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Eurizon: la view d’investimento del mese di ottobre

Le scelte su cosa mettere nel portafoglio, secondo la view di Erizon, non possono prescindere dall’andamento del virus, dall’economia globale e dall’esito delle elezioni Usa. Da non sottovalutare gli effetti di un possibile riconteggio dei voti se l’esito delle urne dovesse essere contestato.

12/10/2020

Eurizon: la view d’investimento del mese di ottobre

L’attenzione degli investitori in queste settimane è focalizzata soprattutto su tre temi: l’andamento della pandemia nel mondo, i dati economici raccolti nel terzo trimestre e le imminenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Nessuno dei tre, secondo gli analisti di Eurizon, sembra avere il potenziale di interrompere il recupero ciclico, ma possono comunque prolungare una fase che per i mercati è di transizione dopo il veloce recupero visto quando sono state allentate le misure di lockdown decise da molti Paesi nei mesi di marzo ed aprile.

I tre temi operativi: virus, economia ed elezioni Usa

Il virus appare in via di stabilizzazione a livello globale e in rallentamento negli USA, anche se sta vivendo una seconda ondata in Europa. Il tasso di mortalità è infatti decisamente più basso rispetto al picco raggiunto nei mesi primaverili, i sistemi sanitari sono meno sotto pressione e le misure di lockdown meno invasive. In attesa del vaccino, però, l’onda lunga del contagio potrebbe frenare e ritardare la ripresa dell’economia. Intanto i dati del terzo trimestre hanno confermato che è in corso una ripresa a ‘V’. Il recupero è destinato a proseguire nel quarto trimestre, ma ci sono almeno tre ragioni per pensare che per i dati macro sarà difficile continuare a battere le attese: il consenso si è aggiustato verso l’alto, Governi e Banche Centrali non sembrano avere in programma ulteriori interventi espansivi, le nuove misure di lockdown, pur selettive, sarebbero un freno.

L’incognita del riconteggio dei voti Trump-Biden

Discorso a parte per le presidenziali negli Stati Uniti, a cui gli esperti di Eurizon riservano due motivi di attenzione. Il più evidente è il risultato del voto. Trump sarà in grado di recuperare sull’attuale favorito Biden o i democratici prenderanno il controllo di tutto, Senato compreso? Il secondo tema riguarda le elezioni stesse e il rischio di un riconteggio molto prolungato in caso di testa a testa nel voto sul Presidente. Entrambi gli aspetti sono motivo di incertezza per gli investitori.

Cosa mettere in portafoglio

Ora, per quanto riguarda il come distribuire i pesi degli investimenti all’interno di un portafoglio, lo scenario di riferimento per il medio termine prevede la prosecuzione del recupero ciclico globale.
Tuttavia i risparmiatori non devono dimenticare i tre elementi di incertezza che ci sono sul breve termine: come procederà la diffusione della pandemia, l'eventuale perdita di accelerazione della congiuntura nel IV trimestre e l’incognita delle elezioni USA. Per questo gli analisti suggeriscono un posizionamento moderatamente pro-ciclico, sovrappesando le obbligazioni a spread, mentre confermano un giudizio neutrale sulle azioni.

Azioni tirate, atteso dollaro più stabile

In particolare, i titoli governativi di Usa e Germania scontano appieno la recessione e presentano un potenziale di protezione dalla volatilità delle attività di rischio molto limitato. Mentre gli spread stanno restringendo (anche se sono superiori ai livelli pre-crisi), le obbligazioni della periferia Eurozona offrono un flusso cedolare positivo interessante, a fronte dei rendimenti dei Bund negativi. Per quanto riguarda le Borse, le valutazioni assolute appaiono tirate, ma rispetto a tassi obbligazionari vicini allo zero, la remunerazione offerta dalle azioni appare interessante in ottica di medio termine. Atteso un dollaro più stabile dopo l’indebolimento che durava da aprile, con la Fed che appare riluttante verso nuove misure espansive e la Bce che ha iniziato a manifestare disagio a fronte di un rafforzamento troppo rapido dell’euro.

Focus dell’high tech Usa

Il report di Eurizon di ottobre dedica un capitolo al settore tecnologico d’Oltreoceano, chiedendosi se sia vera gloria o una bolla, come nel 2000. Certamente il comparto sta attirando attenzione dopo il forte recupero post-Covid e ci si interroga sulla sostenibilità del movimento. Rispetto alla bolla di venti anni fa le TMT (Technology - Media – Telecoms) oggi hanno una maggiore capacità di produrre utili e il loro peso sull’indice e la quota dei loro profitti sono andati di pari passo. In sostanza, osservano gli esperti, la pandemia da coronavirus ha mostrato che la tecnologia vince sempre, anche se stiamo tutti chiusi in casa.

A cura di: Fernando Mancini

Parole chiave:

dollaro elezioni usa eurizon economia
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