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Asia, tra crescita lenta e promesse non mantenute

11/11/2016

L'economia asiatica si sta stabilizzando? La regione dell'Asia-Pacifico riuscirà a mantenere la promessa di diventare il motore della crescita globale?

Queste sono domande alle quali è difficile dare una risposta univoca, considerato il contesto complesso e caratterizzato da luci e ombre.

Nonostante il 2016 sia iniziato in maniera piuttosto turbolenta per l'area asiatica, il quadro si presenta ora più stabile, anche se non si può affermare che ci siano stati grandi miglioramenti.

L'incertezza di inizio anno è derivata principalmente da un contesto di debolezza dello yuan e da una crescita del Pil inferiore al previsto, ma le cose negli ultimi mesi sono cambiate in maniera consistente.

Quando la Cina cresce, cresce la maggior parte della regione dell'Asia-Pacifico, e i dati sul Pil della seconda maggiore economia del mondo, che si sono rivelati migliori delle attese, insieme alla decisione della Federal Reserve di rinviare l'aumento dei tassi di interesse, spiegano in larga parte la traiettoria di crescita stabile dell'Asia nel corso del 2016.

A inizio anno, le preoccupazioni riguardo allo stato di salute dell'economia del Dragone hanno causato forti deflussi di capitali dal gigante asiatico, che hanno messo ulteriormente sotto pressione lo yuan. Tuttavia l'economia cinese si è dimostrata più resiliente del previsto, grazie soprattutto al supporto delle politiche governative, ed è cresciuta a un ritmo sostenuto nel corso dell'anno.

Anche la decisione della Federal Reserve di rimandare il processo di normalizzazione della politica monetaria ha contribuito alla stabilizzazione economica in Asia, togliendo pressione alle valute della regione e ai mercati finanziari.

Guardando al futuro, la Cina continuerà a guidare la crescita della regione o verrà soppiantata dall'India come leader dell'economia dell'area Asia-Pacifico?

L'economia indiana gode indubbiamente di buona salute, e con tassi di crescita che gli analisti prevedono del 7,6% nel 2016 e nel 2017 darà sicuramente un importante contributo alla crescita dell'intera regione. Tuttavia, nonostante il rallentamento, sarà la Cina a mantenere il ruolo di motore della crescita asiatica, grazie al suo tasso di espansione ancora molto dinamico e grazie alle enormi dimensioni della sua economia (11,2 trilioni di dollari nel 2016). Gli esperti prevedono che la Cina crescerà del 6,6% nel 2016 e del 6,3% nel 2017.

Promesse non mantenute?

Anche se la regione si presenta oggi più stabile, molti analisti ritengono che l'Asia sia ancora lontana dal diventare il motore principale della crescita globale. Indubbiamente la sua economia sta sovraperformando quella di molte altre aree del mondo, favorita da una domanda domestica robusta e da una politica monetaria accomodante. Inoltre, grazie a un rapporto debito/Pil ancora sostenibile, conseguenza di anni di forte crescita accompagnati da politiche fiscali prudenti, i governi dei paesi della regione sono nelle condizioni di adottare politiche di bilancio che sostengano la crescita. Nonostante le decelerazione, molti analisti prevedono che nel 2016 l'Asia crescerà ad un tasso del 4,8%, praticamente il doppio rispetto alla crescita prevista a livello globale, ferma al 2,5%.

Tuttavia, è un dato di fatto che la regione abbia perso un po' di slancio rispetto agli anni immediatamente successivi alla crisi finanziaria globale, e stia performando al di sotto delle aspettative. Questa debolezza è in gran parte da imputare a una ripresa economica piuttosto anemica a livello globale, ma anche a vulnerabilità interne ai paesi della regione. Tra queste ad esempio possiamo citare l'incapacità del Giappone di contrastare il progressivo invecchiamento della popolazione e una deflazione ormai endemica, così come la scarsa implementazione di riforme in Cina, India e Indonesia. Il modo in cui le economie asiatiche affronteranno queste fragilità sarà fondamentale per capire se davvero la regione potrà diventare in futuro il principale motore della crescita globale.

A cura di: Paola Sacerdote

Parole chiave:

asia crescita cina india mercati asiatici
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