare l’interesse, consolidando un trend orientato al lungo periodo.

L’effetto locomotiva dei fondi aperti

Poco mossi gli equilibri nei portafogli, con la quota delle gestioni collettive che si consolida al 52,4% (dal 52,2%) con un patrimonio di 1.160 miliardi, mentre la percentuale delle gestioni di portafoglio si assesta al 47,6%, a 1.055 miliardi. I numeri confermano la resilienza dei fondi aperti, che a dicembre segnano flussi per 1,14 miliardi (231 milioni a novembre) e, in particolare, quella dei prodotti azionari, che hanno chiuso il mese con +1,39 miliardi (seppure in calo dai +1,64 miliardi di novembre). Per i fondi chiusi invece la raccolta è stata di 444 milioni. Nelle gestioni di portafoglio, i mandati istituzionali segnano una raccolta netta di 8,7 miliardi (-1,59 miliardi nel mese precedente), mentre quella retail si è fermata a 872 milioni.

In positivo fondi obbligazionari e monetari

Tra i fondi di lungo termine, oltre alla costante vivacità dell’azionario, spiccano il ritorno su un terreno positivo dei fondi obbligazionari (+375 milioni dopo -379 milioni a novembre) e il deciso sprint dei fondi monetari (+402 milioni dopo gli appena 2 milioni di novembre). Ancora bersagliati dalle uscite invece i bilanciati (-342 milioni dopo -379 milioni) e i flessibili (rispettivamente -669 milioni e -811 milioni). A dicembre, infine, i fondi di diritto italiano chiudono con afflussi netti per 442 milioni (+507 milioni a novembre), che permettono di chiude il bilancio dell’anno leggermente in positivo (+66 milioni), mentre i fondi esteri archiviano il mese con sottoscrizioni per 699 milioni (dopo -276 milioni) per un totale da gennaio di +9,3 miliardi.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

assogestioni raccolta netta risparmio gestito
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