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Utili e sollievo politico, il mix che traina il Vecchio Continente

01/06/2017

Dopo cinque anni consecutivi di costanti revisioni al ribasso degli utili, che hanno portato a una mancanza di crescita degli stessi, le revisioni degli utili hanno infine registrato un trend di crescita.

Il mercato azionario europeo ex-UK di recente ha sovraperformato altre aree geografiche, grazie in gran parte alle valutazioni strutturalmente basse. Ciò è particolarmente vero rispetto a un mercato come quello degli Stati Uniti, dove l’azionario appare piuttosto costoso. Alla luce dell’incremento sincronizzato della crescita globale al quale abbiamo assistito a partire dalla scorsa estate, c’è ancora un notevole interesse per gli asset più rischiosi, come i titoli azionari.

Una spiegazione sul perché le valutazioni dei titoli azionari europei siano più basse è attribuibile alla tenue crescita degli utili del passato. Tuttavia, negli ultimi trimestri, gli utili societari in Europa hanno ripreso slancio e l’outlook su una crescita ulteriore degli stessi è positivo. I dati anticipatori, come gli indici PMI, continuano a risultare solidi e ciò dovrebbe sostenere le società più cicliche in Europa. Il recente incremento dell’attività di M&A rappresenta un ulteriore elemento di supporto.

I mercati azionari europei sono guidati da un mix di sollievo politico a seguito dell’elezione di Emmanuel Macron come nuovo Presidente francese, dai dati economici migliorati, da una forte crescita degli utili, così come dalle revisioni degli utili. Innescato da questi trend favorevoli, l’azionario europeo ha assistito ai flussi più consistenti dalla fine del 2015. Le aspettative sulla crescita degli utili per l’MSCI Europe di quasi il 20% nel 2017 si comparano favorevolmente con il resto del mondo, specialmente nei confronti del mercato azionario USA.

La storicamente forte correlazione dell’EPS con indicatori anticipatori come gli indici PMI, implica che la previsione a breve termine per gli utili europei continuerà ad essere favorevole. Comunque, il momentum del mercato europeo è particolarmente sostenuto nei settori ciclici come Materials, Energy, Discretionary e Financials, il che implica oggi un recupero molto robusto dell’economia europea con ripercussioni positive sui prezzi delle materie prime, sulla domanda di credito e sulla crescita dell’inflazione. Resta da vedere se l’ottimismo diffuso sarà pienamente ricambiato entro fine anno.

La recente sovraperformance dei mercati azionari europei sta andando in qualche modo a chiudere il gap che esiste, a livello di valutazioni, con gli altri mercati sviluppati, ma c’è ancora molta strada da fare. L’aspetto più interessante per gli investitori è il modo in cui la profittabilità delle società europee sta iniziando a migliorare, dopo diversi anni deludenti di utili deboli o in calo.

Quest’anno, gli utili societari dovrebbero crescere di più del 10%, con la maggioranza di settori e Paesi che contribuiranno a questa performance. Questo progresso riflette il graduale miglioramento dell’economia europea, la continua crescita economica al di fuori dei confini dell’Europa, la parziale ripresa dei prezzi delle commodity e le iniziative di molte aziende.

Oltre che dal continuo miglioramento dell’attività economica europea, gli investitori sono stati rincuorati anche da alcuni aspetti rassicuranti sul fronte delle incertezze politiche. I dubbi sul percorso dei negoziati sulla Brexit tra Regno Unito e Unione Europea permarranno per un diverso tempo, ma gli ultimi sviluppi in Olanda e Francia sono stati più favorevoli per un miglioramento del sentiment di mercato di quanto non fosse invece temuto a inizio anno.

La natura del mercato europeo fa sì che gli investitori debbano sempre aspettarsi dei periodi di preoccupazione per il ciclo politico, ed è possibile che gli sviluppi parlamentari in Italia possano rivelarsi il prossimo fattore scatenante per le paure degli investitori. Per ora, però, gli investitori sono più focalizzati sui cambiamenti positivi altrove.

A cura di: Rocki Gialanella

Parole chiave:

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