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Risparmio gestito: nel 2020 più forte della pandemia

Gli investitori italiani nel 2020 hanno puntato molto sul risparmio gestito, in particolare sui fondi azionari. Nonostante gli effetti della pandemia, la raccolta netta è stata pari a 8 miliardi di euro, mentre le masse gestite hanno aggiornato il loro record a 2.392 miliardi.

05/02/2021
Due mani proteggono alcune monete impilate
Risparmio gestito: nel 2020 più forte della pandemia

L’industria del risparmio gestito ha archiviato il 2020 con un bilancio nettamente positivo, nonostante il Covid-19 abbia spinto a più riprese gli investitori alla prudenza e la crisi economica che ne è seguita abbia condizionato non poco l’andamento dei mercati finanziari. Il settore, sulla base dei dati preliminari resi noti da Assogestioni, chiude infatti l’anno con una raccolta netta che ammonta a circa 8 miliardi di euro (7,8 miliardi per la precisione). A determinare il saldo sono le gestioni collettive, su cui si sono indirizzati oltre 25 miliardi di sottoscrizioni, 19 miliardi dei quali investiti nei fondi aperti. La performance registrata dalle gestioni collettive è la migliore dal 2017.

Masse gestite toccano nuovo record

Il patrimonio gestito dall’industria si è mantenuto sui massimi storici, chiudendo l’anno a 2.392 miliardi di euro, 85 miliardi in più rispetto alla fine del 2019. Le masse sono quasi equamente ripartite tra le gestioni di portafoglio (1.208 miliardi) e le gestioni collettive (1.184 mld). Dall’analisi delle macro-categorie emerge che nel 2020 le famiglie italiane hanno indirizzato i propri risparmi verso i prodotti azionari (+15,2 mld), i bilanciati (+8,5 mld), gli obbligazionari (+8,2 mld) e i monetari (+5,3 mld). Unico segno negativo è stato scritto dai fondi di diritto italiano (-5,6 miliardi), mentre i fondi di diritto estero hanno messo a segno una crescita di 24,5 miliardi.

Operazione tecnica del Gruppo Generali

Il saldo dell’intero anno è stato tuttavia ‘limato’ da una frenata di carattere tecnico subita in dicembre: sebbene le gestioni collettive abbiano raccolto 5 miliardi, il sistema ha registrato una flessione per 15,4 miliardi a seguito di un’operazione tecnica straordinaria del Gruppo Generali che ha influito sul dato mensile dei mandati istituzionali (-21,1 mld). L’operazione, finalizzata alla semplificazione amministrativa del servizio di gestione del portafoglio di un cliente Istituzionale, ha portato all’esclusione dal perimetro analizzato da Assogestioni di quote di fondi riservati, istituiti da terzi, che in precedenza erano inclusi all’interno di mandati assicurativi gestiti da Generali Insurance Asset Management SpA Sgr (GIAM). Quest’ultimo, in particolare, rimane gestore delegato di una parte significativa di tali fondi.

I fondi azionari fanno da locomotiva

A dicembre la preferenza degli italiani è andata alle gestioni di portafoglio (50,5%) rispetto alle gestioni collettive (49,5%), Nella prima categoria spicca la netta accelerazione della raccolta netta sia per fondi aperti, a 2,83 miliardi (1,47 mld a novembre), sia dei fondi chiusi (a 2,17 miliardi da 683 milioni). Nelle gestioni di portafoglio la componente retail ha registrato afflussi per 679 milioni dopo i 555 milioni incassati in novembre. Nel mese, nonostante la seconda ondata della pandemia ne abbia contenuto il flusso, l’attenzione degli investitori è rimasta concentrata sugli azionari: segmento che ha segnato una raccolta netta di 3,38 miliardi, in accelerazione dai 3,03 mld di novembre.

Bilancio rosso per i flessibili

A spingere gli investitori verso la Borsa, secondo gli analisti, sono i persistenti bassi rendimenti dei bond. Infatti, i fondi obbligazionari hanno registrato in dicembre una raccolta netta di soli 1,59 miliardi, contro i 2,99 miliardi di novembre. Più che raddoppiata la performance mensile dei bilanciati (+747 milioni rispetto ai 279 milioni del mese precedente), mentre è proseguita la corrente di deflussi che ha colpito per tutto il 2020 la categoria dei flessibili: -897 milioni a dicembre dopo i -1,34 miliardi di novembre, per un bilancio negativo per l’intero anno, salito quindi a -18,09 miliardi. Segno meno anche per i monetari (-2,03 miliardi dopo -3,5 miliardi di novembre), che comunque archiviano l’anno con una raccolta netta positiva di 5,26 mld.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

assogestioni fondi fondi bilanciati
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