- SEI UN CONSULENTE FINANZIARIO AUTONOMO?
- Scopri i vantaggi del nostro servizio
Borsa: oltre il tech, perché torna il momento dei titoli value
In Europa, la spesa pubblica per difesa, transizione verde e infrastrutture - insieme al calo dell’inflazione e alla normalizzazione della politica della BCE - rilancia il settore bancario. Valutazioni ancora contenute e margini in crescita rendono i titoli value europei particolarmente attraenti.

Il clima sui mercati azionari sta cambiando, dopo che per anni i grandi titoli tecnologici statunitensi hanno dominato la scena mondiale. Oggi, infatti, cresce l’interesse verso un altro tipo di investimento: i titoli value, cioè quelli legati a società con fondamentali solidi e corsi meno gonfiati rispetto ai colossi della Silicon Valley. Lo stima Ritu Vohora, investment specialist, global capital markets di T. Rowe Price, secondo cui ci sono diversi fattori macroeconomici e politici che stanno riportando l’attenzione su settori industriali, energia, materiali e banche.
La rotazione fuori dal tech
Le azioni value, dopo quasi vent’anni di sottoperformance, hanno dunque iniziato a mostrare segnali di ripresa, complici i timori sugli utili e sui margini dei giganti high tech. In questo hanno avuto il loro peso anche le politiche protezionistiche e la deglobalizzazione, che hanno spinto molti investitori a diversificare a livello geografico, riducendo la concentrazione sugli Stati Uniti. Nonostante la tenuta degli utili delle big tech, le loro quotazioni hanno raggiunto livelli storicamente elevati, rendendo di riflesso più attraenti altre opportunità.
Stati Uniti: incentivi industriali e reshoring
Inoltre, il piano industriale dell’Amministrazione Trump potrebbe favorire negli Usa i settori più legati all’economia reale. Gli incentivi fiscali su investimenti in fabbriche e infrastrutture, utili per lo sviluppo dell’IA, sostengono comparti come industria, energia e materiali. A questo, inoltre, si aggiungono possibili benefici da deregolamentazione e ritorno delle produzioni sul territorio nazionale. Considerata poi l’esistenza di rischi legati a dazi e inflazione, i value possono offrire un miglior equilibrio tra potenziale di rendimento e minore esposizione al ribasso.
Europa: banche e infrastrutture in primo piano
Anche in Europa non mancano segnali positivi per questo segmento. La Germania, in particolare, ha varato nuovi piani di spesa per difesa, infrastrutture e transizione verde. Allo stesso tempo, il calo dell’inflazione ha permesso alla BCE di normalizzare la politica monetaria. Tassi più alti e curve dei rendimenti più ripide favoriscono soprattutto le banche, che partono da valutazioni ancora inferiori a quelle statunitensi e ai livelli pre-crisi 2008. Margini in crescita e una domanda di credito in ripresa offrono così un contesto più favorevole per i value.
Asia: riforme e stabilizzazione
Il vento favorevole si avverte anche in Asia. Giappone e Corea del Sud, in particolare, stanno adottando pratiche di governance più attente agli azionisti, con l’obiettivo di rendere più efficiente l’uso del capitale. In Cina, altro segnale positivo, gli stimoli fiscali e i progressi nei negoziati commerciali contribuiscono a stabilizzare l’economia, creando un terreno più favorevole agli utili aziendali. In generale, però, bisogna fare attenzione perché il quadro resta complesso: le valutazioni di mercato sono infatti elevate, anche se i fondamentali delle imprese appaiono solidi.
Fondamentale la diversificazione
Sarà cruciale, secondo l’esperta, monitorare l’andamento del mercato del lavoro Usa e le decisioni della Fed. Eventuali segnali di debolezza o cambi inattesi nella politica monetaria potrebbero influire sui mercati globali. I big high tech restano solidi sul lungo periodo, grazie all’innovazione e alla capacità di generare cassa, ma il livello delle loro valutazioni rende più difficile ottenere gli stessi rendimenti del passato. Per questo, Vohora ritiene che la diversificazione sia oggi più che mai fondamentale e che l’esposizione al value possa fornire una copertura importante, soprattutto in una fase in cui le incertezze macro sembrano ridursi e i tassi potrebbero calare nei prossimi mesi.
Parole chiave:
Articoli correlati



