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Assogestioni: rallenta la raccolta netta a febbraio

La raccolta netta dell’industria del risparmio a febbraio è stata positiva per 2,1 miliardi. Gli asset investiti nelle gestioni collettive hanno raggiunto il loro massimo storico, 1.211 miliardi, arrivando a rappresentare la quota prevalente delle masse gestite. Lo rende noto Assogestioni.

02/04/2021
monete in fila con mano che ne poggia sopra delle altre
Andamento dell'industria del risparmio gestito

L’industria del risparmio gestito archivia il mese di febbraio in positivo, anche se la raccolta netta ha accusato una marcata frenata rispetto a gennaio. È quanto emerge dalla mappa mensile di Assogestioni, secondo cui la raccolta netta rallenta a +2,1 miliardi di euro, dopo i +12,5 miliardi registrati a gennaio, che comunque portano il consolidato del primo bimestre a complessivi 14,56 miliardi. Il patrimonio complessivo ripiega lievemente, a 2.416 miliardi, rispetto al record di 2.424 miliardi toccato nel primo mese dell'anno. Una correzione che, spiega la nota, riflette l’andamento dei mercati che ha inciso sui mandati istituzionali.

Record e quota prevalente per le gestioni collettive

Sempre a febbraio, gli asset investiti nell’ambito delle gestioni collettive salgono ai nuovi massimi, a 1.211,2 miliardi (da 1.207 miliardi), arrivando a rappresentare la quota prevalente delle masse gestite (salita al 50,1% dal 49,8%). Di riflesso cala il peso delle gestioni di portafoglio, il cui volume scende a 1.205 miliardi (1.216,4 miliardi), al 49,9%. In relazione ai flussi, le gestioni collettive sono rimaste in positivo con +2,2 miliardi, anche se meno brillanti rispetto a gennaio (+5,1 miliardi), spinte dai fondi aperti che segnano +1,9 miliardi (+4,6 miliardi), in particolare, dagli investimenti sui prodotti di lungo termine (+3,4 miliardi). È positiva anche la raccolta netta dei fondi chiusi, che è comunque quasi dimezzata, a +229 milioni (+474 mln).

Segno negativo per le gestioni di portafoglio

I flussi che hanno interessato le gestioni di portafoglio, per contro, hanno accusato un segno meno nel mese di febbraio. La raccolta netta registra infatti deflussi per 89 milioni di euro, che si confrontano con i +7,3 miliardi registrati in gennaio. Dietro questa correzione ci sono in particolare le uscite, per 572 milioni (dopo i +7 miliardi del mese precedente), che hanno colpito i mandati istituzionali. Mentre i retail hanno chiuso il mese con +483 milioni, addirittura sopra i 353 milioni di gennaio.

Sale il peso dei fondi azionari nei portafogli

Ancora una volta, per quanto riguarda l’analisi dei fondi aperti, le preferenze degli investitori sono andate, addirittura con maggiore impulso rispetto al mese precedente, ai fondi azionari: i flussi risultano infatti positivi per +3,7 miliardi, quasi il doppio dei +1,8 miliardi visti in gennaio. Nel bimestre la raccolta dei fondi azionari è positiva per 5,5 miliardi, con un relativo patrimonio gestito che ammonta a 299,74 miliardi (pari al 26,2% delle masse, 25,7% in gennaio). Nel secondo mese dell’anno trova conferma l'appeal dei bilanciati, che chiudono con una raccolta positiva per 1,2 miliardi (+1,5 miliardi a gennaio).

Raccolta in rosso per obbligazionari, flessibili e monetari

Dopo la buona partenza registrata in gennaio (+903 milioni), i fondi obbligazionari archiviano in rosso invece febbraio: -237 milioni. Nello stesso mese risultano ancora massicci i deflussi accusati dai fondi flessibili: -1,25 miliardi dopo -1,4 miliardi del mese precedente. Su un terreno negativo sono finiti anche i fondi monetari, che invertono radicalmente la rotta rispetto a gennaio: -1,5 miliardi dopo +1,76 miliardi. Per quanto riguarda il profilo della denominazione, per i fondi di diritto italiano febbraio si è chiuso con una raccolta negativa (-322 milioni, dopo -818 milioni di gennaio), mentre il bilancio è positivo per i fondi esteri, che registrano +2,3 miliardi dopo +5,5 miliardi.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

assogestioni fondi raccolta
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